Re: Re: [pace] Convoglio VivaPalestina5: Check-point israeliani e check-point egiziani




Se sei completamente d'accordo con mariel che esprime giudizi su di noi come persone, pur non conoscendoci ("siete violenti), in modo tanto gentile, e che ci ingiunge, in modo tanto nonviolento e democratico, di vergognarci per aver espresso le nostre opinioni, sarebbe stato più efficace se ti fossi rivolto direttamente a noi con i tuoi giudizi e ingiunzioni.
Lorenzo G 
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Sent: Tuesday, October 12, 2010 8:09 AM
Subject: Re: Re: [pace] Convoglio VivaPalestina5: Check-point israeliani e check-point egiziani

    Completamente d'accordo con Mariel. Giuseppe Pelazza
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Sent: Monday, October 11, 2010 5:18 PM
Subject: R: Re: [pace] Convoglio VivaPalestina5: Check-point israeliani e check-point egiziani

Questi commenti contro l'IHH turco fanno venire il voltastomaco.

I violenti siete voi che non rispettate i morti assassinati dall'esercito israeliano

lorenz.news at yahoo.it e Enrico Peyretti VERGOGNATEVI! 


 

----Messaggio originale----
Da: lorenz.news at yahoo.it
Data: 11/10/2010 15.30
A: <pace at peacelink.it>, <conflitti at peacelink.it>, <internazionale at www.ecn.org>, <pacifistat at inventati.org>
Ogg: Re: [pace] Convoglio VivaPalestina5: Check-point israeliani e check-point egiziani

Grazie Enrico, diffondo.
Ma anche l'altra, la Fllotilla, era umanitaria e di pace, il problema è stata la collaborazione con l'IHH turco per la Marmara, il Free Gaza Movement ha sbagliato nel selezionare l'associazione.
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Sent: Monday, October 11, 2010 9:49 AM
Subject: Re: [pace] Convoglio VivaPalestina5: Check-point israeliani e check-point egiziani

Trasmetto in giro giorno per giorno questa cronaca. Chi è capace organizzi modi di pressione interna su governo e parlamento italiani per agire verso l'Egitto e liberare la spedizione umanitaria (questa sì, davvero umanitaria e di pace!).
Enrico Peyretti, Torino
 

 
----- Original Message -----
From: PAL NEWS
Sent: Monday, October 11, 2010 9:33 AM
Subject: [pace] Convoglio VivaPalestina5: Check-point israeliani e check-point egiziani

Chi ha avuto l’occasione di visitare la Palestina occupata conosce bene la tecnica dei check-point israeliani, quelli fissi e quelli mobili: una tecnica per controllare, umiliare, infliggere illegali punizioni collettive, fiaccare la resistenza della popolazione civile palestinese. Una tecnica che si è evoluta in forme sempre più sofisticate e disumane. Il check-point di Kalandia tra Gerusalemme e Ramallah, alcuni anni fa manteneva ancora qualche cosa di umano: la possibilità almeno di vedere in faccia l’oppressore; ora è stato aggiornato in un dispositivo tutto automatizzato e completamente anonimo che tratta i palestinesi come fossero dei sub-humans.

Dell’oppressore si possono ascoltare solo gli ordini.

Anche l’Egitto evidentemente si sta esercitando nella tecnica del check-.point con il convoglio VivaPalestina. Se è vero che la trattativa di Damasco si è conclusa con un accordo in cui il prezzo da pagare è stata la rinuncia di Galloway a entrare in Gaza, ora il governo egiziano continua a giocare sui tempi e sui modi dell’ingresso, sperando forse di fiaccare la resistenza dei 380 attivisti accampati nel campo profughi di Lattakya. Miserabili ritorsioni e intimidazioni da parte di un governo e di un potere che è avviato irrimediabilmente verso il tramonto. Ma non per questo si tratta di comportamenti tollerabili. Kevin Ovenden, direttore del convoglio, nella press conference di sabato 9, di fronte ai media mediorientali e internazionali, ha mostrato campioni delle armi di distruzione di massa di cui è dotato il convoglio: carte, penne, album da disegno, zainetti per gli studenti, medicinali, carrozzine per disabili e via enumerando. Evidentemente il governo egiziano non si rende conto del ridicolo di cui si rende responsabile. Ma non per questo tale atteggiamento è tollerabile e da parte del Convoglio parte l’invito di rivolgere proteste e pressioni ai governi, ai ministeri degli esteri e alle ambasciate dei 27 paesi partecipanti, affinché tale comportamento abbia immediatamente fine e il convoglio, fermo e in un certo senso sequestrato nel porto di Lattakya, possa partire per El Arish e da lì, senza ulteriori ostacoli, entrare a Gaza.

Press conferente di domenica 10 ottobre, ore 18: Kevin Ovenden fa il punto della situazione, annuncia che alle 11 di lunedì un gruppo di 30 veicoli algerini si sposterà dal campo profughi direttamente al porto di Lattakya , come forma di protesta e di pressione nei confronti delle autorità egiziane. Il convoglio ha già ottemperato a tutte le condizioni poste dai funzionari egiziani e sono stati forniti tutti i dati richiesti su attivisti, veicoli e aiuti; ma l’atteso via libera alla partenza ancora non arriva. In nessuno dei precedenti convogli le richieste egiziane erano state così assurde e particolareggiate.

Nella serata di domenica 10, tutte le nazioni presenti partecipano a un concerto-happening. Il gruppo italiano propone prima la lettura di un estratto da Stato d’Assedio di Mahmoud Darwish e poi si produce in una applauditissima esecuzione di Bella ciao, un simbolico collegamento fra la resistenza palestinese e la resistenza italiana nella lotta al nazifascismo.


Ism italia

Lunedì 11 ottobre 2010

 
Palestina News - voce di ISM (International Solidarity Movement) Italia  http://www.ism-italia.org