rassegna stampa: Gas, stasera la presentazione di un nuovo modello commerciale.



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Il Mattino di Padova" - 19/01/05
Stasera la presentazione di un nuovo modello commerciale.
Gruppo di acquisto solidale.
Este- Incontro aperto a tutti i cittadini, stasera alle 21, al Centro
Sociale del Pilastro. E' promosso da Legambiente per la costituzione del
GAS, un Gruppo di Acquisto Solidale appoggiato all'associazione
AltrAgricoltura Nord Est. "L'attività del gruppo è iniziata da poco e mira a
consentire a ciascun consumatore di riappropriarsi della propria
indipendenza e consapevolezza nell'acquisto dei prodotti alimentari -si
legge in una nota- Spezzando la catena della grande distribuzione, il Gas
acquista prodotti alimentari che rispondono a requisiti di sicurezza,
qualità alimentare ed economicità, la cui produzione sia avvenuta nel
rispetto del lavoro dell'uomo, delle condizioni degli animali e delle
stagioni. Per un modello agricolo diverso". (b.a.)

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tratto da "Green Planet" - 19/01/05
E' ONLINE IL SITO DELLA RETE DEI GAS
www.retegas.org: tutto per capire come si può fare la spesa direttamente dai
produttori, scelti secondo criteri di sostenibilità ambientale e di rispetto
della dignità del lavoro.
L'unione fa la spesa. Volete sapere tutto sugli acquisti solidali di gruppo?
Basta andare su www.retegas.org, il nuovo sito web che raccoglie tutte le
informazioni e la documentazione sulle attività degli oltre 160 gruppi di
acquisto solidali italiani, in gran parte concentrati nelle regioni del
nord. A dieci anni dalla nascita del primo gruppo a Fidenza (Parma), i 'gas'
si sono organizzati in una rete nazionale per continuare ad acquistare beni
alimentari e di uso comune (come detersivi e cosmetici) da piccoli
produttori che lavorano rispettando criteri di sostenibilità ambientale, di
dignità del lavoro e di solidarietà sociale.

Un gruppo di persone che si riuniscono per acquistare all'ingrosso prodotti
alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro. Questo è un gruppo di
acquisto, che diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il
concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti. Una
solidarietà che "parte dall'interno del gruppo per estendersi ai piccoli
produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell'ambiente, ai popoli
del sud del mondo", dicono i 'gas' nella loro presentazione. Ogni 'gas'
nasce con motivazioni proprie, ma in generale c'è una critica all'attuale
modello economico e di consumo e la ricerca di un'alternativa di acquisto
praticabile, rivolta soprattutto ai beni alimentari. Per questo i gruppi
cercano piccoli produttori locali, per avere la possibilità di conoscerli
direttamente e ridurre l'inquinamento e lo spreco di energia derivanti dal
trasporto, acquistando prodotti biologici ed ecologici, realizzati nel
rispetto della dignità del lavoro. Non di rado, infatti, ci si rivolge a
produttori organizzati in cooperative di tipo 'b', che per statuto
reinseriscono persone svantaggiate. "Tuttavia - ribadisce una ragazza
appartenente a un 'gas' di Milano - lo scopo principale non è acquistare
prodotti a basso costo, ma cercare prodotti di qualità che rispondono ai
criteri previsti dalla Carta comune della rete dei gas: sostenibilità
ambientale, dignità del lavoro e solidarietà sociale". Infatti i beni
prodotti secondo questi criteri, se acquistati singolarmente, avrebbero in
molti casi un prezzo ben maggiore dei beni concorrenti distribuiti nella
tradizionale rete commerciale.

Presenti in Italia dal 1994, i 'gas'conosciuti sono circa 160, ma si stima
che siano molti di più. Non tutti infatti aderiscono alla rete nazionale. Le
dimensioni dei gruppi variano molto: si va da realtà medio-piccole (dai 20
ai 50 partecipanti) a quelle di grandi dimensioni (dalle 100 alle 300
persone), che non di rado si costituiscono in associazione. Nelle aree
geografiche con maggior densità di gruppi d'acquisto (come Milano, Torino e
la Brianza) sono nate reti locali di coordinamento, che organizzano momenti
di incontro, scambio di informazioni e appuntamenti culturali. Ma
l'obiettivo più ambizioso è costruire i "distretti di economia solidale",
spazi di economia fondata sulla collaborazione tra diversi soggetti
dell'economia solidale ('gas'; botteghe del commercio equo; realtà di
finanza etica e di turismo responsabile; cooperative sociali, di produzione
e di servizi) per creare un circuito economico in grado di auto-sostenersi
con la propria domanda interna. Alcune esperienze di questo tipo sono già in
corso, a livello embrionale, a Milano, Roma, Torino, Como, Lucca, in Brianza
e nelle Marche.
Redattore Sociale, 19 gennaio 2005
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