Ciad, violenti scontri al confine col Darfur



COMUNICATO STAMPA



 CIAD, VIOLENTI SCONTRI AL CONFINE COL DARFUR



Mentre continua l’emergenza profughi, a Est si riaccende il conflitto fra
ribelli ed esercito ciadiano



Milano, 3 novembre 2006 – Dopo il tentato colpo di stato dello scorso
aprile, il Ciad è di nuovo vicino a una guerra civile.

Negli ultimi giorni sono violentemente ripresi gli scontri tra forze
ribelli ed esercito regolare ciadiano, che hanno provocato centinaia di
morti e feriti al Sud, ma soprattutto nell’Est del Paese, dove l’arrivo di
profughi provenienti dalla confinante regione sudanese del Darfur tiene
sempre alta la tensione.



Gigliola Pantera, coordinatrice dei progetti di COOPI nella capitale
Ndjamena, racconta così l’emergenza degli ultimi giorni: “Dopo gli scontri
fra ribelli ed esercito regolare avvenuti domenica nella zona di Tissi, a
150 Km da Goz Beida, l’ambulanza di COOPI di stanza al campo di Goz Amir è
stata requisita dai militari ciadiani per trasportare 5 feriti, tra i quali
un alto ufficiale dell’esercito, deceduto nella vettura prima di arrivare a
Goz Beida.”



Nell’Est Ciad, COOPI – Cooperazione Internazionale
(<http://www.coopi.org/>www.coopi.org) sostiene il soccorso medico
nell’ospedale di Goz Beida. Nei limitrofi campi profughi di Djabal e Goz
Amir, offre assistenza sanitaria e prevenzione di malattie legate alla
malnutrizione e alla mancanza di acqua potabile.



Nella giornata di domenica 29 ottobre altri 4 veicoli militari sono
arrivati all’ospedale di Goz Beida, trasportando feriti. “Verso le 17.00
sono arrivati in ospedale i primi militari” spiega Olimpio Gasparotto,
infermiere di COOPI da poco arrivato sul posto. “Ambrogio Sangalli, medico
chirurgo di COOPI che è qui da 10 anni, mi chiede subito di aiutarlo in
sala operatoria, e ci restiamo fino alle 20.00, è stato tutto un taglia e
cuci frenetico, 35 militari medicati causa ferite da armi da fuoco,
ingessature di gambe rotte, amputazione di una gamba causa granata…devo
dire che anni di autopsie mi sono stati utili per sopportare la vista di
tanto scempio.”



Sul sito di COOPI è possibile leggere la testimonianza completa di
<http://www.coopi.org/it/news/index.php?id=372>Olimpio Gasparotto.



COOPI – Cooperazione Internazionale è presente in Ciad dal 1996, molto
prima che iniziasse l’emergenza dei profughi provenienti dal Darfur, nel
Sudan, al confine Est del Ciad.



Al confine Sud del Ciad COOPI accoglie inoltre i rifugiati provenienti
dalla Repubblica Centrafricana. All’interno dei campi di Amboko e Yaroungou
oltre 29.000 profughi ricevono cibo, cure mediche e, grazie all’escavazione
di nuovi pozzi, possono beneficiare della fornitura di acqua potabile.



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