Re: Per Nando ( Nato gettava rifiuti radioattivi in laghi)



Ciao a voi.
Qui tutto ciò che abbiamo pubblicato come Osservatorio Balcani e Caucaso: http://www.osservatoriobalcani.org/article/archive/403
Ciao
Nicole Corritore
Osservatorio Balcani e Caucaso

Ivan P. Istrijan ha scritto:

Caro Nando, allego alcuni e.mail su l' uranio impoverito: forse alcuni ne hai gia', percio' forse superfluo mandarli. Abbiamo alcuni video, come "Missioni umanitarie" "Bombe sulle industrie chimiche".... A suo tempo, quando hanno bombardato i serbi di Bosnia nel 1995, all' uranio impovverito avevo tradotto un articolo pubblicato poi su "Nuova Unita'". Non so dove potrei trovarlo sul nostro sito (se c'e'). Te lo posso, come anche altri articoli, inviare via posta, se mi mandi il tuo indirizzo. La mia personale esperienza e' stata; l' assistenza alla ragazza di Kragujevac, Svetlana, ricoverata al "Bambin Gesu'" qui a Roma, ammalatasi di porcherie varie dei bombardamenti NATO. Non ce l' ha fatta. Aveva compiuto 21 anni all' ospedale. Poi altri due ragazzi dal Montenegro, uno di 6 anni e l' altro di 14, deceduti anche qui a Roma. Il ragazzo Marko, di Kraljevo, e' stato salvato. Ma di questo ed altre informazioni puoi ottenerle da Alessandro Di Meo di "Un ponte per...". Il suo e.mail: alessandro.di.meo at uniroma2.it, cell.33961328941
Radiobase ha redatto "Kossovo" in Kosovo, ed ha ripetuto il recente
articolo: aumento i linfomi non Hodgkin in Kosovo e in Serbia. (non
l'hanno fatto nel corpo del testo, ma va bene anche così)

Mi domando, dato che nell'italiano, "Kossovo" porre l'accento al modo
come noi lo pronunciamo, mentre "Kossova" è la parola usata
nell'albanese. E se mio intervento sia stato giusto.

http://www.radiobase.net/index.php?id=21,1314,0,0,1,0

La vergogna dell'uranio impoverito
Ida Rotano,   27 marzo 2008, 11:58

Il caso Dura protesta dei familiari delle vittime che celebrano in televisione il funerale della giustizia. Su Retesole, una bara con il tricolore e il lungo elenco di nomi dei militari uccisi dall'uranio killer


La vergognosa e interminabile storia dell'uranio impoverito e delle sue presunte vittime. La grande delusione per i risultati della seconda commissione di inchiesta, che non è stata in grado di fornire nessuna risposta, non avendo ascoltato la testimonianza di un solo reduce di guerra. Lo sfogo dei familiari delle vittime, ancora una volta umiliati. L'indifferenza e la censura dei grandi media sull'argomento. Hanno scelto lo studio televisivo dell'emittente interregionale Retesole e il programma "L'Altra Inchiesta" per celebrare, davanti ad una bara avvolta nel tricolore, il funerale della giustizia e della verità a distanza di poche settimane dalla chiusura dei lavori della Commissione Parlamentare di inchiesta che non ha fornito "alcuna risposta concreta".

Protagonisti dell'estrema forma di protesta, Daniela Volpi, vedova del capitano dell'Esercito Antonino Caruso, uno dei 77 militari italiani morti per possibile contaminazione da uranio, e Falco Accame, presidente dell'associazione dei Familiari delle vittime Anavafaf.

Nel corso della trasmissione le note del silenzio militare hanno accompagnato l'elenco dei militari caduti che - ha denunciato Accame - "non hanno avuto nessun funerale di Stato e in molti casi nessun risarcimento". La vedova Volpi ha chiesto di poter un giorno "raccontare al figlio di 11 anni perché è morto il padre" e ha inoltre denunciato che da ben "11 anni è in attesa della risposta sul riconoscimento della causa di servizio del marito".


La Commissione d'Inchiesta del Senato aveva, tra i suoi compiti, quello di indagare sui casi di morte e malattia che hanno colpito personale italiano impiegato nelle missioni all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono stoccati munizionamenti, nonché le popolazioni civili nel teatro di conflitto e nelle zone adiacenti le basi militari sul territorio nazionale. Eppure, dopo mesi di lavoro, la relazione finale della Commissione non riesce a dare risposte sufficienti. In particolare, viene riportata la tesi formulata dal Ministro della Difesa nella sua audizione, secondo cui, in base a valutazioni statistiche non meglio precisate, risulterebbe che su 100.000 casi di infermità riscontrate, quelle relative all'ambito della società civile sarebbero 754, mentre quelle relative all'ambito dei militari impiegati sarebbero 380, dal che si dovrebbe dedurre che l'esposizione all'uranio non solo non è pericolosa, ma è salutare. Si tratta di una tesi che, peraltro, poi viene contraddetta nella stessa relazione, quando si afferma che l'uranio è "sicuramente genotossico". Inoltre, nelle conclusioni della relazione non si muove alcuna critica rispetto a quanto accaduto in passato, né vi è alcun cenno alle responsabilità che vi sono state, anche se il Senatore Felice Casson, nella sua audizione del 9 ottobre 2007, ha affermato come "in ordine alle pesanti patologie tumorali anche letali che hanno colpito i cittadini militari italiani, esistono responsabilità molto pesanti dell'Amministrazione dello Stato". E neppure vi è alcuna parola di rincrescimento per quanto accaduto che poteva, in larghissima misura, essere evitato, se il nostro personale militare e civile, per almeno 6 anni, non fosse stato lasciato all'oscuro delle misure di protezione da adottare.

Tali misure erano note all'Italia almeno dal 1984 e vennero applicate da parte degli USA durante l'operazione Restore Hope in Somalia (operazione a cui hanno partecipato anche reparti italiani) fin dal 14 ottobre 1993. La NATO emanò, nell'agosto 1996, le disposizioni di sicurezza per le basse radiazioni. Le istituzioni avrebbero dovuto chiedere scusa alle vittime, chiamate ad affrontare un pericolo che non conoscevano anche se conosciuto da altri. E invece il nulla, la Commissione d'inchiesta ha preferito chiudere i battenti senza alcuna critica relativa alle inadempienze verificate e formulando, per il futuro, solo auspici e raccomandazioni. Purtroppo si sa che questi, in Parlamento, valgono poco più di lettere a Babbo Natale o alla Befana.

http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2008-02-11%
2015:19:53&log=invites

69 scientifiques dénoncent les dangers de l'uranium appauvri

Avigolfe

Communiqué conjoint de Scientifiques sur la résolution de l'ONU,
concernant les armes à uranium appauvri

Le 1er Novembre 2007, la résolution intitulée « Effets de l'emploi
d'armements et de munitions contenant de l'uranium appauvri » a été
adoptée au Premier Comité des Nations Unies par une majorité
écrasante.

Cette résolution avait été mise au point par le Mouvement des pays
non - alignés et soumise par l'Indonésie, au siège des Nations
Unies. Nous, les scientifiques qui avons été concernés de près par
les effets nocifs des armes à l''uranium appauvri (UA), accueillons
favorablement cette résolution. (.............)

http://www.chiffonrouge.org/spip.php?article101

http://www.voltairenet.org/article151597.html




Maladies non diagnostiquées et guerre radiologique



par Asaf Durakovic*

L'expérimentation et l'usage de la bombe atomique, puis des munitions et blindages à l'uranium appauvri, ont irradié les lieux d'expérimentation et les théâtres d'opération. Des maladies nouvelles ont atteint aussi bien les soldats de l'Alliance atlantique qui maniaient ces armes, que leurs ennemis, ou que les populations civiles. Longtemps après le retour de la paix, les radiations continuent à contaminer ceux qui y sont exposés. Bien que les gouvernements « occidentaux » aient volontairement entravé le plus longtemps possible la recherche médicale en cette matière, une abondante documentation a été amassée au cours des ans. Nous publions une longue synthèse dans laquelle Asaf Durakovic dresse le bilan des connaissances actuelles de cette catastrophe sanitaire. Désormais, la manière dont les pays de l'OTAN font la guerre peut aussi tuer leurs propres ressortissants en temps de paix. (...............................)
From: rossana @ comodinoposta.org
Date: June 5, 2007 9:18:24 AM GMT+02:00
To: BSF <forum @ liste.bologna.social-forum.org>
Subject: Re: URANIO: NASCE PORTALE VITTIME ED ESPERTI DEL SETTORE




Francesco Palese- GR News ha scritto:


 COMUNICATO STAMPA


 URANIO: NASCE PORTALE VITTIME ED ESPERTI DEL SETTORE




 VITTIMEURANIO.COM, MEZZO DENUNCIA E PUNTO INCONTRO

 (..............................................)
....la invito su segnalzione di Falco Accame al convegno organizzato dall'Anavafaf dal tema:




 "URANIO: VERITA' A CONFRONTO.
  Spunti per la nuova Commissione parlamentare di inchiesta"


che si terrà a Roma il prossimo 20 febbraio alle ore 15.30 presso la Sala del Cenacolo
 della Camera dei Deputati, vicolo Valdina.




All'incontro prenderanno parte militari, familiari delle vittime, parlamentari e associazioni del settore.


 Dr. Francesco Palese
 333/52.41.891
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L'incontro è iniziato prima delle 16 con la presenza di un centinaio di persone. Ero lì con la collega Luisa Anna Ieradi (a suo tempo nella "commissione Calzolaio" subito dopo la distruzione fisica e politica della Jugoslavia), con i colleghi Gianfranco Scarsella (fisiologo della mia Facoltà che ha recentemente lavorato a Gioia del Colle [BA] su sangue periferico di militari italiani esposti in aree del Kossovo e inventore di un dispositivo a "muco artificiale" per l'adesione del particolato ambientale) e Massimo Esposito (fisico e ingegnere nucleare esperto di emettitori alfa, autore di una proposta di ricerca sul DU presentata, anche con la mia adesione, alla precedente commissione senatoriale presieduta dall'on. Malabarba) e un laureando di Scarsella. Accame ha iniziato mettendo in evidenza il rischio che hanno corso e stanno correndo i militari italiani fin dall'epoca della Somalia e fin dalla Jugoslavia, soprattutto prima del 22 nov.1999 in cui furono rese note le misure di profilassi da DU, (.................)
 e tanti altri. Qualcosa puoi trovare sul nostro sito, www.cnj.it
Non so quanto ti sono stato utile. Se ti interesa qualcosa di concreto o qualche informazione, puoi contatarmi telefonicamente al 06 4828957.
 Ciao e auguri! Ivan