rassegna stampa- Appello: Uniamo le nostre forze per difendere l'agricoltura contadina in Europa !



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Bioagricoltura Notizie" - 09/11/2007

Coordinamento Europeo – Via Campesina
Appello: Uniamo le nostre forze per difendere l’agricoltura contadina in
Europa !

Mobilitazione per la difesa dell’agricoltura contadina in Europa.
Lunedì 26 novembre, dalle 9,30 alle 14,30 a  Bruxelles,
9,30 Square de Meeus e dalle 11,30 Rond Point Schuman.
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Siamo contadine e contadini di oltre venti paesi europei, riuniti in
organizzazioni contadine che denunciano la politica agricola europea
attuale, sottomessa all’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Ogni giorno vediamo nostri vicini abbandonare il lavoro per mancanza di un
reddito sufficiente, giovani desiderosi di diventare contadini ma
scoraggiati dalla mancanza di prospettive economiche e dal prezzo proibitivo
della terra, campagne che hanno perso i coltivatori, definiti non
competitivi.

Diverse centinaia di migliaia di aziende spariscono ogni anno in Europa. Se
questa tendenza continua, presto non ci saranno più contadini e contadine
nelle nostre campagne. L’agricoltura contadina è minacciata, rimpiazzata da
un’agricoltura industrializzata in mano a grandi imprese.

Noi siamo convinti che non vi sarà un futuro sostenibile per le nostre
società senza contadine e contadini che vivano dignitosamente grazie alla
loro produzione. Lanciamo quindi un segnale di allarme e chiamiamo ad unire
le forze per salvare l’agricoltura contadina in Europa.

La Politica agricola Comune dell’Unione Europea verrà riformata nel 2008 e
poi nel 2013. In Europa sono necessarie altre politiche agricole ed
alimentari, più legittime, più giuste, più solidali e più sostenibili per
rispondere ai problemi della sicurezza alimentare, della salute pubblica,
dell’impiego nel mondo rurale, della crisi energetica e del riscaldamento
climatico. Noi abbiamo delle proposte.

Noi chiamiamo contadini, contadine e le loro organizzazioni di tutti i paesi
europei ad unirsi per esigere un’altra politica agricola a favore di un
modello sociale e contadino dell’agricoltura.

Invitiamo queste organizzazioni contadine a manifestare il 26 novembre
prossimo a Bruxelles, quando i Ministri dell’Agricoltura dell’UE saranno
riuniti, per esigere un’altra politica agricola. Sarà l’occasione di mettere
assieme coloro che lottano per lo sviluppo in Europa di un’agricoltura viva
in mano a contadini e contadine.

Le organizzazioni non-contadine che lottano per un’Europa sociale, solidale
e sostenibile sono calorosamente invitate ad appoggiare questa mobilitazione
contadina.

Un’Europa sociale et durevole non si farà senza contadini!
Contatti :
CPE -Coordination Paysanne Européenne:
René Louail tel : +33 6 7284 8792 - rene.louail. at wanadoo.fr
- bureau Bruxelles: tel +32 22173112 - Gérard Choplin: cpe at cpefarmers.org
Morgan Ody: morganody at yahoo.fr
COAG-Coordinadora de Organizaciones de Agricultores y Ganaderos (E): Andoni
Garcia
tel: +34 63645 15 69 - andoni at ehne.org
bureau Bruxelles: Annelies Schorpion: tel: + 322 280 04 84 -
annelies at mycoag.org
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Piattaforma comune Coordinamento europeo-Via Campesina.
 Settembre 2007
Noi, organizzazioni membri di Coordinamento Contadino Europeo, COAG, e SOC,
membri di Via Campesina, desideriamo rinforzare il movimento contadino
europeo per far cambiare la politica agricola europea. Noi difendiamo il
diritto alla sovranità alimentare necessaria a questo cambiamento. La
piattaforma comune sottoriportata afferma i nostri valori e le nostre
priorità. Invitiamo le organizzazioni contadine e rurali che la condividono
ad unirsi a noi per far cambiare la politica agricola europea dal 2008.

Quali sono i nostri valori ?
-    la solidarietà al posto della concorrenza,
-    la giustizia sociale,
-    l’uguaglianza di diritti fra uomini e donne,
-    l’utilizzazione durevole delle risorse naturali,
-    la salute dei produttori e dei consumatori,
-    la diversità regionale dei prodotti e delle agri-culture.

Perché vogliamo cambiare le politiche agricole attuali in Europa?
    La PAC attuale, risultato di una cattiva PAC prima del 1992, riformata
male nel 1992, 1999, 2003 in funzione di criteri dell’OMC, fa sparire i
contadini europei. Essa non è legittima sul piano internazionale (dumping)
né sul piano sociale (disuguaglianze) e rovina l’ambiente, la salute e la
qualià dei prodotti. Essa fa dei contadini degli assistiti, senza
riconoscimento economico e sociale. I contadini dell’Europa Centrale
integrati all’UE sono stati discriminati finanziariamente. I paesi europei
fuori dell’UE che hanno firmato l’accordo dell’OMC seguono poltiche
parallele alla PAC.

Le nostre priorità per una politica agicola legittima, durevole e solidale
-    Abbiamo bisogno di una politica pubblica, di una politica agricola
europea definita dagli europei e non dall’OMC. Sì ad un cambiamento di PAC,
no alla sua soppressione.
-    L’impiego agricolo e rurale deve essere una priorità: no alla
soppressione di contadini/e.
-    I diritti delle contadine devono essere riconosciuti.
-    L’accesso alla terra, all’acqua, alle sementi, al credito deve
diventare un diritto. Ciò include il diritto dei/delle contadini/e ad
utilizzare le loro sementi e a migliorare le loro varietà vegetali.
-    Occorre favorire l’insediamento di giovani contadini/e.
-    I/le contadini/e devono vivere anzitutto con la vendita dei loro
prodotti. Affinché i prezzi agricoli riflettano il valore reale dei
prodotti, le due condizioni seguenti sono necessarie:
•    La produzione deve essere governata per evitare eccedenze o penurie
•    Ogni forma di dumping all’esportazione (vendita al di sotto dei costi
di produzione) deve esere proibita e, parimenti, l’UE e gli altri paesi
hanno il diritto di proteggersi da importazioni a prezzi troppo bassi.
-    Per mantenere un mondo rurale vivo in ogni regione,
•    l’agricoltura contadina deve mantenersi e svilupparsi: un sostegno
europeo è necessario, in particolare per le piccole aziende e le regioni
sfavorite.
•    Il processo di concentrazione della produzione agricola deve essere
interrotto e la produzione agricola meglio ripartita fra le regioni e le
aziende.
•    I servizi pubblici devono essere mantenuti e migliorati su tutto il
territorio.
-    I modelli di produzione che rovinano l’ambiente, consumano troppa
energia, degradano la qualità e la sicurezza dei prodotti devono essere
cambiati.
-    L’utilizzazione delle terre agricole deve essere consacrata
prioritariamente alla produzione alimentare.
-    La biodiversità deve essere salvaguardata: OGM e brevettazione del
vivente devono essere proibiti.
-    La politica di sviluppo rurale non deve sostituire la PAC, non deve
correggere i difetti della PAC, ma essere complementare ad essa sviluppando
in priorità l’impiego.
-    Le filiere corte di commercializzazione devono essere favorite nei
confronti dei trasporti a lunga distanza ed ai mercati internazionali.
-    I lavoratori agricoli immigranti devono essere trattati senza
discriminazioni e godere degli stessi diritti dei loro omologhi europei.
-    Abbiamo bisogno di regole di commercio internazionale senza dumping,
basate sul diritto di sovranità alimentare, sui diritti umani e sul diritto.

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altragricoltura at altragricolturanordest.it
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