Come si partecipa all'area di consumo critico di Peacelink



Ciao, dopo lunga assenza dovuta a traslochi vari, ritorno a lanciare qualcosa che per troppo tempo ho lasciato morente: l'area di Peacelink di consumo critico.
http://italy.peacelink.org/consumo

COSA

In generale, Peacelink e' un contenitore fatto di liste, come questa su cui scriviamo, e di aree tematiche, che vanno a comporre le diverse sezioni del sito. Mentre le "liste" contengono notizie, le "aree" sono destinate a contenere materiale duraturo, che possa servire da consultazione ogni volta che lo si cerca ad es. su un motore di ricerca. Diciamo che le aree si prestano bene ad ospitare dossier, approfondimenti, ecc. Siamo pieni di liste che ci rimbalzano notizie di cio' che ci succede. Cio' che ci manca e' avere il tempo di masticarle e forse anche di interpretarle nella nostra vita individuale.

PARTECIPAZIONE

Peacelink e' una bella associazione perche' e' molto libera e autogestita.
VI sono diverse persone che si occupano di approfondire diversi argomenti, e ognuno gestisce l'area e la lista come meglio crede.

Una delle cose piu' belle e' che chiunque abbia passione per questi argomenti e voglia di approfondirli puo' accedere alla redazione del sito, curarlo e partecipare come meglio crede.

Purtroppo, se vi trovate un gestore penoso come sono stata io nell'ultimo anno per l'area di consumo critico, le cose vanno a rilento, nonostante tante persone si siano offerte di dare una mano.

COME

Tutto il sito e' creato usando un content manager, sviluppato in software libero. Non bisogna essere degli informatici per scriverci, basta saper scrivere in word e avere una connessione a banda larga.

Al momento, nell'area consumo critico vi sono alcune "capitoli" che possono essere liberamente cambiati, aggiunti, o tolti. Non era facile per me individuare cos'era consumo critico, perche' alla fine nella mia testa consumo critico significava pensiero critico, e quindi in teoria tutto cio' che a che fare con la critica alla globalizzazione rischiava di finirci dentro.

SCOPO
Ora, poiche' internet e' a mio parere intasato di notizie, credo che la cosa migliore sia usare l'area non tanto come "sito" sul consumo critico dove andare a sfogliare un po' di tutto. Credo che invece dobbiamo mirare a considerarlo come un posto dove vogliamo depositare materiale che riteniamo importante rimanga in linea per un po'.

IO faccio continue ricerche su google, e cerco materiale in questo modo. Se cerco l'edilizia sostenibile, ad es. e trovo dieci articoli, non mi afoglio tutti i siti. Semplicemente navigo di documento in documento, cercando quello che pare piu' completo ed efficace.

Quel che voglio dire e' che credo (ditemi voi che ne pensate) che dobbiamo semplicemente pensare al sito come a un posto dove mettere del materiale che possa veramente servire e che non si trova gia' altrove in italiano.
Materiale approfondito, ricerche che abbiamo fatto o che hanno fatto altri.
Qualcosa di piu' di un articolo, e sopratutto qualcosa che non e' gia' presente su Altreconomia, Rete Romana Consumo Critico, rete delle economia solidali, bilanci di giustizia, gruppi di acquisto solidale, Unimondo, ecc ecc.

LINGUE
Vivendo a Londra mi accorgo di quante cose ci sono in giro che andrebbero semplicemente tradotte in italiano. E sopratutto, mi rendo conto di come sarebbe importante che le nostre cose fossero tradotte in inglese. NOn faranno mai tendenza, in pochi conosceranno che abbiamo le reti di economia solidale ad es. finche' non verranno tradotte e citate e linkate da siti in tutto il mondo. Pertanto, sarebbe bello gestire le decine di traduttori che fanno parte dei volontari di Peacelink, per allargare gli input e gli output del sito.

per stasera mi fermo qui.
vediamo che succede.
un saluto affettuoso
nicoletta