News ed eventi



News 1

 

*Lettera di Ilan Pappé al sindaco di Monaco di Baviera** SCHOOL OF HUMANITIES AND SOCIAL SCIENCES incorporating THE INSTITUTE OF ARAB AND ISLAMIC STUDIE IAIS Building University of Exeter Stocker Road Exeter UK EX4 4N 14 November 2009 Dear Lord Mayor. I was shocked and offended by your decision to cancel my talk in Munich at the Pädagogisches Institut des Schul- und Kulturreferats der Landeshauptstadt München, organized by the group Salam-Shalom from Friday, 23rd, through Sunday, 25th of October, 2009. My father was silenced in a similar way as a German Jew in the early 1930s and it is sad to witness the very same censorship returning in 2009. Like me, my father and his friends, were regarded as ‘humanists’ and ‘peacenik’ Jews whose voice had to be quashed and stopped. I am a leading professor of history in one of Britain’s most prestigious universities. I was invited both as a professional historian and as a peace activist. Nowhere in Europe, and indeed nowhere in the world, did I experience such a repressive attitude and a surrender to the intimidation of few people who claim to represent the Jewish experience and catastrophe. If anything, the memory of my family and many other Jews was abused when I, their direct descendent, was not allowed to speak freely in Germany. I am not concerned about my own freedom of speech, as I say this is generously and naturally granted everywhere else in Europe. I am worried, as any decent person should be, about the state of freedom of speech and democracy in present day Germany. I am sure that by hindsight the municipality would realise that the censorship was a terrible mistake that can still be corrected and I should be re-invited to the Institute. Yours sincerely, *Professor Ilan Pappe Co-Director Centre for Ethno-Political Studies University of Exeter. I.Pappe at exeter.ac.uk * *Il sindaco di Monaco di Baviera si chiama Christian Ude (born October 26, 1947 in Munich). E' un esponente del partito socialdemocratico tedesco. E' sindaco dal settembre '93. Giornalista e avvocato è anche un cabarettista politico (qualche volta gli manca il senso del ridicolo!!!!). *Ynet20091112 Ilan Pappe silenced in Munich* Sarah Stricker Left-wing groups enraged by Germany municipality's decision not to allow anti-Zionist Israeli historian to speak at governmental institution. Pappe writes to Munich mayor his policy reminiscent of Nazi Germany Anti-Zionist historian Prof. Ilan Pappe, one of the most important "New Historians", was scheduled to speak last weekend at the Pedagogical Institute of Munich. But a letter received from the "Israeli-German association of Munich", claiming that Pappe's lecture would turn into "an anti-Israeli propaganda show," led the Munich Municipality to reconsider the event. The municipality eventually did not let Pappe use the room, claiming its decision was prompted by fears of violent clashes breaking out in the area. The Munich police insisted that there was no danger of fear for the security of those attending the lecture. *Post-Zionism* Ilan Pappe: I'm not a traitor / Ayelet Negev Controversial historian left Israel after his endorsement of an academic boycott of Israel exposed him and his family to death threats. Now a professor in England, Pappe maintains that a cultural boycott on his homeland is the only way to end the occupation *Full story* The Munich mayor refused to comment on the issue despite appeals from German media outlets. Pappe's associates eventually organized a room not owned by the authorities and the lecture took place as planned. "We are not seeking to criticize Israel, only to hold an informative-scientists discussion," one of the associates said. Prof. Pappe wrote an open letter to the mayor, stating that "in the 1930s my father, a German Jew, was silenced in a similar manner, and I am saddened to discover the same censorship in 2009." Pappe noted in his letter that he had not experienced oppression or such a strong desire to silence his opinion in any other European country. He said that "a handful of people" attempted to frighten the mayor, "people who view themselves as representatives of the Jewish people and the disaster they went through in Europe." 'Words don't kill' Germany's left-wing party, green party and the ATTAC organization, which is against globalization, came to Pappe's defense and criticized the mayor for giving in to the Jewish organization. The green party referred to the mayor's move as "an act of political cowardice." The local branch of Die Linke (the left-wing party) said that although sensitivity must be shown in terms of Jewish interests in Germany, "the attempt to defend Israel against criticism by preventing information from reaching people is unthinkable." Pappe told Ynet about his bad feelings following the incident. "The lecture was held in a different place in Germany, not where it was initially supposed to take place, in a room owned by the municipality. I was surprised by the fact that the municipality was the one to invite me and that a letter sent by some people, and I have no idea if they included Israelis or not, led to a last-minute cancellation," he said. According to the professor, "It's very strange that a lecture should be prevented due to fear of criticism against Israel. This is the reason, it's obvious to everyone, but why cancel? Words don't kill, but rather open the mind. "If they wanted, why didn't they bring someone from the embassy to present the opposite stand and contradict my remarks? This hasn't happened to me even in Israel, so it's even peculiar." Anat Shalev contributed to this report

 

NEWS. 2

 

Si arricchisce il dibattito in previsione del convegno del 28-29 novembre

 

Alcune osservazioni di Jeff Halper che ci sono giunte sul tema del Convegno “Quali sono gli ostacoli per una pace giusta in Medio Oriente? 10 domande sul sionismo”

 

Abbiamo ricevuto un primo contributo di Jeff Halper che renderà più stimolante la discussione intorno al convegno del 28-29 novembre e che per questo motivo rendiamo pubblico nella nostra mail list.

Invitando a non proporre risposte più che interrogativi, Jeff Halper, noto attivista israeliano contro la demolizione delle case palestinesi, esprime il bisogno di dare un carattere critico al convegno, più che scientifico, sul tema del sionismo, in una discussione e un confronto che siano realmente aperti alle diverse prospettive in campo.

Secondo l’opinione di Jeff Halper un approfondimento sul “sionismo” sia come “movimento” sia come “forza globale” non porta di per sé a delle conclusioni definitive e, pur essendo un’ideologia che attraverso le sue strutture politiche ha prodotto la formazione di uno Stato con una fitta rete di relazioni internazionali, rischia di essere descritta come più potente e più influente di quanto realmente sia.  

 

Jeff Halper concentra la sua attenzione proprio sulle relazioni internazionali di Israele con il resto del mondo e sul potere che esercita negli Stati Uniti, in Europa e altrove attraverso lo sviluppo di sistemi d’arma e il suo coinvolgimento militare a livello internazionale. Sviluppo che passa anche attraverso un controllo militare particolarmente rilevante sul territorio palestinese occupato e la sperimentazione di tattiche di “anti-insurrezione”; tutto ciò all’interno di una logica neo-colonialista, cui fa riferimento lo stesso appello del convegno, riproposta “dal potere centrale in altre parti del mondo” unitamente alle politiche militariste e al sistema economico neo-liberista.

 

Il fine più importante, secondo Jeff Halper, di un approfondimento sul sionismo, è più quello di aprire una finestra per la comprensione delle dinamiche globali piuttosto che quello di analizzarlo come ideologia in sé. E’ analizzando approfonditamente tutte le questioni ad esso connesse, conclude Halper, che possiamo comprendere attraverso quali strade la lotta di liberazione palestinese può effettivamente progredire.

 

Pubblichiamo di seguito alcune considerazioni di Jeff Halper sulle “10 domande sul sionismo” (le sue osservazioni sono segnate in rosso) su cui abbiamo invitato ad intervenire e discutere il 28 e 29 novembre e intorno alle quali la discussione si preannuncia, oltre che interessante, anche stimolante e costruttiva.

Alcuni suggerimenti di Halper ci suscitano alcuni interrogativi (l’equivalenza tra ebrei nazionalisti e arabi palestinesi nazionalisti e la domanda sul sionismo progressista). Comunque tenendo conto che abbiamo organizzato il convegno proprio sulla base di domande e che vogliamo aprire una discussione vera e leale, ci sembrano osservazioni che possono portare un serio contributo a questa discussione. Il convegno del 28 e 29 novembre ci serve tra l’altro proprio per aprire e “sgrossare” un dibattito da approfondire e perfezionare nelle iniziative dei mesi successivi (presentazioni e dibattiti sulla pubblicazione degli attivi del convegno di novembre) e nel secondo convegno di maggio del prossimo anno. Buon lavoro

 

Ricordiamo a tutte e a tutti che:

Per osservazioni scrivere a forumpalestina at libero.it    

Per le iscrizioni al convegno scrivete a convegnosionismo at hotmail.it  indicando nome, cognome, città e associazione di appartenenza.

 

Il Forum Palestina

1) Il sionismo nasce nell’Europa dell’espansione colonialista e nazionalista del secondo Ottocento. [Quanto si sono influenzati e integrati reciprocamente il progetto sionista e quello colonialista europeo?] Il sionismo è un movimento coloniale, una forma di colonialismo europeo, o aveva gli attributi di un vero movimento nazionale?

2) Il sionismo era l’unica opzione politica disponibile per i cittadini di origine ebraica in Europa? Oppure la lotta contro la discriminazione, le persecuzioni e i pregiudizi antiebraici aveva altri sbocchi politici ma di segno anticolonialista? Che cosa scelsero le masse ebraiche e perché?

 

Era inevitabile il conflitto tra ebrei nazionalisti e nazionalisti arabi palestinesi? Ci sono delle possibilità di riconciliazione?

3) Quali sono state le conseguenze in Palestina del “sionismo reale” cioè di un progetto ideologico che “si è fatto Stato” con la nascita di Israele? In che modo il nazionalismo palestinese si è sviluppato e ha reagito, compreso il fatto che il Partito Comunista Palestinese - ebraico ha accettato la spartizione?

 

Fino a che punto è ancora sionista Israele? Quali sono le variazioni del sionismo in Israele (ci può essere un sionismo "progressista"?), che presa ha sui giovani e come ancora è espresso il sionismo? Ci sono elementi anti-sionisti in Israele, e quanto sono forti? Qual è la natura oggi della resistenza israelo- palestinese contro l'occupazione? Contiene i semi di un potenziale futuro di pace?

 

4) Come mai il sionismo riesce a funzionare ancora oggi da attrazione per le èlite [perché solo le "elite"?] dei paesi europei e degli Stati Uniti? Quanto ha influito sulla rinascita di un progetto e una cultura neocolonialista verso i paesi in via di sviluppo in questi anni?

5) Qual è l’influenza del sionismo reale nel dibattito, nella cultura politica e nelle scelte strategiche dei paesi dell’Europa, dell’Africa, dell’America Latina e degli Stati Uniti?

6) E’ storicamente, politicamente e scientificamente accettabile l’equiparazione tra antisionismo e antiebraismo che viene ripetutamente riaffermata dalle massime autorità istituzionali italiane?

7) Il governo italiano è “il migliore alleato di Israele in Europa”. L’esperienza del partito Kadima ha molti ammiratori nei partiti italiani. Tsahal ha molti sostenitori politici ed economici. La cultura sionista ha molti estimatori tra artisti e scrittori del nostro paese. Esiste il rischio di una sua egemonia nella vita politica e culturale italiana, e perché?

8) Il revisionismo storico, praticato a piene mani anche nel nostro paese, non è l’altra faccia del negazionismo messo all’indice dalla comunità intellettuale? Può esistere un unico monopolio dell’orrore e della memoria?

9) Il boicottaggio accademico verso Israele invocato da docenti universitari e sindacati di altri paesi europei, può essere ritenuto e praticato come una normale forma di pressione internazionale sulla politica di uno Stato? Secondo Halper la domanda non riguarda il tema del convegno.

10) Israele può privarsi del sionismo o essere de-colonizzato? Possono il nazionalismo ebraico e l'emergere del popolo israeliano conciliarsi con il nazionalismo arabo e palestinese? Qual è la forma politica che potrebbe prendere? Il progetto di uno Stato Unico per ebrei e palestinesi è da ritenersi una minaccia o una soluzione possibile per la pace in Medio Oriente?

Mail: forumpalestina at libero.it

Sito: http://www.forumpalestina.org 

 

 

 

News. 3

 

AGGIORNAMENTO SULLA GAZA FREEDOM MARCH

 

L’organizzazione della partecipazione italiana è in dirittura d’arrivo. Questi sono i riferimenti dei voli che abbiamo prenotato:

Partenza da Roma il 25 dicembre alle ore 22.00, arrivo al Cairo alle ore 02.20; ritorno il 5 gennaio (notte fra il 4 e il 5) alle 04.55, con arrivo a Roma alle 07.35. Costo: 460 euro.

Partenza da Milano il 26 dicembre alle ore 19.55, arrivo al Cairo alle 00.35; ritorno il 5 gennaio alle ore 11.25, con arrivo a Milano alle 14.30. Costo: 530 euro.

ATTENZIONE: gli orari dei voli sono soggetti a riconferma.

Sono disponibili ancora alcuni posti, da richiedere a Gabriella al n. 347-9286707.

 

Per chi si è organizzato autonomamente per il viaggio: è assolutamente necessario comunicare i vostri dati a gazaliberasubito at libero.it, compilare il formulario che riceverete e rispedirlo allo stesso indirizzo tassativamente entro giovedì 19,  perché dobbiamo compiere tutti i passi burocratici necessari. Ricordate che chi non sarà compreso nei nostri elenchi trasmessi alle autorità competenti, sia italiane che egiziane, di entrare a Gaza se lo può scordare e non avrà la possibilità di fruire dei servizi che stiamo organizzando (trasporti, alloggio, ecc.). Altrettanto se lo può scordare chi non dispone di passaporto valido e con scadenza non inferiore a sei mesi, perché con la sola carta di identità si può entrare in Egitto ma non certo a Gaza.

 

Infine, i numeri di cui siamo a conoscenza, che rappresentano solo parzialmente la situazione che si determinerà, perché mancano ancora o sono incomplete le informazioni sulla partecipazione da molti Paesi. Allo stato attuale, i partecipanti sono (circa) 350 dagli U.S.A., 300 dalla Francia, 70 dall’Italia, 100 dall’America Latina, 50 dal Belgio, 20 dal Giappone, 10 dall’Australia. Stiamo aspettando i dati dagli altri Paesi europei (Gran Bretagna, Irlanda, Svizzera, area scandinava, Spagna, Grecia …), dalla Turchia e, naturalmente, dai Paesi arabi.

E’già evidente che la Gaza Freedom March si configura come la più grande iniziativa di solidarietà internazionale della storia recente: non sarà facile per nessuno ignorarla.

Buon lavoro a tutte e tutti.

Il Forum Palestina



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Palestina News - voce di ISM (International Solidarity Movement) Italia  http://sites.google.com/site/italyism
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