rassegna stampa: OGM, GRAVE DECISIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI UE



Infischiandosene delle indicazioni emerse in parlamento europeo in relazione
alle soglie di contaminazione accidentale di OGM per le produzioni
biologiche (0,1%) i ministri dell'agricoltura della comunità europea hanno
emesso ieri un regolamento che fissa per il biologico una soglia dello 0,9%.
Il provvedimento già grave dal punto di vista della negazione della
sicurezza alimentare per la popolazione europea, per l'attacco all'integrità
del sistema produttivo biologico che fino ad oggi escludeva qualsiasi
presenza di OGM, è grave anche dal punto di vista dei processi che
garantiscono un sistema democratico e che palesemente nello specifico caso
sono venuti meno. A questo riguardo giriamo due comunicati emessi, il primo
da Roberto Pinton, dell'associazione nazionale delle imprese di
trasformazione e distribuzione di prodotti biologici, ed il secondo da
Sergio Marini della Coldiretti.
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13/06/2007
“Non capiamo che senso abbia chiamare tutti noi ogni 5 anni a votare per
eleggere i parlamentari europei, se poi di quanto decidono non si tiene
alcun conto”.

“Il parlamento europeo lo scorso marzo si era espresso con la massima
chiarezza, chiedendo alla Commissione di fissare un limite massimo di
contaminazione accidentale da OGM nei prodotti biologici non superiore
allo 0.1%, cioè la soglia di rilevabilità strumentale, contro lo 0.9%
proposto dalla stessa Commissione. I risultati della votazione non davano
certo adito a dubbi: 585 voti a favore, 38 astensioni e soli 35 contrari”.

“Oggi il Consiglio dei ministri agricoli ha confermato la soglia dello
0.9% voluta dalla Commissione, non tenendo in alcuna considerazione le
decisioni assunte con una maggioranza schiacciante dal Parlamento, l'unico
organo dell'Unione eletto direttamente dai cittadini e la massima
espressione della democrazia nel continente”.

“Non siamo preoccupati per le conseguenze sull’integrità del sistema di
produzione biologica, ma per l’assoluto disprezzo della società civile (di
cui Parlamento si era fatto portavoce) che hanno dimostrato i ministri dei
diversi Paesi membri”.

L’Italia (rappresentata dal ministro De Castro), il  Belgio, la Grecia,
l’Ungheria e, inizialmente, la Polonia (che poi ha votato con la
maggioranza) si sono opposti al provvedimento, ma senza riuscire a
coagulare una minoranza di blocco in grado di fermare il regolamento.

Ora nei prodotti biologici rimane vietato l’uso intenzionale di
ingredienti che contengano OGM (quello biologico è l’unico comparto
agro-alimentare europeo che ne prevede l’esclusione per legge: nemmeno i
prodotti DOP e IGP sono esenti da OGM, utilizzabili nei mangimi degli
animali), ma se ne tollererà una presenza accidentale, dovuta a
contaminazioni che la norma definisce “tecnicamente inevitabili” nel
limite massimo dello 0.9%.

“Non ha senso parlare di presenza “tecnicamente inevitabile”: a
dimostrazione che è invece "del tutto evitabile" non mancano gli organismi
accreditati che hanno sviluppato schemi di certificazione per la garanzia
“Ogm-free”.
La stessa lunga esperienza delle aziende biologiche italiane dimostra
abbondantemente che anche nei settori più potenzialmente a rischio (soia e
mais), nessun inquinamento è “tecnicamente inevitabile”, tant’è che
l’hanno sempre evitato, adottando ogni opportuna procedura per rispettare
il proprio patto con il consumatore”.

“Non c’è ragione per cui ciò non accada anche dopo la sciagurata decisione
dei ministri agricoli. I sempre più numerosi consumatori di prodotti
biologici possono quindi continuare ad attribuire la loro fiducia al
sistema delle imprese biologiche italiane, che è ben determinato a
continuare a garantire la massima trasparenza, sicurezza e ineccepibile
qualità dei suoi prodotti”.


Roberto Pinton

segretario di AssoBio
associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di
prodotti biologici

tel.049.87.634.648
fax 049.65.26.64
mobile 348.738.03.07
assobio at greenplanet.net
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SALUTE: UE; COLDIRETTI, GRAVE CONTAMINAZIONI OGM IN BIOLOGICO.

Marini (Coldiretti), non basta votare contro se non si è coerenti a livello
nazionale.

“E’ grave il via libera alle contaminazioni da organismi geneticamente
modificati (OGM) nei prodotti biologici che sconta un atteggiamento ambiguo
del Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro che recentemente ha
proposto i protocolli per la sperimentazioni biotech in pieno campo di
prodotti simbolo del Made in Italy, come vino, olio, pomodoro e agrumi”. E’
quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel
commentare le decisioni del Consiglio dei Ministri agricoli sulla produzione
biologica che colpiscono direttamente la leadership italiana nel settore a
livello europeo. Se non si è coerenti con le azioni a livello nazionale non
si riesce - ha sottolineato Marini - a costruire credibili alleanze a
livello europeo, dove come è noto non basta “votare contro”. La decisione
del Consiglio dei Ministri agricoli europei con la fissazione di una soglia
di contaminazione dello 0,9 per cento ha respinto - ha precisato la
Coldiretti - la proposta di azzeramento del Parlamento Europeo. Si tratta di
un duro colpo per un settore che rischia, secondo una stima della
Coldiretti, un crollo del 60 per cento nei consumi per una crisi di fiducia
nei confronti di alimenti scelti e pagati con un differenziale di prezzo
proprio perché garantiscono sicurezza e naturalità nel metodo di produzione.
Nel 2007 - riferisce la Coldiretti - sono aumentati del 10 per cento i
consumi familiari di alimenti biologici con valori record per i prodotti per
l'infanzia (+51 per cento) e per riso e pasta (+26 per cento), sulla base
dei dati del panel Ismea - Ac Nielsen sui consumi domestici di prodotti
biologici confezionati relativi al primo trimestre, rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno. I maggiori consumatori di prodotti biologici -
precisa la Coldiretti - risiedono al Nord con il 73 per cento del totale
degli acquisti mentre il 19 per cento nel centro ed in Sardegna ed appena
l'8 per cento al sud ed in Sicilia. Il settore dei prodotti biologici in
Italia realizza un fatturato complessivo stimato pari a 1,5 miliardi di
Euro. L'Italia, quarto produttore mondiale e primo nella UE, con un terzo
delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio
dell'Unione, ha la responsabilità - continua la Coldiretti - di svolgere un
ruolo di avanguardia a livello comunitario per difendere il settore dai
rischi concreti di perdita di credibilità e mercati. Peraltro, ha la
leadership nel Vecchio Continente e aumenta del 12 per cento i terreni
coltivati che superano il milione di ettari ( 1.067.101,66 ettari ) e del 22
per cento il numero di imprese agricole coinvolte (49.859). I principali
orientamenti produttivi - sottolinea Coldiretti - interessano foraggi, prati
e pascoli, e cereali, che nel loro insieme rappresentano oltre il 70 per
cento circa della superficie ad agricoltura biologica mentre seguono, nell'
ordine, le coltivazioni arboree (olivo, vite, agrumi, frutta) e le colture
industriali. Per le produzioni animali - precisa la Coldiretti - risultano
allevati con metodo biologico 222.516 bovini da latte e carne, 825.274
ovi-caprini, 977.537 polli, 31.338 suini, 1.293, conigli e 72.241 alveari di
api. Secondo l’ Eurostat - conclude la Coldiretti - la superficie dedicata
all'agricoltura biologica in Europa, nel 2005, rappresenta il 3,9%, pari 6,1
milioni di ettari,  del totale della superficie agricola utilizzata dell’UE
a 25. La maggior parte questa si trova in Italia (1,1 milione di ettari,
ovvero il 17% del totale del UE25), seguita dalla Germania e dalla Spagna
(0,8 milione di ettari ciascuno, ovvero 13% del totale dell’UE a 25).
COLDIRETTI - 335 8245417 - 06 4682487 - FAX 06 4871199 - www.coldiretti.it
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