Re[3]: " RIDUCETE IL FLUSSO": cosa significa ?





 Dubbi risparmi e sprechi certi
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 Campagna avviata il 16/02/37   




Ricevo l'ennesimo invito a partecipare ad un convegno sul risparmio energetico. 

In tale convegno, si dice, verranno insegnati i mille modi per risparmiare dentro casa propria. 

Tale convegno è organizzato da una Municipalità che fa gran sfoggio di tale sua modernità. 

Mi reco sul sito web di tale Comune e l'unico testo che vi trovo è un inno al turismo da effettuarsi sul loro territorio. 

Vi chiedo: 

- cosa dovrebbe fare una persona, dovrebbe tappare il proprio rubinetto, spegnere le proprie luci, cercare di risparmiare ogni briciola di energia e risorsa a casa sua, per permettere ai turisti di continuare imperterriti a visitare il territorio di codesto Comune, per permetter loro di continuare attività che esauriscono ed inquinano, ben più pesantemente, energie e risorse collettive? 

- cosa dovremmo fare, noi semplici individui, dovremmo spegnerci piano piano, in silenzio, senza manco fiatare, per permettere a codesti evoluti Amministratori di continuare a spremere il loro territorio e le risorse globali al fine di continuare all'infinito, come nulla fosse, la crescita economica? 

Se costoro, se codesti progrediti Amministratori continuano a spingere per il turismo, ed in generale per la crescita economica dei loro insediamenti, significa, l'esatto messaggio che vien fuori dal loro operato è questo: 


POSSIAMO CONTINUARE A SFRUSCIARE QUANTO CI PARE! 


Come possiamo credere allora che non ci stiano prendendo brutalmente in giro? A noi dicono di risparmiare (oggi ancora con le buone ma presto, vedrete, con le cattive) mentre loro finiscono di papparsi il mondo. 

Torniamoci sopra per capire bene la gravità della faccenda: come si può chiedere ai singoli di ridurre i propri consumi, contemporaneamente continuando a promuovere attività che sono, e saranno sempre, ben più dispendiose, ben più dissipanti, come il turismo? 

In pratica: nell'ottica di un risparmio complessivo, un qualsiasi cittadino dovrebbe consumare meno a casa propria, dovrebbe risparmiare su beni essenziali per la persona, consumare meno acqua, meno luce, magari mangiare anche di meno, per permettere comunque ad un altro cittadino di andare in giro dove vuole a fare i suoi comodi di turista? 

E' questo che gli ambientalisti e gli Amministratori all'ultimo grido ci stanno chiedendo? 

Non si prenda queste domande per un sarcasmo. La questione è seria perché oggi sono solo pochi Amministratori d'avanguardia a chiederci ciò. Domani saranno i bush, blair, berlusconi e prodi ad imporci pesanti ristrettezze pur di continuare a fare i loro comodi. 

Qualcuno ha una diversa interpretazione? E' il momento che la tiri fuori, perché la figura che tali probi Amministratori e gli ambientalisti stanno facendo è davvero penosa. 


E passiamo appunto a quelle persone, gli ambientalisti, che hanno dato origine a tutto ciò. 

Chiediamoci: qual'è il motivo per il quale non si sente un solo ambientalista schierarsi a favore dello stop alla crescita della popolazione? 

Perchè non è necessario? Impossibile, sappiamo bene tutti come stanno le cose. 

Ed allora perché l'ambientalista ha taciuto tutti questi anni e tace tuttora? 

La verità purtroppo è squallida da far paura: l'ambientalista, pur dichiarando di voler cambiare il sistema, in verità cerca in tutti i modi di rimanerci dentro. Non riesce, non ha la capacità, il carattere, la personalità che possono consentirgli di rimanere da solo, di dichiararsi fuori del sistema, e di trovare così facendo una nuova buona strada. 

[Non a caso certe tecniche di guarigione, le più potenti, quelle realmente efficaci, richiedono l'isolamento, il distacco della persona, del malato, dal proprio mondo, per guarire prima e meglio]. 


L'ambientalista tipo,
tranne rarissime meravigliose eccezioni,
non vuol "perdere credibilità"
dicendo la verità!


Egli non vuol dire le cose come realmente stanno perché rischia, anzi di sicuro perderebbe, almeno all'inizio, i contatti con il mondo convenzionale, e questo non vuole concederselo, perché vuole continuare anche lui come nulla fosse le sue attività, vuole continuare ad essere chiamato, interpellato, vezzeggiato, assoldato dagli Enti Pubblici, dalle aziende e da chiunque altro sia disposto a pagarlo, a fargli una carezza ed a dirgli: bravo, cuccia qui! 

E così l'ambientalista, vendutosi al sistema, rassegnato, spento, vinto, sopraffatto finisce per dire piccole verità che sono praticamente un timido buffetto per il sistema, così facendo, dandosi persino mostra di coraggio. 

Ebbene, siamo tutti esseri umani. Abbiamo tutti le nostre debolezze. Però non si spaccino i propri squallidi compromessi per degli atti salvifici per il mondo. Perché altrimenti le cose peggiorano, come infatti sta accadendo ed accadrà sempre più, giorno dopo giorno. 

Fintantochè il limitato pensiero ambientalista è stato soltanto di loro ristretta competenza non ci sono stati grossi pericoli. Ma oggi il sistema ha quasi completamente sposato la classica, superficiale linea ambientalista, ed il pericolo di una imminente piena e devastante dittatura ecologista planetaria sta ormai lasciando il posto alla certezza della sua attuazione. 

Siamo nei guai, tutti, e possiamo uscirne soltanto venendoci incontro, gli uni con gli altri. 

Basta con l'omertà che attanaglia il mondo progressista, di pari valore di qualsiasi altra omertà! 


Ricordiamoci queste parole: 

"Non ho paura delle parole dei violenti;
mi preoccupa molto il silenzio degli onesti." 

M. L. King 


E ricordiamo anche queste altre parole: 

"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio." 

Italo Calvino 


Gentili Presenti, qui urge una revisione del proprio pensiero, urge l'acquisizione di una visione più chiara e completa della situazione. 

La si può fare da soli od insieme, ma tale revisione, tale ri-osservazione, vanno fatte. E senza indugio. 


Danilo D'Antonio 

Laboratorio Eudemonìa
Via Fonte Regina, 23
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Paperi e Draghi, ovvero: del vero valore delle cose
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DRSC V1.0 17/02/37 




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