PALLONI EQUOSOLIDALI PER I MONDIALI DI CALCIO








COMUNICATO STAMPA



FAIRTRADE TRANSFAIR: PALLONI EQUOSOLIDALI PER I MONDIALI DI CALCIO



L’organizzazione di certificazione del commercio equo e solidale denuncia
la piaga dello sfruttamento del lavoro dietro la produzione di articoli
sportivi e invita ad utilizzare prodotti fairtrade

Lo sfruttamento  del lavoro è ancora un problema a Sialkot, in Pakistan,
capitale mondiale della produzione di palloni da calcio. La forte pressione
a livello internazionale in seguito alla scoperta della piaga del lavoro
minorile, proprio alla vigilia dei campionati del mondo del 1998, ha
portato alla riduzione del fenomeno ma non alla rimozione delle sue cause
(stipendi da miseria per gli adulti che costringevano i bambini a lavorare
per garantire la sopravvivenza delle famiglie). Ma nuovi progetti positivi
sono nati in seguito a quello scandalo. Come quello di Talon, azienda
pakistana che ha convertito la sua produzione seguendo i criteri del
Fairtrade, abolendo totalmente il lavoro minorile, rispettando le regole
sindacali, istituendo un comitato dei lavoratori incaricato della gestione
del fairtrade premium, il margine da destinare a progetti in ambito sociale
e sanitario. Un progetto sperimentale partito proprio dall’Italia e da
Fairtrade TransFair che si è poi diffuso in tutta Europa. In questi anni
sono stati venduti oltre 430.000  palloni equosolidali di cui circa 220.000
in Italia grazie a Coop (che per prima  li ha distribuiti), ed ai
licenziatari La Tortuga/BDS e Commercio Alternativo, la seconda centrale di
importazione del commercio equo in Italia. Centinaia di partite amatoriali
sono state disputate con i palloni “giusti” grazie a Unione sportiva Acli
ed a Uisp mentre il calciatore della Roma Damiano Tommasi si è speso in
questi anni per diffondere la cultura del commercio equo anche nel settore
del calcio.

Oggi, alla vigilia dell’appuntamento sportivo più atteso da tutto il mondo,
Fairtrade TransFair lancia un appello affinché l’attenzione si soffermi
anche sulle condizioni di vita dei lavoratori che producono articoli
sportivi, attraverso la campagna “Diritti in gioco”, promossa insieme a
Commercio Alternativo ed Associazione Botteghe del Mondo.

Le risorse raccolte tramite la vendita dei palloni equosolidali, insieme ai
proventi di altre forme di cooperazione, e l'esperienza in loco di ISCOS
(organizzazione di cooperazione internazionale della Cisl), permetteranno
di effettuare un importante intervento di sviluppo sindacale a Sailkot: un
programma formativo per i lavoratori delle imprese produttrici di palloni,
un corso specifico per le donne lavoratrici, un centro educativo e
ricreativo per i bambini della comunità, e infine un centro per le donne,
che incoraggerà la loro partecipazione attiva alla comunità.



con invito alla pubblicazione



Ufficio stampa Fairtrade TransFair Italia

Benedetta Frare

koiné comunicazione

tel 0422 420888

cell 348 8243386

<mailto:stampa at fairtraitalia.it>stampa at fairtraitalia.it