Salute e popolazione, l'origine eugenetica delle ong che danno la linea



Salute e popolazione, l'origine eugenetica delle ong che danno la linea

Assuntina Morresi

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO nell’acronimo inglese) e il Fondo Mondiale delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) sono le principali agenzie ONU di riferimento per conoscere le condizioni di vita e  lo stato di salute della popolazione del mondo.I dati raccolti ed i suggerimenti contenuti negli innumerevoli rapporti forniti da WHO e UNFPA  sono un irrinunciabile punto di partenza per qualsiasi politica di sviluppo e di welfare, nazionale ma soprattutto sovranazionale, una fotografia indispensabile degli abitanti del pianeta.Meno noti al grande pubblico i principali partner delle agenzie suddette, e cioè quelle ong o affini che collaborano alla realizzazione dei progetti di intervento ma anche alla raccolta dei dati e al monitoraggio delle situazioni di crisi.

Molte pubblicazioni ufficiali di UNFPA e di WHO infatti sono in collaborazione, o comunque attingono ampiamente a studi e lavori di due grandi organizzazioni non governative: la Federazione Internazionale per la Pianificazione Familiare (IPPF, International Planned Parenthood Federation) e l’istituto di ricerca da essa nato, l’Alan Guttmacher Institute.

I dati Oms sulla mortalità delle donne relativi all’aborto in condizioni di non sicurezza, la diffusione e l’uso delle varie tecniche contraccettive, programmi di educazione sessuale e prevenzione dell’HIV: difficile trovare qualcosa che non porti anche il marchio di IPPF e Alan Guttmacher Institute nell’ambito della cosiddetta “salute riproduttiva”.

Non è certamente in discussione l’attendibilità dei numeri e delle statistiche proposte. Talvolta è discutibile il modo in cui i dati vengono presentati o discussi; le procedure abortive, ad esempio, nei rapporti generali Ippf non sono dettagliate ma sicuramente incluse in diciture più generali, quali i ricoveri in clinica o gli interventi non contraccettivi.Anche la terminologia usata appare bizzarra: le gravidanze non volute sono spesso considerate analogamente alle malattie sessualmente trasmesse.

Più interessante, e meno diffusa, è la storia di chi questi dati li raccoglie e li ha forniti.

L’Ippf nasce nel 1952 a Bombay, in India, ed è una federazione di otto associazioni nazionali di pianificazione familiare (Family Planning Associations, FPA), quasi tutte di stampo eugenista; la FPA di Hong Kong era nata nel 1936 come Lega Eugenetica, ed aveva cambiato nome nel 1952, analogamente a quella olandese, che nel 1946 da Lega Neomaltusiana Olandese era diventata Società Olandese per la Riforma Sessuale. Le presidenti delle FPA di India e Singapore aderiscono alle rispettive Società Eugenetiche; nel Regno Unito la FPA ha sede al 69 di Eccleston Square a Londra, quartier generale della Società Eugenetica, ha fra i sostenitori Bertrand Russel, H.G. Wells (il famoso autore de "La guerra dei mondi") e Marie Stopes, la quale nel 1921 aveva fondato la Società per il Controllo Costruttivo delle Nascite e il Progresso Razziale. Incredibile la vicenda della affiliata tedesca Ippf della Germania Ovest, dal nome Pro Familia (nome che successivamente sarà adottato dalla FPA della Colombia), fondata nel 1952 dal Medico Hans Harmsen, che ne rimane presidente fino al 1967 e presidente onorario fino al 1984. Nel 1931 Harmsen aveva elaborato un progetto di politica della popolazione che poi sarebbe diventato la base teorica della politica razziale nella Germania nazista. Aveva quindi supportato la sterilizzazione forzata dei disabili, curandone l’applicazione anche all’interno della Innere Mission, una rete di ospedali e cliniche protestanti di cui era amministratore medico. Noto e influente, insieme a Franz Lohse ha curò gli atti del famigerato Congresso Internazionale della Scienza della Popolazione, tenuto a Berlino nel 1935.

Più conosciuta la storia della FPA americana, fondata nel 1942 da Margaret Sanger, che diventerà anche presidente onorario della Federazione internazionale. Pioniera del movimento di controllo delle nascite, la Sanger è anche un’entusiasta aderente alla Società Eugenetica Americana e ha frequenti contatti con gli eugenisti e i neomaltusiani europei. Fondatrice di numerose associazioni promotrici del controllo delle nascite, organizza a Ginevra nel 1927 la Prima Conferenza Mondiale sulla Popolazione,  ed ha un ruolo fondamentale nell’internazionalizzazione del movimento. Nel 1930 a Zurigo, durante la settima Conferenza internazionale per il Controllo delle Nascite, fonda il Centro Informativo Internazionale per il Controllo delle Nascite, con lo scopo di “diffondere la conoscenza sul controllo delle nascite in tutto il mondo”. L’attività internazionale viene supportata da corrispondenti in 30 nazioni. Non a caso gli storici, sottolineando la trasnazionalità del movimento eugenetico, ne hanno segnalato la presenza in ben trenta paesi nel mondo nel corso del XX secolo.

Nel 1934 la Sanger effettua viaggi informativi in Scandinavia ed Unione Sovietica, ed insieme all’inglese Edith How Matryn nel 1935-1936 intraprende un tour mondiale per diffondere idee e metodi per il controllo delle nascite.

Ma per comprendere appieno il significato che Margaret Sanger attribuisce all’espressione “controllo delle nascite” è sufficiente leggere uno qualsiasi dei suoi scritti. Prendiamo, per esempio, “Il cardine della civiltà”, pubblicato nel 1922 con prefazione di H. Wells: “Il problema degli elementi dipendenti, delinquenti ed imperfetti nella società moderna, ripetiamo, non può essere minimizzato per la piccola proporzione numerica addotta rispetto al resto della popolazione. La proporzione sembra piccola…I pericoli attuali possono essere pienamente compresi quando abbiamo acquisito informazioni definite sul costo finanziario e culturale di queste classi per la comunità, quando diventiamo pienamente coscienti del peso dell'imbecille sull'intera razza umana; quando vediamo i fondi che dovrebbero essere disponibili per lo sviluppo umano, per la ricerca scientifica, artistica, filosofica, essere stornati ogni anno, per centinaia di milioni di dollari, per la cura e la segregazione di uomini, donne e bambini che non dovrebbero essere mai nati.” E ancora: . “Il problema d'emergenza della segregazione e sterilizzazione deve essere affrontato immediatamente. Ogni ragazza o donna affetta da deficienza mentale di tipo ereditario, specialmente se idiota, dovrebbe essere segregata durante il periodo riproduttivo. Altrimenti, quasi certamente genera bambini imbecilli, che a loro volta certamente ne generano altri inferiori. I maschi imperfetti non sono meno pericolosi. La segregazione portata avanti per una o due generazioni dovrebbe darci solo un controllo parziale del problema. D'altra parte, quando ci rendiamo conto che ogni persona debole di mente è un potenziale inizio di un' infinita progenie di imperfezione, preferiamo la politica della sterilizzazione immediata, della sicurezza che la maternità sia assolutamente proibita ai deboli di mente. Questa è una misura di emergenza".

 

Alan Guttmacher ( e qui torniamo all'Alan Guttmacher Institute, che supporta con il suo lavoro informativo l'Oms) è un collaboratore di Margaret Sanger. Medico affermato, fin dagli anni venti è stato esponente di spicco del Movimento del controllo delle nascite e convinto sostenitore dell’uso della spirale nei paesi sottosviluppati. Vice presidente della Società Eugenetica Americana dal 1956 al 1963, è comunque nel board nel 1955 e dal 1964 al 1966. E’ Presidente della FPA americana dal 1962 al 1974.. Insieme a Clarence Gamble e Robert Latou Dickinson, fu coinvolto nel gruppo eugenetico "Birthright" (più tardi Human Betterment Association of America), attivo nella promozione della sterilizzazione.  In qualità di Responsabile del Comitato Medico della Ippf intraprese numerosi viaggi in Asia, Africa ed America Latina. In particolare, nel 1968 fu designato dall’Ippf ad assistere il governo del Botswana nello sviluppo di politiche di pianificazione familiare.

Intervistato come rappresentante della Planned Parenthood, dichiarò: “Se vai a reprimere una popolazione, è molto importante non farlo come un dannato Yankee, ma per conto delle Nazioni Unite. Perché in tal modo non è considerato un genocidio”. E aggiunse “Se gli  Stati Uniti si rivolgono ai neri o ai gialli e dicono loro di rallentare il tasso riproduttivo, siamo sospettati immediatamente di avere motivi per mantenere il dominio dell’uomo bianco. Se puoi mandare una forza di colore delle Nazioni Unite, avrai una maggiore influenza”.

In suo onore nel 1968 è stato istituito l’Alan Guttmacher Institute, di fatto l'istituto di ricerca dell'Ippf ed ente no profit con un budget attuale di 10 milioni di dollari, provenienti da donazioni private, da fondazioni ma anche da contributi di agenzie governative e intergovernative.

Nei siti ufficiali delle suddette associazioni  la parola eugenetica non compare quasi mai. L’Alan Guttmacher Institute, l’Ippf e le associazioni affiliate di pianificazione familiare non si sono mai preoccupati di prendere pubblicamente le distanze dai loro padri fondatori; piuttosto continuano a negarne l’appartenenza alle organizzazioni eugenetiche (contro ogni evidenza, anche e soprattutto quella degli scritti che ci hanno lasciato).