Sesto giorno di digiuno (da cibo e/o tv) per il disarmo - Comunicato stampa n.7



1^ SETTIMANA DI DIGIUNO (DA CIBO E/O TV) PER IL DISARMO
«TU SPRECHI, IO DIGIUNO»


COMUNICATO STAMPA N.7 - 27.03.2010

- Sesto giorno consecutivo di digiuno per Marco Sassi e Romeo Giunchi. Mentre Monica Montanari, Virginio Falcioni e Francesco Frapporti sono giunti al quarto giorno di astensione dall'assunzione di cibo.
- Riflessione sul digiuno a cura di Giacomo Alessandroni, docente e segretario dell'associazione PeaceLink.


Alle autorità politiche italiane
Agli operatori dell'informazione nazionale e locale
Ai 93 aderenti alla «1^ Settimana di digiuno per il disarmo»

[27.03.2010] Oggi, sabato 27 marzo 2010, stanno affrontando il sesto giorno consecutivo di digiuno Marco Sassi (47 anni, cooperatore di Modena) e Romeo Giunchi (41 anni, impiegato di Meldola, Forlì Cesena), aderenti alla «1^ Settimana di digiuno per il disarmo - "Tu Sprechi, io digiuno"» che ha preso il via lunedì 22 marzo e che ha raccolto l'adesione di 95 persone residenti in tutta la Penisola.

L'iniziativa, promossa dalla testata on-line
GRILLOnews.it, punta a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e dei mezzi di informazione sulle decisioni del Governo italiano che porteranno a destinare nel periodo 2009-2026 oltre 15 miliardi di euro per partecipare al Programma pluriennale relativo all'acquisizione del sistema d'arma Joint Strike Fighter (JSF), programma militare internazionale che prevede, per quanto riguarda l'Italia, la produzione e acquisto di 131 cacciabombardieri F-35, aerei d'attacco capaci di sganciare anche ordigni atomici.

Marina Dapiran (25 anni, segretaria internazionale di Roma) al suo quinto giorno di digiuno, ieri ha deciso di interrompere l'astinenza dall'assunzione di cibo per ovviare a gravi problemi di natura fisica: «É stato uno sforzo non indifferente -spiega- considerando il fatto che sono sempre andata a lavorare. Sono comunque contenta di aver portato avanti questa testimonianza per alcuni giorni».

Hanno iniziato oggi il loro quarto giorno di astensione da cibo, Monica Montanari (48 anni, funzionario pubblico di Forlì), Virginio Falcioni (30 anni, infermiere di Beura Cardezza, Verbania) e Francesco Frapporti (25 anni, creativo pubblicitario di Verona). Due le azioni che le 95 persone aderenti alla «Settimana» si stanno impegnando ad attuare in questi giorni, per testimoniare pubblicamente la propria contrarietà al preoccupante Programma di riarmo: «Digiuno da cibo», per uno o più giorni, e/o «Digiuno televisivo».

1) DIGIUNO DA CIBO
Oltre agli aderenti di cui sopra, stanno oggi digiunando anche Silvana Rossi, 55 anni, assistente sociale di Pergine (Trento) al suo secondo giorno di astensione, e Milena Rossi, 47 anni, casalinga di Pesaro. L'elenco completo di tutti gli aderenti e il calendario della «1^ Settimana di digiuno per il disarmo» è
pubblicato QUI.

2) DIGIUNO TELEVISIVO
Sono 69, inoltre, le persone che da lunedì 22 marzo a domenica 28 marzo 2010 si sono impegnate a lasciare spenta la tv nelle proprie abitazioni, quale segno di disappunto per il silenzio e l'assenza di informazione sulla questione dei 131 cacciabombardieri che finora ha contraddistinto in negativo le emittenti televisive. I nomi di tutti gli aderenti a questa forma di protesta sono
pubblicati QUI.

DICHIARAZIONI
Nei vari comunicati stampa finora diramati sono state pubblicate alcune dichiarazioni degli aderenti e la cronistoria della Campagna di indignazione nazionale», di cui la «Settimana di digiuno per il disarmo» è parte integrante:

-
Comunicato stampa N.1 del 21.03.2010
- Comunicato stampa N.2 del 22.03.2010
- Comunicato stampa N.3 del 23.03.2010
- Comunicato stampa N.4 del 24.03.2010
- Comunicato stampa N.5 del 25.03.2010
- Comunicato stampa N.6 del 26.03.2010

Pubblichiamo di seguito la riflessione che Giacomo Alessandroni, docente e segretario dell'associazione PeaceLink, ha scritto per spiegare le motivazioni che lo hanno indotto all'adesione.

PERCHÉ DIGIUNIAMO?
[Giacomo Alessandroni - 27.03.2010] Ha scritto una volta Bertolt Brecht che quando i crimini si moltiplicano diventano invisibili. Ecco perché digiuniamo. Nell'eccezione Ghandiana il digiuno è uno stato di privazione degli alimenti, ma profondamente diverso dallo sciopero della fame. Nel digiuno io infliggo al mio corpo una sofferenza (la privazione del cibo). La finalità è l'espiazione di un fatto di cui la causa è anche mia. Mi assumo una corresponsabilità, non accuso altri. Questo perché ritengo anche me stesso colpevole (se c'è un governo, democraticamente eletto, qualcuno l'avrà pure votato). Ma anche se non abbiamo votato questo governo cosa abbiamo fatto durante il governo Prodi, quando le spese militari sono aumentate a dismisura?
Lo sciopero della fame (o, nei casi più radicali, della sete) ha la finalità di far cambiare decisioni assunte da altri, di cui io non ho la minima responsabilità. Visto sotto questo profilo è cosa completamente differente.
Purtroppo, il digiuno occidentale, in particolare quello quaresimale, ha messo in ombra il digiuno come mezzo di lotta nonviolenta. Spesso viene accostato allo sciopero della fame, ma così si commette un errore».

Il docente di Pesaro ha inoltre calcolato «
il numero dei precari che occorre licenziare per supportare il programma JSF».

Saluti di pace

Amedeo Tosi
direttore responsabile di GRILLOnews.it
redazione at grillonews.it
iodigiuno at gmail.com
Web: http://indignazionenazionele.splinder.com

ALTRI LINK
- Blog della
Campagna di Indignazione Nazionale
- Appello «Tu sprechi, io digiuno. 1^ Settimana di digiuno per il disarmo»
- Per
aderire alla «1^ Settimana di digiuno per il disarmo »
- Per partecipare alla raccolta di firme «
Caccia al caccia! Diciamo NO agli F35»