rassegna stampa: III Rapporto sulle frodi alimentari in Italia



a cura i AltrAgricoltura Nord Est
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Truffe a Tavola 2006: III Rapporto sulle frodi alimentari in Italia
13/07/2006 11:35 - La frode è servita sul piatto degli italiani: Dal
taglierino in un sacchetto di pop corn alle cozze “made in China”. Aumenta
di circa il 7% il valore dei sequestri effettuati dai Nas
Pesce scaduto da oltre sei anni, 1.400 tonnellate di pomodoro infestato da
insetti e parassiti, vermi nei piatti di riso destinati ai bambini di una
scuola di infanzia e elementare. Lunga la lista degli “oggetti” indesiderati
trovati nel cibo: un taglierino in un sacchetto di pop corn, un dente umano
nell’impasto di una pizza, un chiodo in una confezione di pane per non
parlare dei “resti di un piccolo animale” in una scatola di minestrone
surgelato comprato a Torino.
Allarme crescente anche per il cibo proveniente da Paesi in cui non ci sono
i controlli sanitari europei, in particolare dalla Cina: “salango congelato”
(pesce cinese) venduto come novellame nostrano; 200 kg di cozze e vongole
senza etichetta sequestrate a Sanremo; 600 kg di zampe di pollo cinese e un
veicolo della ditta “China Food S.r.l.”, in provincia di Roma, contenente
kg. 2.300 di carni avicole, prodotti della pesca e verdure surgelate in
cattivo stato di conservazione, pronti per essere consegnati ad altri
esercizi commerciali.

Ammontano a 37.330 le ispezioni effettuate dai Carabinieri per la Sanità nel
corso del 2005 nel settore alimentare. Sono 38 le persone arrestate e oltre
12.800 quelle segnalate all’autorità giudiziaria ed amministrativa; 792 le
strutture chiuse per motivi di salute pubblica e 419 quelle sequestrate.
Molti anche i sequestri effettuati: 55.612.447 confezioni di prodotto per un
valore di oltre 108milioni di euro.

Non meno preoccupanti i numeri dell’Ispettorato Repressione Frodi: nel 2005
la struttura del Ministero delle Politiche agricole ha individuato 3.751
operatori irregolari, pari al 15% del totale degli operatori controllati
(24.395), 1.021 sono invece i prodotti non a norma.
Circa 500 i sequestri effettuati dall’Ispettorato per un valore pari a oltre
9 milioni di euro, mentre in 436 casi è scattata la denuncia per reato e
3.977 sono state le contestazioni amministrative. Più di un terzo delle
notizie di reato (39%) deriva dagli Uffici periferici e dai laboratori del
Sud. Segue il Centro con il 32% ed il Nord con il 20,4%. Ultime le isole con
l’8,5% per un totale di 37 notizie di reato.

E’ TRUFFE A TAVOLA 2006, il III rapporto sulle frodi alimentari in Italia
realizzato dal Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente e presentato
oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa. Quest’anno Truffe a Tavola è
ancora più ricco e più completo: lo studio si basa sui dati di tutti gli
organi preposti alla tutela della salute dei consumatori nel settore
alimentare dai Carabinieri della Sanità all’Ispettorato Centrale Repressione
Frodi, dal Corpo Forestale ai Carabinieri Politiche Agricole alla Guardia
Costiera.
Nel rapporto per la prima volta anche le notifiche e le informazioni del
sistema rapido di allerta comunitario.

Altra novità il focus sulle emergenze e gli scandali più eclatanti del 2005:
dal fenomeno emergente delle truffe alimentari provenienti dal mercato
cinese allo scandalo del latte all’ITX poi sedato dall’Efsa (Agenzia europea
sulla sicurezza alimentare), dalle uova marce vendute alle industrie per la
trasformazione in merendine, pasta, gelati alle 58.000 tonnellate di grano
duro sequestrate a Bari contentini ocratossina, sostanza cancerogena.

Scandali che spaventano non solo per i numeri ma soprattutto per la
pericolosità della truffa: basti pensare che secondo una ricerca sui danni
da ocratossina su 231 neomamme risulta che nella terza o quarta giornata
dopo il parto, i neonati hanno assimilato la sostanza cancerogena già con il
latte materno e, nell’85% dei casi, i bambini risultano positivi all’
ocratossina A.

“Il nostro rapporto fa emergere una grande quantità di casi rischiosi che si
registrano e insieme l’efficacia del sistema dei controlli – ha dichiarato
Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino - Il quadro
complessivo della filiera produttiva e commerciale alimentare italiana è di
ottima qualità e garantisce il consumatore, ma ci sono ancora settori a
rischio per i quali ben vengano le sanzioni più severe previste dal Decreto
legislativo 190 dello scorso aprile per chi non ritira subito dal commercio
prodotti non sicuri”.

"Dai dati raccolti in questo rapporto - ha affermato Francesco Ferrante,
direttore generale di Legambiente - risulta evidente il grande lavoro svolto
dalle forze dell'ordine e dagli enti preposti, per scoprire le frodi e i
rischi che minacciano le nostre tavole ma anche tutto il sistema di
produzione agroalimentare di qualità che ci rende famosi nel mondo. Eppure
una maggiore sicurezza potrebbe essere ottenuta attraverso l'applicazione di
norme più severe per quanto riguarda l'etichettatura e la tracciabilità dei
prodotti alimentari, sia italiani che provenienti dall'estero e soprattutto
inserendo tempi certi per i procedimenti giudiziari che riguardano gli
alimenti: effettuare le analisi in tempi rapidi infatti, permetterebbe di
controllare efficacemente la filiera e di risalire alla fase del danno prima
che si perdano le tracce dei responsabili e che i prodotti adulterati
vengano dispersi nei vari passaggi della catena della distribuzione".


L’ufficio stampa MDC (06.4881891 int. 209)
L’ufficio stampa Legambiente (06.86268355/79)


SINTESI DEL RAPPORTO

Le indagini dei NAS

Ammontano a 37.330 le ispezioni effettuate dai Carabinieri per la Sanità nel
corso del 2005 nel settore alimentare. Sono 38 le persone arrestate e oltre
12.800 quelle segnalate all’autorità giudiziaria ed amministrativa: 792 le
strutture chiuse per motivi di salute pubblica e 419 quelle sequestrate.
Molti anche i sequestri effettuati: 55.612.447 confezioni di prodotto per un
valore di oltre 108milioni di euro.

In aumento, rispetto al 2004, il numero dei sequestri e delle strutture
chiuse per motivi di salute pubblica per il settore delle carni e degli
allevamenti e del latte e derivati; incrementi delle merce sequestrata anche
per le conserve alimentari e per salumi e insaccati. In particolare per la
carne i sequestri e le strutture nel 2004 erano rispettivamente 80 e 64
contro gli attuali 119 e 104. Per il settore del latte lo scorso anno sono
stati effettuati 21 sequestri contro gli attuali 34 e sono state chiuse per
motivi di salute pubblica 39 strutture mentre nel 2005 queste sono state 56.

Numeri preoccupanti, quelli legati alle strutture di ristorazione. Aumentano
i controlli rispetto al passato e, in particolare, cresce il numero delle
persone arrestate. Rispetto al 2004, si registra inoltre un incremento delle
strutture poste sotto sequestro che passano da 127 a 143.

Per i prodotti ittici invece ad una diminuzione delle ispezioni corrisponde
una generale diminuzione del valore delle infrazioni, segnalazioni e
sequestri, il cui valore ammonta a 1.243.036 contro i 3milioni del 2004 ed i
5milioni del 2003.

Tra i casi da segnalare il sequestro di 600 zampe di pollo cinese e un
veicolo della ditta “China Food S.r.l.” sita nella provincia di Roma,
contenente kg. 2.300 di carni avicole, prodotti della pesca e verdure
surgelate detenute in cattivo stato di conservazione pronte per essere
consegnate ad altri esercizi commerciali.
I N.A.S. di Catania hanno invece segnalato alle autorità il titolare di un’
industria di prodotti da forno per avere detenuto materie prime in cattivo
stato di conservazione, insudiciate ed invase da parassiti peraltro in
locali privi dei requisiti igienico-sanitari e strutturali. E ancora: a
Torino sequestrati 69.000 Kg. di grano tenero nazionale invaso da parassiti,
il sequestro 600 kg. di prodotti ittici e carne congelati all’origine,
nonché 1.176 uova di anatra bollite, detenuti in cattivo stato di
conservazione poiché trasportati a temperatura ambiente sul citato automezzo
sprovvisto di sistema di refrigerazione.
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