VICENZA, LA BASE USA E IL DISCORSO SUI GRANAI



VICENZA, LA BASE USA E IL DISCORSO SUI GRANAI
di Michele De Palma (Liberazione)

«L 'Italia a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame... Onorevoli senatori, onorevoli deputati, signori delegati regionali, invio alle forze armate il mio saluto caloroso. Esse oggi, secondo il dettato della Costituzione, hanno solo il nobilissimo compito di difendere i confini della patria se si tentasse di violarli... Non posso, in ultimo, non ricordare i patrioti con i quali ho condiviso le galere del tribunale speciale, i rischi della lotta antifascista e della Resistenza...»

Ieri mi sono capitate sott'occhio queste frasi del Presidente della Repubblica. E mi sono detto: come sono orgoglioso di vivere in una Repubblica nella quale il Presidente sostiene idee e convinzioni così forti, nette, e lo fa a nome dei cittadini. Giura ai cittadini che il suo mandato Presidenziale sarà speso con questo sogno, quello della pace. Con la speranza del disarmo, degli arsenali vuoti, per fare posto al grano, al pane, evidentemente a una maggiore giustizia sociale.

Quando il Presidente dice che le nostre forze armate dovranno "solo difendere", si riferisce al famoso articolo 11 della Costituzione, dove c'è scritto che il nostro esercito non può essere un esercito di attacco, di espansione, e il suolo del nostro paese non può essere messo a disposizione di una politica di guerra, di aggressione, di dominio...

E' un ottimo discorso, questo del Presidente, mi sono detto, e questo discorso chiude l'affare Vicenza. E' ovvio che un presidente così non permetterà mai al nostro paese di regalare all'esercito americano - che oggi è in guerra - il raddoppio della base militare, mi pare ovvio, no? Nessuno può pensare che le basi americane in Italia abbiano una funzione di difesa. Da chi si deve difendere Vicenza? Dagli svizzeri, dagli sloveni?

Per fortuna, mi sono detto, c'è il Presidente della Repubblica, perché su queste cose del governo mica mi fido tanto... Poi ho guardato meglio le frasi che avevo appena letto, ho notato che erano state battute non con il computer ma con una vecchia macchina da scrivere. Ho pensato: le antiche abitudini del Presidente, uomo del Novecento... Poi ho visto la data, ed era 1978. E poi ho visto la firma, ed era quella di Sandro Pertini.

E subito dopo ho letto il giornali di ieri, e c'era scritta questa dichiarazione del Presidente Napolitano, rilasciata direttamente a Bush, durante il suo viaggio negli Stati Uniti: «Sulla base Usa di Ederle la posizione del governo è molto chiara e non c'è alcun ripensamento. La decisione è presa e per le modalità di attuazione si deciderà insieme alla parte americana...» E questo in barba alla lettera di quattro ministri, inviata da pochi giorni, con la richiesta di sospendere. Niente. Napolitano garantisce che a Vicenza se ci sono dei granai andranno rasi al suolo per fare spazio a un nuovo arsenale, "sorgente di morte".

Dio che nostalgia di quel grand'uomo di Pertini!

fonte: www.amedeotosi.splinder.com