Torino. Presidio solidale con i lavoratori di Origgio (VA)



Torino. Presidio solidale con i lavoratori di Origgio (VA)

 

19 dicembre. Al Bennet di via Orvieto si sono dati appuntamento un bel gruppo di antirazzisti per un presidio solidale con i lavoratori della cooperativa che ha in appalto la logistica al magazzino Bennet di Origgio (Va). Sono in lotta da mesi per il salario, la sicurezza, la riduzione dell’orario e dei ritmi, il reintegro dei licenziati. Questa notte stanno facendo il quinto sciopero in pochi mesi.

 

I lavoratori di Origgio sono in buona parte immigrati, soggetti al continuo ricatto del lavoro, la cui perdita è per loro l’anticamera dell’espulsione. Importante quindi la solidarietà attiva di altri lavoratori e degli antirazzisti, solidarietà che non mai mancata a Origgio e a Milano e che oggi si è estesa anche a Torino.

Aperto uno striscione con la scritta “Bennet sfrutta i lavoratori” gli antirazzisti hanno distribuito volantini e parlato con chi entrava per fare la spesa. Molti hanno dimostrato solidarietà: una donna che aveva lavorato per Bennet ha ricordato un operaio morto schiacciato da un carrello.

I responsabili del Bennet hanno provato senza successo ad intralciare l’informazione: dopo un po’ è arrivata la digos che ha identificato gli antirazzisti più giovani.

 

Mentre era in corso il presidio una donna e sua figlia sono state pescate con della merce non pagata nella borsa della spesa e consegnate ai carabinieri. Gli antirazzisti sono allora entrati nel centro commerciale per denunciare quanto stava accedendo: due persone portate in caserma per una mezza borsata di roba da mangiare. Un segno, anche questo, dei tempi grami che corrono.

 

In serata da Origgio è arrivata la notizia che l’azienda aveva annunciato il reintegro di Jackson, un lavoratore dello Sri Lanka licenziato qualche tempo fa per il suo ruolo attivo.

 

Una foto dello striscione a quest’indirizzo:

http://piemonte.indymedia.org/article/3689

 

Il presidio è stato organizzato nell'ambito dell'Assemblea Antirazzista di Torino

 

Di seguito il testo del volantino distribuito al Bennet di via Orvieto a Torino.

 

Origgio: sciopero ai magazzini Bennet

Una storia di lotta, repressione, solidarietà

 

Origgio. Siamo in provincia di Varese, dove si mastica pane e razzismo. Da mesi i lavoratori – in gran parte immigrati - della Cooperativa Leonardo, sono in lotta per il salario, la sicurezza, l’orario di lavoro, contro i licenziamenti e la repressione.

Quelli della Leonardo lavorano al magazzino Bennet, uno dei tanti luoghi dove lo sfruttamento bestiale e il ricatto del lavoro sono la norma. Difficile lottare per chi, come gli immigrati, rischia l’espulsione se perde il posto. Ad Origgio, anche grazie al sostegno attivo di altri lavoratori, hanno alzato la testa.

 

Facciamo un passo indietro

I lavoratori e lavoratrici delle cooperative di servizi sono nelle mani dei caporali, che impongono le più bestiali condizioni di lavoro: mansioni, orari, turni, senza alcun rispetto per la sicurezza. Chi protesta, viene punito con multe, sospensioni e anche con il licenziamento.

Al deposito dei supermercati Bennet di Origgio il lavoro è appaltato a due cooperative (Leonardo e Java): CGIL e UIL hanno sottoscritto un accordo in deroga al contratto nazionale che ha fatto risparmiare alla coop circa 5.000 euro per ogni socio-lavoratore fino al 2007. Non solo, per il biennio 2007-2008, pur avendo sottoscritto un accordo aziendale, che fissava un’una tantum di 1.098 euro in attesa del contratto nazionale, le cooperative non hanno dato nulla.

Le cooperative assicurano lavoratori a basso costo (anche a 3/4 euro l'ora) e flessibili: se non c'è lavoro stanno a casa, senza salario. Quando il lavoro c'è, l'orario non finisce più, anche 12/13 ore, ma il salario cresce poco e la maggior parte si ottiene con il cottimo.

Due lavoratori del deposito Bennet sono stati licenziati per aver partecipato a scioperi e picchetti.

 

Il 4 luglio per l’intera nottata l’ingresso dei camion venne impedito, obbligando il responsabile della Cooperativa a a fare qualche promessa, puntualmente non mantenuta.

Nella notte tra il 25 e il 26 luglio c’è stato un secondo sciopero, più partecipato e duro del primo. Oltre agli antirazzisti hanno dato sostegno attivo per l’intera nottata lavoratori di altre aziende.

I dirigenti della Leonardo hanno reagito licenziando un giovane operaio dello Sri Lanka.

Puntavano sulla paura ma hanno fatto male i loro conti. Nella notte tra il 16 e il 17 ottobre c’è stato il terzo sciopero. Quasi tutti i lavoratori del turno, vinta la paura di rappresaglie, hanno scioperato ed impedito ai pochi crumiri, protetti dai carabinieri, di entrare nel deposito.

Anche in questo caso determinante è stata la solidarietà di tanti lavoratori e lavoratrici che hanno partecipato al picchetto.

 

L’11 dicembre nuovo sciopero con picchetto cui hanno partecipato tutti i lavoratori del turno di notte e 130 solidali. È seguito uno sciopero del cottimo che sta mettendo in seria difficoltà la coop che credeva poter obbligare a ritmi massacranti chi non aveva altro modo per rimpolpare una paga da fame. I padroni hanno reagito assumendo crumiri e rifiutando di pagare la tredicesima.

Un nuovo sciopero partirà stanotte. I lavoratori vogliono gli arretrati, il ritiro dei licenziamenti, riduzione dei ritmi e degli orari.

 

La lotta dei lavoratori di Origgio per il salario, la sicurezza e contro il ricatto del lavoro è la lotta dei tanti, italiani e stranieri, che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, strangolati dalla precarietà, macinati dalla insicurezza del lavoro, senza prospettiva per il futuro.

La solidarietà è un arma. Boicottiamo chi lucra sulla miseria.

 

A cura dell’Assemblea Antirazzista di Torino

assembleaantirazzistatorino at autistici.org