Vincennes. Incendi, botte e sciopero della fame



Vincennes. Incendi, botte e sciopero della fame

Venerdì 25 febbraio. Nel Centro di detenzione amministrativa – CRA – di
Vincennes gli immigrati sono in sciopero della fame da quattro giorni.
Sono in lotta contro le espulsioni e le condizioni di vita. Il comandante
della struttura “il baffo” ha cercato di calmare gli scioperanti,
rispondendo ad un recluso che chiedeva di poter esporre le proprie ragioni
ai giornalisti “tieni la bocca chiusa!
Intorno alle 19 c’è stato un principio d’incendio in una camera della
prima sezione e poi anche nella seconda sezione. L’intera struttura resta
al buio mentre gli elicotteri sorvolano il Centro.
Impossibile mettersi in contatto con la prima sezione: il telefono risulta
irraggiungibile.
Un prigioniero, immobilizzato con un tonfa alla gola, è stato pestato e
poi gettato con violenza a terra da poliziotti incappucciati. Non risulta
sia stato portato all’ospedale.

Sabato 26 febbraio. Un prigioniero detta al telefono il comunicato redatto
dagli immigrati di Vincennes.
“Noi, algerini, tunisini, egiziani, libici, marocchini, e di tutti gli
altri paesi, continuiamo lo sciopero della fame cominciato quattro giorni
fa nel centro di detenzione di Vincennes. Uno sciopero della fame sino
alla morte.
Tra di noi ci sono persone che sono in Francia, “integrate” da 15 o 20
anni, tutta la loro famiglia è in Francia e ora la Francia li espelle.
Noi chiediamo la cessazione delle espulsioni verso quei paesi, dove
governanti dittatori e corrotti ci hanno obbligato ad emigrare per poter
sopravvivere.
Per alcuni di noi l’espulsione comporterebbe prigione e tortura.
Non ne possiamo più di molestie e controlli di polizia, chiediamo quello
che oggi ci viene negato, una carta di soggiorno che ci permetta di vivere
dignitosamente.
Le rivolte nei nostri paesi non impediscono ai consolati qui in Francia di
firmare per la nostra espulsione. Ogni giorno sono programmati voli per le
deportazioni.
In questa prigione veniamo maltrattati e, come è capitato la scorsa notte,
pestati da agenti con il volto coperto. Qui non c’è più riscaldamento né
acqua calda.
Chiediamo la protezione della Francia, aiuto e solidarietà, chiediamo la
cessazione immediata della deportazioni verso i paesi del Nordafrica.

Noi continueremo lo sciopero della fame e ci opporremo ad ogni tentativo
di deportazione, sia via mare che in aereo.
Vincennes, sabato 26 febbraio, ore 10.”

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