Crimini di Guerra in Kossovo



-----Messaggio Originale-----
Da: "g.trupo1 at inwind.it" <g.trupo at inwind.it>
A: <Memedheu at yahoogroups.com>
Data invio: lunedì 3 gennaio 2005 22.43
Oggetto: [Memedheu] serbia:Crimini di Guerra in Kossovo


>
> Crimini di Guerra in Kossovo: coperti dai servizi segreti
> 31.12.2004
> Questa settimana l'attivista per i diritti umani Natasa Kandic ha causato
> una vera e propria tempesta in Serbia. L'associazione che guida, l'
> Humanitarian Law Centre, ha infatti accusato i servizi segreti di aver
> coperto i crimini di guerra commessi dalle unità serbe in Kossovo. Con
tanto
> di nomi e cognomi. Riportiamo il testo da lei pubblicato su B92.
>  Natasa Kandic Tratto da B92
> Traduzione a cura dell'Osservatorio sui Balcani
>
> La copertura di crimini di guerra commessi in Kossovo nel 1998 e durante i
> bombardamenti NATO è stata, soprattutto, un'attività della polizia portata
> avanti dagli uomini di fiducia di Vlajko Stojiljkovic, allora Ministro
degli
> interni della Serbia, Nikola Sainovic, allora a capo del governo della
> Serbia, Vlastimir Djordjevic, a capo della pubblica sicurezza e dell'ex
capo
> della Sicurezza di Stato della Serbia Rade Markovic. Nel sud della Serbia
la
> persona di fiducia era Dragomir Tomic, alto funzionario del Governo e del
> Parlamento della Serbia sotto Slobodan Milosevic, attualmente proprietario
> della ditta Simpo Company, il cui apporto è stato fondamentale per
> organizzare il trasporto dei corpi dal Kossovo all'area di Vranje e
> Surdulica.
> Nell'applicazione di questo "dovere patriottico" hanno preso parte, dal
> Kossovo via Bujanovac, membri dell'Unità Operazioni Speciali (Berretti
> Rossi), funzionari locali e nazionali della Sicurezza di Stato, il
> direttore - ed ora proprietario - della fabbrica Mackatica.
>
> A Surdulica tutti sanno che, nella fabbrica sopramenzionata, durante i
> bombardamenti NATO vennero inceneriti corpi provenienti dal Kossovo.
> Ciononostante nessuno osa parlarne in pubblico perché chi è coinvolto
nella
> vicenda è ancora al potere. Per impedire ai testimoni di parlare i capi
> locali della Sicurezza di Stato li hanno obbligati a sottoscrivere
> dichiarazioni dove avrebbero dichiarato di non "subire alcuna pressione
> psicologica per parlare di quanto è avvenuto presso la Mackatica nel
maggio
> del 1999".
>
> Mentre i testimoni visivi temono per le vite dei loro bambini e per le
> proprie, l'insieme di chi ha dato gli ordini e di chi ha partecipato alla
> copertura dei crimini sono ancora, senza alcun problema, al loro posto e
> coinvolti nella loro attività principale: il saccheggio della Serbia e dei
> suoi cittadini, attività nella quale erano coinvolti anche prima dell'
> incenerimento dei corpi. In qualsiasi altro Paese sarebbero stati sotto il
> controllo degli organismi investigativi e delle corti di giustizia. Ma la
> Serbia fa eccezione e le attività criminali di singoli e di gruppi vengono
> descritte come atti patriottici e come atti a difesa del popolo serbo.
>
> Nonostante la Serbia non si sia distanziata dalle politiche e pratiche
> criminali dell'ex regime, non ha altre opzioni se non quella di
> sottomettersi ai principi fondamentali di responsabilità che uno Stato ha:
> con l'apertura di un dibattito parlamentare sulle fosse comuni in Serbia,
di
> inchieste sul presunto incenerimento di corpi di albanesi del Kossovo e la
> punizione dei membri della polizia o di altri organismi che vi avessero
> preso parte.
>
> Secondo i dati ricevuti dal Humanitarian Law Centre da una serie di fonti
> indipendenti, l'incenerimento di corpi presso l'azienda Mackatica avvenne
> due volte: il 16 ed il 24 maggio del 1999. In entrambi i casi dopo
> mezzanotte con la sicurezza affidata alle mani dei Berretti Rossi che, a
> quel tempo, avevano una propria base nel villaggio di Bele Vode, nei
pressi
> di Vranje. Secondo queste informazioni Milorad Lukovic Legija, allora a
capo
> dei Berretti Rossi, avrebbe personalmente scortato un carico di corpi ed
era
> presente all'incenerimento. I corpi sono stati inceneriti nelle fornaci
> numero 4 e 5. E, a giudicare dai commenti fatti presso la Sicurezza di
Stato
> di Surdulica, immediatamente dopo l'incenerimento, c'erano anche bambini
tra
> le vittime.
>
> L'organizzazione dell'incenerimento sarebbe stata gestita da Zoran Stosic,
a
> capo allora della Sicurezza di Stato nel distretto di Pcinja ed ora
> ispettore generale presso il Ministero degli interni per le zone di
Vranje,
> Leskovac, Nis e Prokuplje; da Bratislav Milenkovic, a capo dell'Agenzia
per
> la sicurezza e l'informazione (SIA) di Vladicin Han, Surdulica e
Bosiljgrad;
> da Dragan Stankovic, a capo, fin dal 1993, dell'Ufficio per gli affari
> interni a Surdulica; da Miroslav Antic, a capo del SIA a Vranje; da Dragan
> Lakicevic, in passato direttore della Mackatica ed ora suo proprietario e
> dal suo vice Aca Djordjevic. Mentre i veicoli militari TAM 110 si
> avvicinavano carichi di corpi Bratislav Milenkovic e Dragan Stankovic
> avrebbero allontanato dalla fabbrica chi si occupava normalmente di
> sicurezza sostituendoli con uomini della polizia, sotto il controllo di
> Dragan N. Stankovic, Dragoslav Djikic, un impiegato della Sicurezza di
Stato
> a Surdulica, e Tomislav Velickovic, ufficiale in comando dell'Ufficio
degli
> interni a Surdulica.
>
> In connessione con gli eventi avvenuti presso la Mackatica un certo numero
> di testimoni visivi, obbligati a firmare la dichiarazione sopramenzionata,
> od altre persone venute a conoscenza dei fatti hanno contattato membri
della
> polizia di cui si fidavano sperando che ne sarebbero nate delle
> delucidazioni. Al contrario gli venne consigliato di non contattare più la
> polizia.
>
> Secondo le informazioni ricevuto dall'Humanitarian Law Centre la decisione
> di utilizzare la fabbrica Mackatica per incenerire i corpi fu causata
dalla
> scoperta, nei pressi di Kladovo, nell'aprile del 1999, di un camion
> frigorifero carico di corpi. Le persone in carico allora di "ripulire il
> terreno" revocarono l'ordine di sotterrare i corpi trasportati dal Kossovo
> passando per Bujanovac in zone remote ed introdussero la nuova tecnica di
> nascondere le prove dei crimini incenerendo i corpi.
>
> In riferimento alle attività criminali commesse dai capi della polizia e
> della Sicurezza di Stato a Surdulica e Vranje, nel settembre del 2004, un
> gruppo di cittadini anonimi ha inviato una petizione all'ispettore
generale
> del Ministro degli interni della Serbia, Vladimir Bozovic, al direttore
> della SIA della Serbia, Dragan Jocic ed al primo ministro della Serbia,
> Vojislav Kostunica nella quale venivano riportate le prove degli abusi
delle
> autorità. Sino ad oggi nessuno ha commentato le evidenze raccolte da
questi
> cittadini: racket, minacce, pagamenti fittizi, proprietà acquisita
> illegalmente ed altri tipi di attività criminali tra le quali anche l'
> eliminazione illegale di documenti della Sicurezza di Stato. Tutte
attività
> che chiariscono il ruolo dei "patrioti" e dei combattenti per il popolo
> serbo ai tempi dei bombardamenti NATO ma anche dopo la caduta del regime
di
> Milosevic.
> http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3749/1/51/
>
>
>
>
> Conju Sqytpar prej gumit conju
> T´gid si vllazen n´qi bes strengonju!
> E mos sikoni kisa e xamia
> Feja e sqyptarit ast sqyptaria.
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> Nga origjinali i  vjershes:"Sqypnis se robnueme" e Pashko Vases.
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