DA FINMECCANICA RETE CONTROLLO CONFINI SUD LIBIA



Immigrazione: Maroni a Tripoli, via a pattugliamenti

TRIPOLI - Semaforo verde per i pattugliamenti congiunti italo-libici contro l'immigrazione clandestina. Con le sei motovedette ad equipaggio misto in azione nel mare di fronte alle coste del Paese africano sarà possibile arrivare ad un azzeramento degli sbarchi entro l'estate. L'auspicio è del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che oggi a Tripoli ha siglato il protocollo d'attuazione dell'accordo di collaborazione tra Italia e Libia sottoscritto nel dicembre 2007.

VIA LIBERA DOPO RATIFICA TRATTATO AMICIZIA - Un accordo che non era mai diventato operativo per le richieste libiche di inserirlo in una più vasta intesa tra i due Paesi che sanasse anche le controversie del passato coloniale. Ecco, quindi, che il protocollo è stato siglato oggi, all'indomani della ratifica da parte del Parlamento del Trattato di amicizia tra Italia e Libia firmato nell'agosto scorso tra i due leader Muhammar Gheddafi e Silvio Berlusconi.

MARONI, ENTRO ESTATE AZZERAMENTO SBARCHI - Maroni lo ripete da mesi: lo stop agli sbarchi di migranti potrà avvenire solo quando ci sarà il via ai pattugliamenti congiunti a ridosso delle coste libiche. Ciò perché la grande maggioranza dei migranti che giunge in Italia via mare (36.900 persone nel 2008) parte infatti proprio dai porti libici. Oggi il sospirato via libera all'operazione. "E' una pagina nuova quella che si apre nei rapporti fra Libia e Italia - ha dichiarato all'ANSA il ministro - non solo per la lotta all'immigrazione clandestina, ma per la collaborazione in tutti i campi". Quello di oggi, ha aggiunto, "é un passo avanti decisivo. Ora partirà la fase tecnica dei lavori; la prossima settimana si costituirà una unità di coordinamento italo-libica per il pattugliamento congiunto". L'auspicio del titolare del Viminale è di vedere, partiti i pattugliamenti, una diminuzione degli sbarchi di clandestini a partire da Pasqua per arrivare all'azzeramento entro l'estate.

LIBICI IN ITALIA PER PRENDERE MOTOVEDETTE - Le sei motovedette della guardia di finanza da consegnare a Tripoli sono pronte da mesi. Ora si trovano a Gaeta, dove nei prossimi giorni si recherà una delegazione libica che prenderà possesso dei mezzi per trasferirli nel Paese nordafricano, con gli agenti italiani a fare da addestratori.

DA FINMECCANICA RETE CONTROLLO CONFINI SUD LIBIA - Maroni ha poi dichiarato che tornerà molto presto in Libia per verificare l'altro punto previsto nel protocollo di attuazione, quello che riguarda il monitoraggio dei confini meridionali del Paese africano, migliaia di chilometri di deserto attraversati da un esercito di disperati in fuga spesso da guerre e fame. L'accordo prevede l'installazione di un rete di controllo satellitare per monitorare le frontiere di sabbia.

A realizzarla sarà Finmeccanica: l'Italia coprirà il 50% dei costi, mentre per il restante 50% Roma e Tripoli chiederanno all'Unione Europea di farsene carico. Si tratta, ha commentato il ministro, "di un passaggio fondamentale per la riduzione degli ingressi di clandestini in Libia". Non è mancato, infine, un fuori programma poco piacevole per Maroni, rimasto bloccato per quasi 40 minuti in un ascensore nella sede del ministero degli Esteri libico.

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