L'uccisione di Pio La Torre



ero segretario generale della CGIL siciliana quando Pio La Torre fu mandato dalla Direzione del PCI a guidare il PCI in Sicilia.
Nelle commemorazione che si sono susseguite nel corso di questi venticinque anni la sua morte è sempre fortemente legata alle sue proposte veramente incisive di lotta alla mafia.
Ma Pio La Torre fu ucciso per molto di più. Fu ucciso perchè la mobilitazione dei siciliani contro i missili a Comiso era diventata una poderosa leva per un radicale cambiamento  dei rapporti politici e sociali nell'Isola.
A Comiso convenivano centinaia di migliaia di persone, in particolare di giovani, certo per protestare contro l'installazione della base missilistica ma consapevoli di rappresentare tutti insieme una nuova forza per operare una radicale rivoluzione civile in Sicilia.
  Pio mi diceva: Sto scuotendo l'albero della Sicilia. Cadranno frutti abbondanti per un futuro migliore!
  Qualcuno avverti il pericolo rosso di questo "agitatore" che stava facendo scolorire rapidamente i cliches della politica siciliana.
  Nell'equilibrio dei rapporti di forza, il milione e passa di voti democristiani erano fondamentali per il governo.
  Lo scardinamento dell'equilibrio siciliano avveniva attraverso la leva della mobilitazione per la Pace e l'attacco frontale alla mafia.
  Pio chiamava i mafiosi per nome e cognome!!
  Questi ultimi venticinque anni spiegano bene la necessità della sua morte per il potere.
  Il movimento con epicentro Comiso e la Mafia si è spento e
le speranze di diecine di migliaia di giovani si sono oscurate.
  Oggi abbiamo la Regione di Cuffaro che vuole privatizzare l'acqua e che ha prodotto una riforma dello Statuto che la trasforma in una satrapia di oligarchi-
  Sono fiero di essere stato al suo fianco in tutte le lotte per la pace e contro la mafia e di avere rilanciato, un mese dopo la sua morte, la lotta per distruggere i patrimoni di mafia in un Consiglio Generale della CGIL siciliana presieduto dalla indimenticata Donatella Turtora
 
Pietro Ancona