L'acqua non è una merce



Il Comitato Italiano del Contratto Mondiale sull'Acqua plaude al Governo
che ricorrerà contro la legge regionale sui servizi pubblici

La legge lombarda sull'acqua è da cancellare!
Emilio Molinari: "Anche in Lombardia l'acqua deve restare pubblica"

"La nuova legge sull'acqua della Regione Lombardia deve essere cancellata."
È' questo il commento del Comitato Italiano del Contratto Mondiale
sull'Acqua alla notizia che il Consiglio dei Ministri ( di venerdì 6
ottobre) ha deciso di ricorrere per incostituzionalità contro la legge sui
servizi pubblici (tra cui appunto l'acqua), approvata dal Consiglio
Regionale della Lombardia a fine luglio.

La legge regionale n. 18/2006 prevede per gli ATO (Ambiti Territoriali
Ottimali, coincidenti coi territori delle province) l'obbligo di separare
l'erogazione dalla gestione dei servizi idrici, creando nuovi "carrozzoni"
e moltiplicando i Consigli di Amministrazione. Ma quel che è peggio
obbliga, unica in Italia, a mettere a gara l'erogazione dei servizi idrici,
cioè il core business dell'acqua.

Contro questi due aspetti, il Governo Prodi, su iniziativa del Ministro
Paolo Ferrero, ha deciso di impugnare la legge lombarda per
incostituzionalità.

Bene: Comitato Italiano del Contratto Mondiale sull'Acqua plaude al Governo
Prodi, la cui decisione va nella direzione più volte dichiarata di
impegnarsi per la gestione pubblica dell'acqua. Il nostro Comitato aveva
già espresso giudizi fortemente critici sulla nuova legge regionale
lombarda. In ogni caso noi andremo avanti nella nostra denuncia,
raccogliendo il dissenso dei cittadini, dei movimenti, delle istituzioni
che rifiutano la privatizzazione dei servizi idrici. Il nostro intento è
quello di coalizzare tutte quelle forze che lottano affinché l'acqua resti
nel nostro paese totalmente in mani pubbliche."

Ricordiamo inoltre che c'è aspetto particolarmente grave, illegittimo ed
incostituzionale della legge regionale che il Contratto Mondiale sull'Acqua
intende contestare e che riguarda i cittadini milanesi. Si tratta
dell'anomalia dell'ATO della città di Milano, per il quale la legge prevede
una specifica deroga, per la quale mentre tutti gli ATO della regione
devono andare a gara obbligatoriamente, l'ATO di Milano in barba ad ogni
legge sulla concorrenza e sui servizi può far assorbire direttamente la
propria acqua dalle private AEM prima e ASM di Brescia poi.

Su questo fronte dichiara Molinari: "la Sindaca Moratti ha annunciato che
intende ricollocare il servizio idrico, ora affidato a MM il cui pacchetto
azionario è totalmente nelle mani del Comune, in AEM il cui pacchetto
azionario è invece prevalentemente privato (solo il 34 % è in mano
pubblica). Risultato: il servizio idrico cittadino verrebbe privatizzato e
affidato alla SPA Azienda Energetica Milanese, agli intrecci societari di
questa con Edison e indirettamente con il colosso francese EdF. Per non
parlare dell'intento di fondere la AEM di Milano con ASM di Brescia, pure
questa in parte privatizzata e con l'acqua già inglobata".

Le associazioni milanesi, la società civile, La Camera del Lavoro, hanno
già dato vita ad un Comitato Cittadino per L'acqua Pubblica e invitano
tutti i cittadini, i lavoratori la cultura milanese, gli studenti, a far
sentire la loro voce: l'acqua di Milano resti ai milanesi e ad una gestione
pubblica e da loro partecipata.

Comitato Italiano del Contratto Mondiale sull'Acqua

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L'autoritarismo ha bisogno
di obbedienza,
la democrazia di
DISOBBEDIENZA


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