CS COSV - IL DRAMMA INFINITO DELLA SOMALIA



COMUNICATO STAMPA COSV


IL DRAMMA INFINITO DELLA SOMALIA



In questi ultimi drammatici giorni anche l'accesso umanitario verso alcune
regioni è chiuso: è indispensabile riaprirlo al più presto per poter
portare aiuto alle popolazioni al limite della sopravvivenza. Chiediamo
alla comunità internazionale un intervento deciso e immediato per ottenere
corridoi umanitari che permettano agli aiuti di raggiungere città e
villaggi isolati.
Questa ultima catastrofe va a sovrapporsi a un lungo periodo di emergenze
continue: nel corso del 2006 il sud del paese è stato funestato da periodi
di siccità prima e inondazioni poi, che hanno causato la distruzione dei
raccolti e la morte degli animali. La perdita per la popolazione è stata
estremamente grave, visto che la precaria economia dell'area si basa
sull'agricoltura e sull'allevamento. Nel solo Basso Shebelle, più di 3.000
famiglie si sono mosse verso i centri maggiori, Merka, Brava, Qorioley e
Afgoye alla ricerca di cibo e di ospitalità.
La conseguenza più grave è stato il diffondersi di malattie quali colera,
malaria, morbillo e infezioni respiratorie, causa di morte soprattutto tra
i bambini, anziani e donne incinte.
I noti eventi di dicembre 2006, con l'intervento dell'esercito etiope e
l'apparente sconfitta dell'Unione delle Corti Islamiche, e le recenti
battaglie urbane a Mogadiscio  nelle scorse settimane hanno riportato il
Paese alla drammatica situazione dei primi anni 90. Gli scontri che hanno
visto contrapporsi l'esercito somalo e le milizie, hanno aggravato la
situazione umanitaria e decine di migliaia di sfollati sono scappati dalla
capitale e si sono riversati nel Basso Shebelle.
Le testimonianze che ci arrivano da Merka sono tragiche, alcune donne della
città, nostre partner da decenni, ci mandano appelli drammatici. "A Merka
siamo cariche di sfollati, c è tanta  fame e il cibo scarseggia, ci sono
bambini abbandonati, come nel '92 ... bambini e genitori che si sono persi.
Stiamo cercando di portare aiuto però è come mettere una goccia nel mare!!".
I voli da e verso Merka sono ormai bloccati da mesi, muoversi via terra è
pericoloso "Non ci sono voli in questo momento e non sappiamo se  ci
saranno, se entro la fine di aprile non cambierà la situazione, avremo fame
e morte peggio del '92".
I dati che vengono raccolti nelle strutture sanitarie indicano che il
numero dei pazienti è raddoppiato, con oltre 3.000 casi di sospetto colera
e più di 200 morti che avrebbero potuto in gran parte essere risparmiati se
fossero pervenuti i farmaci che servirebbero, attraverso un minimo di
canali umanitari accessibili.
I bisogni della popolazione sono molti e si tratta di beni primari: cibo,
ripari per gli sfollati, latrine, medicine e materiale sanitario.
E' assolutamente indispensabile riaprire l'accesso umanitario. Al più presto.



Per informazioni

COSV - Cinzia Giudici 02 2822852

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