Re: Gracanica (all. attenz. di Raffaelle ed iscritti)



Su www.cnj.it/ kultura troverete altre du poesie della Maksimovic; Fiaba cruenta ed Io credo. Ivan

Marco Mayer ha scritto:
anche a me marco


--- *Mar 17/11/09, Raffaele Coniglio /<raffaeleconiglio at hotmail.com>/* ha scritto:


    Da: Raffaele Coniglio <raffaeleconiglio at hotmail.com>
    Oggetto: RE: Gracanica (all. attenz. di Raffaelle ed iscritti)
    A: balcani at peacelink.it
    Data: Martedì 17 novembre 2009, 13:18

    I versi su Gracanica sono veramente interessanti. Complimenti a
    Desanka.
    Mi piacerebbe ricevere più dettagli, se possibile..

    Saluti,
    Raffaele

    > Date: Tue, 17 Nov 2009 11:56:20 +0100
    > From: ivanpavic at libero.it
    > To: balcani at peacelink.it
    > Subject: Gracanica (all. attenz. di Raffaelle ed iscritti)
    >
    > Gracanica
    > (leggi Gracianiza) di Desanka Maksimovic
    > traduzione di Milena Cubrakovic
    >
    > Gracanica, se almeno non fossi di pietra,
    > se potessi ascendere al cielo, perche' le mani altrui non ti
    strappino
    > l' erba intorno,
    > perche' le cornacchie non ti calpestino la felce.
    > Oppure, che le tue campane non battano
    > come i cuori degli avi, - Gracanica,
    > o almeno, che le mani dei santi delle icone
    > non abbiano le mani dei nostri edili,
    > ne' gli angeli abbiano il viso di Simonide.
    > Se, almeno non fossi cosi' profondamente radicata in quella terra e
    > dentro noi stessi
    > e se non ci fossimo abittuati a giurare in nome tuo,
    > Gracanica se fossi, almeno, una mela,
    > che potessimo stringere al petto
    > e riscaldarti gelida per la vecchiaia
    > se nella valle intorno a te non avessimo
    > dapertutto sparese le ossa dei nostri avi.
    > Se almeno potessimo sullevarti sulla Tara
    > spostarti nel sacrato di Kalenici,
    > se potessimo scordarci delle effigi del tuo altare.
    > Gracanica, se almeno non fossi di pietra
    > se potessi ascendere al cielo.
    >
    > (Tara - montagna in Serbia)
    >
    > e dei versi scolpiti sulla pietra nel Kosovo Polje:
    >
    > Uomo, tu che cammini sulla terra serba,
    > chiunque tu sia, qualunque tu sia,
    > straniero o da queste parti,
    > quando verrai in questa valle di Kosovo
    > vedrai dapertutto un' immensita' di ossa di morti
    > e tra di esse avvisterai un essere di pietra.
    > Me, alzatosi nel mezzo della valle
    > configurato in sagome di croce e consacrato.
    >
    > /Ci sara' ancora quella pietra? Non credo, giacche' stanno
    strappando
    > anche l' anima e il cuore del popolo serbo (a parte gli altri
    organi
    > virtuali)! Ivan/
    >
    > --
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