comunicato urgente della comunità di san josé



E' passato un mese dalla strage di contadini (21 febbraio) effettuata
dall'esercito colombiano nella regione dell'Urabà, nel nord del paese, e
già si preannuncia, avvallata direttamente dal presidente della repubblica
A. Uribe, il proseguimento di una strategia criminale dell'esercito che
mira a espiantare dalle proprie terre le comunità di pace che resistono
applicando la resistenza civile ed il diritto internazionale.
Vi aggiorniamocon una comunicazione che abbiamo ricevuto sulla questa
tragica situazione delle comunità contadine in Colombia.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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A poco più di 3 settimane del massacro di Luis Eduardo Guerra, uno dei
leader della comunità di pace di san josé de apartadò, il presidente
colombiano Uribe come unica risposta ha accusato alcuni leader della
comunità di essere collaboratori delle FARC, e ha dato direttive alla forza
pubblica perché entro breve tempo la zona venga militarizzata.
Vi giro la traduzione del comunicato emesso in risposta dalla comunità di
san josé .  
 ( luigi ) 

AZIONE URGENTE
IL GENOCIDIO CONTRO LA COMUNITÀ DI PACE DI SAN JOSÉ DE APARTADÓ UNA
POLITICA UFFICIALE: ORA I MONTAGGI GIUDIZIARI
La domenica delle palme del 1997 nasceva la comunità di pace di San José de
Apartadó. Oggi, domenica delle palme, 20 marzo 2005, il Presidente Alvaro
Uribe Vélez, dalla brigata XVII dell'esercito nazionale ha rivolto accuse
inaccettabili ai leader, patrocinatori e difensori della comunità di pace
di San José de Apartadó.
È chiara l'intenzione dello stato colombiano di distruggere il nostro
processo di comunità di pace. Ancora una volta si ricorre ai  montaggi per
criminalizzare l'azione legale e legittima dei leader della comunità, così
come dei suoi accompagnanti e difensori. Ci preoccupa vedere questa
strategia come un fatto imminente annunciato pubblicamente dal presidente
della repubblica Alvaro Uribe Vélez il giorno 20 marzo del 2005, in seguito
a un consiglio di sicurezza realizzato nella brigata XVII dell'esercito nel
municipio di Carepa (Antiochia).

È un'offesa alla coscienza etica dell'umanità così come alla memoria delle
vittime che il presidente della repubblica abbia conservato un silenzio
assoluto di fronte al massacro perpetrato il passato 21 febbraio, e si sia
preoccupato semplicemente di presentare pubblicamente nuovi meccanismi di
aggressione, situazione che rivela una profonda insensibilità davanti a
questo crimine e al nostro lutto.
Questa è la risposta dello stato colombiano di fronte alla valanga di
accuse nei confronti delle forze militari per il massacro di:
1.       SANTIAGO TUBERQUIA MUÑOZ 18 mesi
2.  NATALIA ANDREA TUBERQUIA MUÑOZ 6 anni
3.  DEINER ANDRES GUERRA 11 anni
4.       BELLANIRA AREIZA GUZMÁN 17 anni
5.  SANDRA MILENA MUÑOZ POZO 24 anni
6.  ALFONSO BOLIVAR TUBERQUIA GRACIANO 30 anni, (Leader del Consiglio di
Pace della Zona Umanitaria nella frazione di Mulatos)
7.       ALEJANDRO PEREZ 30 anni
8.  LUIS EDUARDO GUERRA GUERRA 35 anni, (Leader della comunità di Pace e
membro del consiglio interno dal principio di questo processo esemplare di
resistenza civile)

Molte voci nazionali e internazionali si sono levate per chiedere
spiegazioni allo stato colombiano e anche alcuni mezzi di comunicazioni,
seppur timidamente, hanno formulato domande che mettono in questione la
versione dell'esercito - che continua a proclamare la sua estraneità al
massacro.
Questo il testo del comunicato letto questa domenica dal presidente Álvaro
Uribe Vélez, al termine di un consiglio di sicurezza tenutosi a Carepa:
"Le comunità di pace hanno diritto a insediarsi in Colombia, grazie al
nostro regime di libertà. Però non possono, come fa la comunità di San José
de Apartadó, ostacolare la giustizia, rifiutare la Forza pubblica, proibire
il commercio, o limitare la libertà dei cittadini che lì risiedono. In
questa comunità di San José de Apartadó c'è gente buona, però alcuni dei
suoi leader, patrocinatori e difensori sono seriamente accusati, da persone
che hanno vissuto lì, di collaborare con le FARC e di voler utilizzare la
comunità per proteggere questa organizzazione terrorista".

 In passato la nostra comunità è già stata oggetto di montaggi giudiziari
da parte della brigata XVII, con la complicità della Fiscalia generale
della nazione. Come abbiamo in precedenza denunciato, il 12 febbraio del
2004 sono stati privati della libertà vari membri e uno dei leader della
nostra comunità, poi liberati in seguito, mentre una donna è stata rimessa
in libertà solo molti mesi dopo, di fronte all'assurdità delle accuse nei
suoi confronti.

FACCIAMO UN APPELLO URGENTE ALLA SOLIDARIETÀ DELLA COMUNITÀ NAZIONALE E
INTERNAZIONALE AFFINCHÉ:
1. - Rifiuti apertamente i piani per mettere fine alla comunità di pace di
San José de Apartadó, attraverso la pretesa di portare avanti montaggi
giudiziari contro i membri, accompagnanti e difensori della nostra
comunità, così come attraverso la militarizzazione nuovamente annunciata.
2.- richieda alle corporazioni economiche e alle differenti espressioni
organizzative dell'Urabà di rispettare e circondare la comunità di pace di
San José de Apartadó, risaltandone la legalità e la legittimità,
sottolineandone l'esercizio legittimo di autodeterminazione garantito negli
Art. 22 e 18 della Costituzione politica della Colombia, nei Principi
rettori dello sfollamento e nel Diritto internazionale umanitario.

Per noi, come comunità, è chiaro che continueremo a resistere
pacificamente, e finché ci sarà questa determinazione il nostro processo
continuerà a vivere, nonostante gli omicidi, i massacri e i montaggi.
Quello che ci resta da percorrere è un cammino lungo e difficile, e forse
alcuni di noi già non ci saranno, perché siamo coscienti, così come lo era
Luis Eduardo, che in qualunque momento la nostra vita e la nostra libertà
sono in pericolo.

Comunidad de Paz de San José de Apartadó


Apartadó, Antioquia, marzo 20 de 2005





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