R: LA CROCE DI PRISTINA



Caro amico, per amore di verita', anche se mi duole ricordare, una buona parte di schqipetari - albanesi si era cattolicizzato, particolarmente nel periodo fascista. Vedi un mio scritto a proposito sul sito www.cnj.it. Comunque durante i secoli gli albanesi hanno cambiato "bandiera" ad ogni nuovo conquistatore; Perdenti gli ottomani, si sono rivolti all' austroungarici, poi era la volta degli italiani, sovietici, cinesi - e sempre per essere contro i loro vicini greci e serbi - jugoslavi principalmente. 

Pur di essere riconosciuti "indipendenti" inalzano mastodontici monumenti a quelli che massacravano i loro civili e bambini (l' ultimo di turno Clinton)!

D'altronde la chiesa cattolica si sa che e' che otremodo invadente, particolarmente nei Balcaani dopo la distruzione della Jugoslavia. Tanto per citare nella Krajina serba in Croazia, nel villaggio vicino il Parco naturale di Plitvice, stanno costruendo una mastodontica chiesa (non so se terminata) cattolica.

Cosi, andando ai Laghi di Plitvice "venite fare una capatina da noi". Ivan

----Messaggio originale----
Da: raffaeleconiglio at hotmail.com
Data: 18/04/2011 11.06
A: <balcani at peacelink.it>, "conflitti at peacelink.it"<conflitti at peacelink.it>
Ogg: LA CROCE DI PRISTINA


C'era una volta e adesso non c'è più. Nel pieno centro di Pristina, proprio nel cuore politico e commerciale della città esisteva una storica scuola secondaria fondata nel 1971. Il ginnasio "Xhevdet Doda" era considerato un istituto ben organizzato, con professori capaci e che, proprio per questo, sfornava ogni anno i migliori studenti. La vicenda ha creato vari mal di pancia,  anche perché al posto della scuola, che indubbiamente era vecchiotta e andava ristrutturata,  si è deciso di costruire una faraonica cattedrale cattolica.

La costruzione della cattedrale ricorda sicuramente che il Kosovo è un mosaico di comunità religiose, culturali ed etniche che convivono insieme da secoli in un territorio in cui l'aspetto religioso non era molto rilevante, almeno fino agli eventi bellici del 1998/99. Tuttavia l'imponenza di una struttura -che una volta ultimata con i due campanili raggiungerà i circa 50 metri d'altezza- nel cuore di una città con una significativa maggioranza musulmana (il 93% circa della popolazione del Kosovo) potrebbe sortire l'effetto contrario. Ci si scandalizza quando nella cattolica Italia un piccolo garage viene concesso a migliaia di fedeli musulmani per pregare, mentre ora viene visto come un fatto del tutto normale costruire in un paese musulmano grandi chiese -nuovissime sono quelle di Klina e di Gjakova- per una manciata di fedeli cattolici che qui in Kosovo sono poco più del 2%.

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