R: [africa] Re: [africa] Oggi è l'anniversario della morte di Marthe EKEMEYONG MOUMIE



Franco , ho letto con interesse la tue  comunicazioni sulla lotta  del popolo  congolese,  che  ha molti  lati  in comune con quella  del Popolo Sahrawi, con cui ho  un rapporto molto  profondo .Ha  Cento  io  vengo , il   16   gennaio per  una iniziativa  sulla Cispadana.

Appartengo al  Coordinamento contro la Cispadana.

 Durante quella  serata  potrei   donarti  un libro  di poesie (para el pueblo Sahrawi ).

Remo  Bellesia  ROLO RE



 

----Messaggio originale----
Da: farabir at iii.it
Data: 08/01/2012 22.45
A: <africa at peacelink.it>
Ogg: [africa] Re: [africa] Oggi è l'anniversario della morte di Marthe EKEMEYONG MOUMIE

 
Terribile questa cronistoria della quale più di un governo dovrebbe vergognarsi...ma sembra che non ne abbiano voglia nè consapevolezza. Forse perchè riguarda una tragedia del 1960.
 
Ora l' Africa sta vivendo un' altra tragedia in Nigeria con l' uccisione immotivata di tanti nigeriani di fede cristiana.
Vorrei sapere se dovranno passare  altri 40-50 anni prima che se ne parli.
 
Chiedo a chi di voi ha i canali giusti se esistono iniziative internazionali per fare un appello contro quelle violenze e quei massacri. O  attività di assistenza per le vittime e  loro parenti. Grazie.
 
Franco
 
 
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Franco BORGHI
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Reply to: xenos at iii.it - farabir at iii.it
----- Original Message -----
From: p.donadello
To: africa at peacelink.it
Sent: Sunday, January 08, 2012 5:01 PM
Subject: [africa] Oggi è l'anniversario della morte di Marthe EKEMEYONG MOUMIE

Oggi è l'anniversario della morte di Marthe EKEMEYONG MOUMIE assassinata l’8 gennaio 2009, all’età di 78 anni in Camerun.
 
Marthe MOUMIE ha lottato per la giustizia del suo paese insieme a suo marito Félix MOUMIE, Presidente dell'UPC (Union des Populations du Cameroun) avvelenato il 2 novembre 1960 dai Servizi segreti francesi, e negli ultimi quarant’anni della sua vita anche per ottenere giustizia sul suo assassinio.
 
Marthe MOUMIE era Membro dell'UPC e dirigente dell'unione Democratica delle Donne del Camerun (UDEFEC). Nominata capo redattore del giornale "Donne camerunesi" nel 1952 subì tutte le tribolazioni dei militanti dell'UPC. Nella sua vita ha incontrato i principali Capi di Stato dell'epoca: Gamal Abdel NASSER, Ahmed SEKOU TOURE, Kwame NKRUMAH, HO-CHI-MINH, MAO TSE TOUNG, Mohamed V.  Ha conosciuto l'esilio e venne infine imprigionata in Guinea-equatoriale per parecchi mesi prima di essere consegnata da Macias NGUEMA al governo del Camerun dove fu incarcerata dal 1969 al 1974 e dove subì torture ed umiliazioni. 
 
Ritornata al villaggio natale, dopo la sua scarcerazione continuò una vita in solitudine e povertà cercando di ottenere il rimpatrio del corpo del marito sepolto a Conakry (le sue spoglie non avevano mai potuto fare ritorno in Camerun per decisione delle autorità camerunesi). E nonostante il fatto che l’Assemblea Nazionale del Camerun, con la Legge N° 91/022 del 16 Dicembre, avesse riabilitato Félix Roland MOUMIE e l'avesse dichiarato Eroe nazionale insieme a Ernest OUANDIÉ e ad altri combattenti con il riconoscimento della loro opera di “Riunificazione, per l’indipendenza e per il benessere del Camerun”, il corpo di Félix MOUMIE restò in Guinea. 
 
Nel 2005 esce il documentario: “Morte a Ginevra - L'avvelenamento di Félix. Moumié” di Frank Garbely, giornalista e regista svizzero http://www.dailymotion.com/video/x2xnwi_premiere-partie-l-assassinat-de-fel_news#rel-page-3
Fu proprio durante le riprese di questo documentario che a Conakry, Marthe MOUMIE scopre la tomba del marito profanata ed i resti del corpo trafugati ed esorta i giovani ad una presa di coscienza della situazione tragica del proprio paese: « Se la gioventù del Camerun potesse vedere questo! » fu il suo grido.
Nello stesso anno il parlamento francese vota la Legge del 23 febbraio sugli « aspetti positivi » della colonizzazione suscitando nei paesi africani una viva polemica.
 
Nel 2006 Marthe MOUMIE pubblica il libro “Vittima del colonialismo francese, mio marito Félix MOUMIE" http://www.amazon.fr/Victime-colonialisme-fran%C3%A7ais-F%C3%A9lix-Moumi%C3%A9/dp/2952231524 : " E’ nella speranza che un giorno questa terribile storia aiuti i Camerunesi e gli Africani a conoscere una situazione migliore, che ho scritto questo libro. Il mio augurio è che questa storia sia conosciuta dalla gioventù africana ed europea. Non bisogna lasciare che il silenzio e la falsificazione persistano".
Un contributo importante alla conoscenza della storia non solo dell'UPC ma anche e soprattutto della lotta e della solidarietà del popolo camerunese con i popoli africani in lotta per l’indipendenza. Dopo quarant’anni Marthe MOUMIE racconta della violenza, del razzismo, della prigionia, della tortura, dell’esilio e della deportazione. Racconta la storia delle brutalità coloniali, la separazione forzata dalla figlia di soli tre anni e l’assassinio di suo marito.
 
Nel 2008 la fondazione DOCTEUR FELIX MOUMIE conferisce, tra gli altri, un "Prix Moumié 2008" a Frank Garbely, regista del documentario e nel mese di maggio 2009 Marthe MOUMIE era attesa per questo motivo a Ginevra.
 
L’8 gennaio 2009 il corpo di Marthe MOUMIE viene invece ritrovato in casa orribilmente massacrato e violato. A meno di 48 ore dal suo assassinio venne incolpato un giovane di 18 anni. “Effetto Oswald” lo chiamarono gli increduli giornalisti camerunesi.
 
Comunicati di numerose organizzazioni della società civile camerunese ACJE, CEBAPH, Code, J.U.D.A e della Fondation Moumié esprimono il dolore e la condanna dell’assassinio. Per l’Associazione CEBAPH, organizzazione di difesa e di promozione dei diritti umani, questo assassinio si inserisce tra una serie di assassini occorsi negli anni in Cameroun, (citiamo solo: Abbé Mbassi, Ngongo Ottou il Rvd. Padre Engelbert Mveng) e chiama la popolazione ad unirsi in un appello per esigere sia messa in atto una commissione d’inchiesta indipendente che porti alla luce la verità. La Fondazione Doctor MOUMIE denuncia il fatto che «non si può comprendere come grandi personaggi come Marthe MOUMIE, vedove della repubblica, non abbiano ricevuto alcuna protezione nonostante i loro mariti fossero stati “eliminati” e chiede all’Unione Africana, le Nazioni Unite, l’Unione Europea, le organizzazioni di difesa dei diritti dell’Uomo l’impegno per dare soccorso alla famiglie colpite ».
Una colletta pubblica è sottoscritta per offrire un degno funerale a questa donna eccezionale.
 
Anche l’Italia ha nella sua storia di che farsi perdonare dalla famiglia MOUMIE. In una nota degli Atti Parlamentari della Camera dei Deputati italiana, SEDUTA DEL 16 SETTEMBRE 1958, — pag. 1212/3 — leggiamo:
 
«Il sottoscritto chiede d'interrogare i ministri dell'interno e degli affari esteri, per conoscere in base a quali disposizioni il signor Félix-Roland Moumié, presidente dell'Unione delle popolazioni del Camerun, già delegato all'O.N.U e alla Conferenza di Accra, è stato sottoposto ad una umiliante perquisizione accompagnata da insulti e minacce di estradizione in Francia al momento della sua partenza da Ciampino per il Cairo sabato 2 agosto. E come simili azioni verso una nota personalità straniera, munita di regolare passaporto e che non ha infranto nessuna legge italiana, possano conciliarsi con la conclamata politica di riconoscimento delle aspirazioni nazionali dei popoli africani». (Interrogazione n.1024 di PAJETTA GIULIANO).  III LEGISLATURA  DISCUSSIONI http://legislature.camera.it/_dati/leg03/lavori/stenografici/sed0023/sed0023.pdf
 
Giustizia non è stata fatta.
 
Patrizia Donadello, 8 gennaio 2012