[Resistenza] Udienza del 15 settembre: il GUP rigetta le eccezioni della difesa e rinvia al 21 settembre per decidere se processare 12 compagni!



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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
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Sindacato Lavoratori in Lotta - per il sindacato di classe (SLL)
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Comunicato sull’udienza del 15 settembre 2011 contro il (n)PCI, il P.CARC e l’ASP
 
Udienza del 15 settembre: il GUP rigetta le eccezioni della difesa e rinvia al 21 settembre per decidere se processare 12 compagni!
La lotta continua!
Processiamo i veri terroristi e criminali che stanno distruggendo il nostro paese, l’ambiente e la nostra vita!
 
Dopo le prime due udienze preliminari (entrambe rinviate 25 maggio (quando il GUP non si era neanche presentato in aula) e il 13 luglio che ha rinviato al 15 settembre) si è svolta ieri a Bologna l’ennesima udienza preliminare dell’ottavo procedimento giudiziario per associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis c.p.) contro 12 compagni che fanno (o facevano) parte del (nuovo)Partito comunista italiano, del Partito dei CARC e dell’Associazione Solidarietà Proletaria.
L’udienza ha visto il rigetto da parte del PM delle eccezioni avanzate dagli avvocati della difesa durante la precedente udienza del 13 luglio (trasferimento del procedimento a Napoli per competenza territoriale; nullità del provvedimento di rinvio a giudizio per Giuseppe Maj in quanto non è stata data risposta alla richiesta di patrocinio gratuito presentata da quest’ultimo; inutilizzabilità del materiale sottoposto a sequestro a seguito delle perquisizioni effettuate nel giugno del 2003 visto che la perquisizione e il sequestro a carico di Maj e Czeppel sono da ritenersi nulli per violazione del diritto di difesa; inutilizzabilità degli atti successivi al termine di durata massima delle indagini preliminari). Il rigetto in blocco di tutte le eccezioni può significare che il GUP Alberto Gamberini intenda dare pieno sostegno alle varie misure illegali e persecutorie che hanno caratterizzato i 6 anni di inchieste del PM Paolo Giovagnoli e della Procura di Bologna e che intende portare avanti questa montatura poliziesca e giudiziaria che ha un obiettivo ben preciso ostacolare il lavoro del (n)PCI e mettere fuori legge i comunisti e il comunismo. Il PM Massimiliano Rossi e l’Avvocato dello Stato si sono limitati a chiedere processare gli imputati per associazione sovversiva (art. 270 bis del c.p.).
L’udienza è quindi proseguita con la dichiarazione di alcuni imputati che alleghiamo [leggi].
I nostri avvocati hanno fatto le loro arringhe dimostrando, come avevano fatto già nelle udienze del 2008 che avevano portato il GUP di allora a “dichiarare il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste”, l’assenza di qualsiasi prova o fatto specifico e che l’inchiesta  aveva una chiara connotazione di carattere politico, una persecuzione fatta in violazione dei diritti di pensiero, di opinione e di organizzazione sanciti dalla Costituzione Antifascista e anche in violazione delle norme e procedure giuridiche, concludendo i loro interventi con la richiesta di non rinvio a giudizio per gli imputati.
Poiché un nostro avvocato, per motivi personali e di salute, non ha potuto presenziare all’udienza odierna, il GUP, non ha potuto emettere la sua sentenza e ha rinviato ad una nuova seduta al 21 settembre (mercoledì prossimo) per ascoltare l’arringa dell’avvocato assente e dopo emetterà il suo verdetto.
In Piazza Nettuno si è svolto in contemporanea un presidio che è durato per tutta la mattina. Circa trenta compagni e collaboratori del P.CARC, dell’ASP, dell’SLL, altri compagni di Bologna, esponenti del Coordinamento migranti Toscana del Nord e del Circolo Iqbal Masiq di Lecce hanno organizzato e partecipato al presidio distribuendo migliaia di volantini di denuncia della persecuzione in atto, con slogan, canti, facendo comizi volanti. Esponenti di organizzazioni di migranti e antirazziste di Bologna e di organizzazioni politiche (come il Nouveau Parti Anticapitalist - Francia, ecc.) hanno portato la propria solidarietà al presidio. È stata raccolta la solidarietà di decine e decine di persone che hanno partecipato al presidio, hanno sottoscritto per le spese legali e hanno firmato l’Appello No alla persecuzione e alla messa fuori legge dei comunisti!
Nella stessa Piazza si è svolta anche una piccola manifestazione nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale dei sindaci contro la finanziaria dettata dalla cupola degli speculatori finanziarie della BCE e messa in opera da Berlusconi-Tremonti-Napolitano, con la presenza del Sindaco di Bologna Merola. I nostri compagni si sono avvicinati per spiegare i motivi del presidio e chiedere la sua firma all’Appello, il Sindaco ha detto che lo leggerà e poi deciderà se firmarlo. Poi ha dovuto affrontare un lavoratore “indignato” (vestito da meccanico di officina) che ha inveito contro lui e le precedenti amministrazioni che “hanno portato una delle città più ricche d’Italia alla miseria e piena di debiti, che si sono mangiati i soldi e i risparmi dei cittadini”. Merola ha cercato di giustificarsi sostenendo che è da soli tre mesi sindaco, ecc. Ma dopo qualche minuto ha abbandonato il campo aperto e si è chiuso nel Palazzo.
Questa inchiesta è il centro del progetto reazionario che cerca di ostacolare il lavoro del (n)PCI e delle organizzazioni che si riconoscono nel suo progetto di fare dell’Italia un nuovo paese socialista e in questa fase lavorare per creare le condizioni per l’instaurazione di un governo di emergenza di blocco popolare (GBP) nel nostro paese.
Una persecuzione fatta di più di 42 procedimenti giudiziari attualmente in corso nei confronti di circa 180 imputati (in diversi casi le stesse persone sono coinvolte in più procedimenti): uomini, donne, giovani, lavoratori, studenti, precari che a vario titolo fanno parte della Carovana del (n)PCI, delle organizzazioni che la compongono (P.CARC, SLL, ASP). Procedimenti politici con accuse che vanno dall’associazione sovversiva alla resistenza a pubblico ufficiale, dalla “violenza privata” (le autorità giudiziarie chiamano così i picchetti per impedire la chiusura e lo smantellamento di un ospedale) a partecipazione manifestazione non autorizzata, uno persino per “adunata sediziosa”… insomma tutto ciò che ha a che vedere con l’impegno in prima persona nelle lotte politiche e sociali degli ultimi anni e con la lotta per cambiare questo sistema in cui una minoranza di parassiti gozzoviglia e la maggioranza delle masse popolare vive nella miseria e nel degrado. Il sistema degli speculatori, degli affaristi, dei privilegi, dell’impunità per i torturatori e degli assassini in divisa (come a Genova nel 2001 o come nel caso di F. Aldrovandi). Un sistema in cui le forze della repressione, i tribunali e i giudici (salvo alcune eccezioni, le famose mosche bianche che spesso pagano per aver fatto rispettare i diritti e la Costituzione) sono al servizio del potere e dei potenti, sono selezionati, educati e spinti ad essere servili con i potenti e prepotenti con i lavoratori e i poveri! Altro che giustizia uguale per tutti e istituzioni democratiche.
 
La lotta continua!
Se il GUP, come è probabile deciderà di proseguire nell’attacco dei comunisti e del comunismo, mandando a processo  tutti i 12 compagni inquisiti o una parte di essi  (con lo stesso capo di imputazione “associazione sovversiva con finalità di terrorismo” o derubricando l’accusa ad “associazione a delinquere” come sembra suggerire la sentenza della Cassazione),  sarà per noi un’occasione per portare ancora in forma più aperta e plateale possibile la lotta contro la persecuzione dei comunisti e degli altri oppositori politici, contro la messa fuori legge del comunismo e dei comunisti a cui ambiscono i reazionari di ogni specie e grado e gli anticomunisti da più di 160 anni.
Il Tribunale di Bologna ci darà una tribuna per portare avanti la battaglia per far ritorcere contro i promotori e i loro mandanti di questa montatura poliziesca e giudiziaria orchestrata e gestita dalla destra reazionaria con il sostegno attivo di governi di centro-destra e centro-sinistra che si sono alternati in questi 10 anni, che hanno portato un programma di attacco ai diritti e alle conquiste dei lavoratori e delle masse popolari, che rappresentano gli interessi di padroni, affaristi, cardinali, finanzieri e organizzazioni criminali (i poteri forti della Repubblica Pontificia), che stanno facendo carta straccia della Costituzione antifascista e stanno riducendo il nostro paese alla miseria.
 
Il 21 settembre saremo ancora a Bologna!
Sarà una  giornata di solidarietà e lotta combattiva e d’attacco. Mobiliteremo e raccoglieremo la solidarietà organizzandola e mobilitandola in questa lotta. Faremo sentire la nostra voce e la nostra indignazione contro questo regime fino all’aula di tribunale!
 
Facciamo appello a tutte le organizzazioni comuniste, antimperialiste, anarchiche, progressiste, ai sinceri democratici, agli organismi e movimenti di lotta a respingere con la solidarietà e la mobilitazione la campagna di criminalizzazione del comunismo e dei comunisti e di attacco contro quanti si organizzano e lottano per costruire un nuovo ordinamento economico e sociale che metta al centro l’interesse e il benessere delle masse popolari.
 

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Campagna No alla persecuzione e alla messa fuorilegge dei comunisti
Tra il 2007 e il 2008 circa 8.000 persone hanno firmato l’appello “No alla persecuzione dei comunisti” prendendo posizione contro la persecuzione giudiziaria di cui la “carovana” del (nuovo)Partito comunista italiano è oggetto da vent’anni a questa parte e in particolare contro l’inchiesta aperta nel 2003 dalla Procura di Bologna. E’ una battaglia che non è ancora conclusa, perché il 15 settembre alle h. 10.00 presso il Tribun ale di Bologna è fissata la nuova ed ennesima udienza preliminare [alla prima udienza del 25 maggio il GUP non si era presentato e aveva rinviato l’udienza al 13 luglio da qui un nuovo rinvio al 15 settembre! – vedi comunicato al sito www.carc.it] dell’inchiesta contro 12 compagni che fanno (o facevano) parte del (n)PCI, del Partito dei CARC o dell’Associazione Solidarietà Proletaria per “associazione sovversiva con finalità di terrorismo” (art. 270 bis c.p.).
Per questo ripartiamo con la raccolta di firme all’Appello lanciato nel 2007 (aggiornato) e chiediamo la solidarietà a tutti gli organismi e le persone che resistono e si ribellano alle condizioni infami a cui i rappresentanti e i tutori del “sistema di mercato” costringono una parte crescente della popolazione in Italia e nel resto del mondo. [leggi tutto]
 
·         Leggi l’appello
·         Tutte le adesioni - AGGIORNATE AL 16.09.2011: RAGGIUNTE LE 8.996 ADESIONI!
·         La documentazione
 
 
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Giornata di lotta e solidarietà contro la persecuzione e la MESSA FUORILEGGE dei comunisti e del comunismo
Presidio, microfono aperto, musica in solidarietà con i compagni sotto processo e per dire NO alla persecuzione e alla messa fuori legge dei comunisti!
 
21 settembre - ore 10.00 – piazza Nettuno - Bologna
 
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A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione,
RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE

Cordiali saluti dalla redazione di:
RESISTENZA

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