Torino: Primo Maggio anarchico



Primo Maggio anarchico

Come ogni anno saremo in piazza Vittorio sin dalle 9 del mattino. 
Appuntamento al banchetto dei libri e poi partenza dello spezzone rosso e nero.

Dopo la manifestazione pranzo di sottoscrizione in corso Palermo 46.
Chi vuole partecipare al pranzo si prenoti telefonando (011 857850 oppure 338 6594361) o scrivendo (fat at inrete.it). 
Il prezzo indicativo è di 15 euro ma chi avesse problemi può dare meno o anche nulla.

Di seguito il testo del volantino che distribuiremo al corteo.

Primo Maggio di guerra

Primo Maggio di guerra. Un altro. Con le truppe in Afganistan, truppe di "pace" equipaggiate per fare la guerra, in un paese martoriato da decenni di conflitti. Un tempo dicevano che gli italiani in armi portavano la civiltà, oggi le chiamano missioni umanitarie. Siamo "brava gente" e gli orrori sono roba per gli altri, per i cattivi, noi mandiamo truppe armate sino ai denti a "insegnare" a gestire l'ordine pubblico e le carceri.
Basterebbe una sola della foto scattate a Genova nel 2001, basterebbe un solo rigo uscito dalle carceri nostrane per capire quale tragica ironia stia dietro a questa scelta. Per non dire delle donne prigioniere dei burqa e della ferocia integralista, il loro grido inascoltato sino alla vigilia dell'11 settembre si è mutato in vessillo da agitare per giustificare le bombe, l'occupazione, la guerra che non finisce mai. Oggi la loro vita non è migliore: i fantocci messi al potere dalle armi USA e Nato sono bastardi integralisti tanto quanto i tanto vituperati talebani, a loro volta sostenuti dalle armi statunitensi. I governi cambiano ma non cambia la politica di guerra.

Primo Maggio di guerra. Un altro. Il governo ha deciso di assemblare a Cameri, periferia di Novara, i cacciabombardieri "invisibili" F 35. Giocattoli di morte da centinaia di miliardi di euro. Altri strumenti di pace per l'Italia buona e buonista. Le ali e la fusoliera le costruirà l'Alenia a Torino. A Vicenza invece raddoppiano la base USA, tanto per chiarire che anche qui siamo ancora sotto occupazione militare ed i fantocci che si susseguono sui banchi del governo italiano, plaudono e approvano.

Primo Maggio di guerra. Un altro. La guerra silenziosa che si combatte nel lager per immigrati, le galere amministrative dove si è rinchiusi perché le carte non sono in regola. Ma nessun timore: un governo di centro sinistra li ha aperti nel 1998, oggi un governo di centro sinistra promette di fare le pulizie di primavera, dando una mano di bianco alle parete. Intanto di clandestinità si continua a morire: nelle carrette del mare, nelle intercapedini dei Tir, nei cantieri e nelle officine, dove il lavoro è schiavitù e la sicurezza un lusso.

Primo Maggio di guerra. Un altro. È la guerra del lavoro, quella che miete vittime ogni giorno e non solo quando politici e media decidono di accendere i riflettori. È la guerra del lavoro precario, parcellizzato, migrante, nocivo. È la guerra che vede le lotte di decenni rese vane da una legislazione che è il segno di una lunga stagione di sconfitte, dove i cosiddetti "diritti" non sono che ricordo del passato. Una legislazione voluta da tutti i governi che si sono susseguiti in questi anni ed avallata dal sindacato di Stato, che in questi mesi ha sgomitato con le banche per spartirsi la torta del nostro Tfr. È la guerra dei servizi solo per pochi, della sanità per chi può pagare, della scuola azienda. È la guerra per la casa che non c'è in mezzo a tonnellate di cemento buttate in grandi, inutili e costosissime opere.

Un Primo Maggio di guerra. Un altro. 
Ma anche un'altra guerra. La guerra degli oppressi contro gli oppressori, una guerra di Resistenza e di lotta. La Resistenza e la lotta dei lavoratori, dei migranti, delle popolazioni ribelli al Tav, alle basi militari, alle fabbriche di morte, alle mille nocività che ci avvelenano ogni giorno. La Resistenza e la lotta di chi vuole riprendersi la vita e la libertà, di chi rifiuta la delega, di chi re-inventa la politica dal basso, di chi sa che solo l'azione diretta e l'autogestione possono invertire la rotta, spezzare la gerarchia, mettere fine all'oppressione ed allo sfruttamento. 

Sabato 12 maggio alle 10,30 al Balon, piazza Borgo Dora, presidio antimilitarista contro gli F 35 e tutte le fabbriche di morte. Concerto di Alessio Lega.

Sabato 19 maggio alle ore 14 corteo a Novara contro gli F35. Appuntamento alla stazione di Novara.

Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46 Torino - la sede è aperta ogni giovedì dalle 21,15
fat at inrete.it
011 857850 oppure 338 6594361