Da leggere: Sposata a un altro uomo Per uno Stato laico e democratico nella Palestina storica di Ghada Karmi, DeriveApprodi 2010 (ccp)




Sposata a un altro uomo

Per uno Stato laico e democratico nella Palestina storica

di Ghada Karmi

a cura di Diana Carminati e Alfredo Tradardi

DeriveApprodi 2010, pag 315, prezzo 20 euro

Dopo il primo congresso sionista del 1897 a Basilea, durante il quale fu posta per la prima volta l'idea di costituire uno Stato in Palestina, i rabbini di Vienna inviarono due loro rappresentanti per verificare se il paese fosse adatto a questa impresa. Le due persone sintetizzarono il risultato delle loro esplorazioni in questo telegramma:

La sposa è bella, ma è sposata a un altro uomo.

Con disappunto avevano trovato che la Palestina, sebbene avesse tutti i requisiti per diventare lo Stato ebraico che i sionisti desideravano, non era, come lo scrittore Israel Zangwill ebbe più tardi ad affermare, «Una terra senza un popolo per un popolo senza terra». Era una terra già abitata, rivendicata da una popolazione nativa arabo-palestinese della quale era già la madrepatria.

Indice

Prefazione

Prefazione all’edizione italiana

Introduzione

1 Il costo di Israele per gli arabi

Allevare Israele ancora in fasce

Il danno recato da Israele ai palestinesi

I danni causati da Israele al mondo arabo

Forzare gli arabi alla normalizzazione con Israele

Provocare la crescita del fondamentalismo islamico

Che fare con Israele?

La reazione araba

Ancora nessuna soluzione per i palestinesi

2 Perché gli ebrei sostengono Israele?

Il significato di Israele per gli ebrei israeliani

La presa della narrazione sionista sugli ebrei

Da dove venivano gli ebrei europei?

In cerca di una connessione con la Palestina

Una nazione ebraica?

Un mito sionista persuasivo

Il sionismo e l’assimilazione ebraica

L’identificazione ebraica con Israele

La doppia lealtà

3 Perché l'Occidente sostiene Israele?

Gli Stati Uniti e Israele

La lobby israeliana
Il ruolo dei neoconservatori

Chi controlla l'America?

L'influenza filo-sionista e i media
Che cosa ha significato tutto questo?

Israele e le grandi potenze

Il controllo israeliano

Il sionismo cristiano

L’Europa e Israele

Una persistente affinità europea con Israele

Che cosa ha significato tutto questo per gli arabi?

4 Il processo di pace

La dimensione del problema

Il processo di pace arabo-israeliano

Dopo Camp David

C’era qualche cosa a favore dei palestinesi?

Il progetto di Arafat

Resuscitare il processo di Oslo

I colloqui di Camp David

Il salvataggio di Camp David

La Road Map

Conclusione

5 Distruggere i palestinesi

La distruzione di Arafat

Che cosa vuole Israele?

L’accordo di Sharm al-Sheikh

La risposta di Israele

La complicità degli Stati Uniti

Il progetto di Israele

La prospettiva di Sharon

Le conseguenze per i palestinesi

L’elezione di Hamas

Di chi è la colpa?

Ignoranza o cinismo?

6 Come risolvere il problema

Le idee israeliane per una soluzione

L’opzione giordana

Per un Israele sionista nessun'altra strada

La soluzione due-Stati

Rendere impossibile la soluzione due-Stati

Né fattibile né desiderabile

Il diritto al ritorno

7 La soluzione one-state

Condividere la terra

È accettabile la soluzione one-state?

Stato binazionale o stato laico e democratico?

Una sfida formidabile

Desiderabile e fattibile?

Epilogo. La fine del sogno sionista?

Postfazione. Un'utopia concreta di Diana Carminati e Alfredo Tradardi

Ghada Karmi, palestinese, è medico, scrittrice e docente universitaria. Scrive spesso sulla questione palestinese in giornali e riviste, tra i quali «The Guardian», «The Nation» e il «Journal of Palestine Studies». Insegna all’Istituto di Studi Arabi e Islamici dell’università di Exeter. È autrice di diversi saggi sull’argomento, di cui questo è il primo in traduzione italiana.

Dalla prefazione all'edizione inglese (Pluto Press, 2007)

La ragione principale per cui ho scritto questo libro è quella di spiegare la mia prospettiva per la soluzione del conflitto israelo-palestinese. Un imperativo personale e politico. A livello personale non mi sentirò mai in pace se non vedrò risolto questo terribile conflitto, perché non dovrebbe essere permesso il perdurare di una situazione così tragica e pericolosa. Trovo deprimente l’opinione fatalistica di molti arabi che «a tempo debito» tutto si risolverà e scoraggianti le cosiddette valutazioni politiche «realistiche» che una soluzione duratura, dato lo squilibrio delle forze in campo, richiederà molti decenni, se non centinaia di anni. La ricerca di una soluzione è certamente legata alle mie origini; sono una palestinese che ha sperimentato sulla propria pelle la costituzione di Israele nel 1948 e ne sta ancora pagando, insieme ad altri milioni di persone, tutte le conseguenze. A livello politico mi sembra che il pessimismo prevalente sulla possibilità di trovare una soluzione soddisfacente sia infondato. Questo libro esamina le possibili soluzioni del conflitto e conclude che, da un punto di vista logico, solo una è quella realizzabile.

Dal retro di copertina

L’obiettivo del sionismo, questa è la tesi del saggio, di costituire e difendere uno Stato per un altro popolo in una terra già abitata, è un dilemma irresolubile che ha portato a oltre sessanta anni di guerra e alla destabilizzazione dell’intero Medio Oriente. Dopo la morte della soluzione due popoli-due Stati, frutto degli accordi di Oslo, l’unica soluzione da esaminare e approfondire è quella di uno Stato unico, laico e democratico nel territorio della Palestina storica che assicuri a tutti i cittadini, arabi, ebrei e di altre culture e religioni, uguali diritti di cittadinanza.

Su questo si sta concentrando, negli ultimi anni, il dibattito tra coloro che hanno a cuore la soluzione di questo interminabile e atroce conflitto.

Ghada Karmi riesce a coniugare il rigore della storica con una singolare chiarezza espositiva, senza alcuna concessione al già detto. Alcuni capitoli e molte delle sue considerazioni e dei suoi interrogativi presentano punti di vista originali assai persuasivi, caratteristiche che si legano anche all’aver lei vissuto in prima persona, come profuga della nakba, le conseguenze del dilemma israeliano in Palestina.

Traduzione dall'inglese, a cura di ISM-Italia, di Gabriella Bernieri, Marilla Boffito, Elisa Campaci, Elena Campari, Diana Carminati, Ada Cinato, Alida Di Marzio, Flavia Donati, Carmela Ieroianni, Alfredo Tradardi e Gigi Viglino.

ISM-Italia

www.ism-italia.org

 

Palestina News - voce di ISM (International Solidarity Movement) Italia
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