rassegna stampa: TRIBUNALE ORDINA ALLA MONSANTO DI RENDERE NOTO IL RAPPORTO SU MAIS OGM MON 863



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Greenpeace.it" - 17-6-06

TRIBUNALE ORDINA ALLA MONSANTO DI RENDERE NOTO IL RAPPORTO SU MAIS OGM MON
863

Roma, 10 giugno 2005 – Il tribunale di Colonia, in Germania, ha ordinato
oggi alla Monsanto di rendere pubblico un rapporto confidenziale. L'azienda
aveva cercato di tenerlo nascosto, ma lo scandalo era scoppiato dopo che un
quotidiano inglese, “Independent On Sunday”, aveva pubblicato i risultati
dello studio, di circa 1000 pagine. Greenpeace aveva fatto richiesta di
accesso ai documenti in Germania in base ad una norma europea che stabilisce
il diritto del pubblico di visionare ogni documento relativo alla
valutazione dei rischi delle piante geneticamente modificate. Dopo che le
autorità tedesche avevano autorizzato l'accesso, Monsanto ha fatto causa al
governo per impedire la pubblicazione dello studio. Greenpeace si è
affiancata al governo tedesco nella causa e con la decisione di oggi lo
studio originale dovrà essere reso pubblico.

È un successo importante, sia per Greenpeace che per i consumatori. La
strategia della Monsanto basata su segreti e mancanza di trasparenza è
fallita, ed ora la documentazione potrà essere analizzata da fonti
indipendenti" afferma Federica Ferrario, campagna Ogm di Greenpeace.

Lo studio sull'alimentazione dei topi ha riscontrato effetti "significativi"
nel sangue e negli organi dei topi nutriti con il mais transgenico Mon863.
Diversi scienziati europei, che hanno potuto visionare lo studio, hanno già
espresso preoccupazione circa le conseguenze sulla salute e sulla sicurezza
di questo mais OGM. Monsanto non nega l'esistenza di significativi effetti
sulla salute dei topi, ma sostiene che tali effetti non sono stati causati
dal mais transgenico. Secondo l'opinione di diversi esperti però, le
argomentazioni di Monsanto non sono sufficienti per placare le
preoccupazioni.

Il 24 giugno, il Consiglio dei Ministri dell'EU deciderà se concedere o no
l'autorizzazione per l'importazione e l'uso del Mon863 nel nostro cibo. È
quasi impossibile analizzare lo studio degli effetti sulla salute, lungo
piu' di 1.000 pagine, per quella data; in particolare perché ci si aspetta
anche che Monsanto si rivolga nuovamente alla Corte facendo appello contro
la decisione appena presa, e quindi ritardando ulteriormente la
pubblicazione dei documenti.

"Gli stati europei devono dare un chiaro segno nell'interesse dei propri
cittadini, negando l'autorizzazione al mais transgenico. Se ciò non
avvenisse, il mais OGM potrà essere autorizzato dalla Commissione europea
senza nessuna altra consultazione o votazione, è ciò potrà avere gravi
conseguenze" conclude Ferrario.
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