[Resistenza] Aderire e partecipare al corteo contro TAV e repressione del 25 febbraio in Val Susa



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Direzione Nazionale
 
Newsletter del 21.02.2012
 
 
Aderire e partecipare al corteo contro TAV e repressione del 25 febbraio in Val Susa
Raccogliere, estendere e applicare su ampia scala gli insegnamenti del movimento NO TAV
“Supportare le istanze del movimento NO TAV che sempre più sta diventando simbolo di riscossa per chi lotta contro i poteri forti e riferimento per le idee di un altro mondo possibile”. Questa conclusione dell’appello che convoca la manifestazione del 25 febbraio in Val Susa sintetizza sia perché le autorità borghesi si sono accanite e si stanno accanendo contro il movimento NO TAV (le perquisizioni, le denunce e gli arresti del 26 gennaio sono solo l’ultimo atto, che fa il paio con la militarizzazione del territorio, le ripetute cariche di polizia, i blocchi di strade e ferrovie per impedire l’afflusso di manifestanti, ecc.), sia l’importanza di un movimento che è diventato, effettivamente, un punto di riferimento per la lotta delle masse popolari non solo contro la crisi e i suoi effetti, gli arbitri dei poteri forti, le speculazioni e la devastazione del territorio, ma anche e soprattutto per la prospettiva, per la costruzione di un’alternativa al degrado materiale e morale in cu la borghesia sta spingendo le masse popolari e i lavoratori. 
 
Con la resistenza alla repressione, la lotta contro la repressione e la solidarietà è possibile trasformare le operazioni repressive in uno strumento per estendere coordinamento, unità e lotta!
Con l’operazione repressiva del 26 gennaio il governo Monti ha tentato di assestare un colpo al movimento NO TAV, di indebolire il consenso, il sostegno e la simpatia popolari di cui gode e, contemporaneamente, di far indietreggiare tutti quei settori popolari che si sono mobilitati e si stanno mobilitando contro le misure infami (“riforme”) che la BCE e le altre istituzioni del mercato finanziario vogliono imporre per fare dell’Italia terra di conquista per banchieri, finanzieri, speculatori e palazzinari, come stanno facendo in Grecia, in Portogallo, in Spagna e nel resto d’ Europa e del mondo. E’ lo stesso messaggio che Napolitano ha ribadito pochi giorni fa: “in Italia non saranno tollerate manifestazioni che travalicano la legalità”. E’ il canto del cigno di una classe che è seduta su un barile di polvere: Monti, Napolitano, Marchionne possono compiere la loro opera criminale solo se riescono a convincere le masse popolari che non c’è niente da fare, che questo è l’unico mondo possibile, se riescono a disgregare, i dividere e distogliere dalla lotta con le buone o con le cattive. La manifestazione del 25 febbraio insieme alle iniziative e prese di posizioni di solidarietà con gli attivisti NO TAV che si sono susseguite nelle settimane scorse sono la dimostrazione che con la resistenza alla repressione, la lotta contro la repressione e la solidarietà è possibile trasformare le operazioni repressive in uno strumento per estendere coordinamento, unità e lotta! Contro le masse popolari organizzate e decise a vincere non c’è criminalizzazione e repressione che tenga!
 
Contro le misure delle autorità borghesi si lotta per impedire che vengano decise e, se vengono comunque prese contro la volontà popolare, si lotta dopo per impedirne e boicottarne l’attuazione.
Vale per la TAV come per l’Expo 2015 di Milano, per il CCNL e l’art. 18 come per la “riforma” delle pensioni, per l’acqua pubblica come per il piano Marchionne, per l’IMU come per la tassa sui permessi di soggiorno, per Fincantieri come per le “liberalizzazioni” contro i lavoratori autonomi! Basta con la “opposizione di opinione”! Non è vero che quando le cose vengono decise dalle autorità bisogna rassegnarsi, non c’è più niente da fare, la partita è chiusa! Ribellarsi è giusto, necessario e possibile!
 
Rendere ingovernabile il paese a ogni autorità che mette i profitti di un pugno di sfruttatori, di speculatori e di ricchi al di sopra degli interessi della maggioranza della popolazione.
Rendere ingovernabile il paese vuol dire non solo ribellione e disobbedienza alle misure, alle decisioni, alle leggi e alle regole delle autorità borghesi, ma anche mobilitazione e organizzazione delle masse a gestire parti crescenti della loro vita associata (attività e relazioni, soluzioni ai problemi, ecc.) da parte di un centro autorevole diverso e contrapposto alle attuali autorità centrali e locali della borghesia. 
 
Legare e mettere in sinergia la mobilitazione NO TAV con lo sciopero del 9 marzo indetto dalla FIOM e con la mobilitazione del 31 marzo “Occupyamo Piazza Affari”.
Lotta contro le grandi opere speculative, beni comuni, difesa dei posti di lavoro e dei diritti sindacali, tutela dell’ambiente, lotta contro la repressione e le prove di fascismo, contro la militarizzazione e la guerra: sono tutte componenti di un’unica lotta, di un unico movimento per costruire un’alternativa politica al governo dei banchieri e degli speculatori.
Il movimento NO TAV è probabilmente il movimento popolare più autorevole e riconosciuto che, combinato e coordinato con il movimento per difendere il CCNL e l’art. 18, la generale mobilitazione per la difesa e lo sviluppo dei beni comuni e l’obiettivo di garantire a ogni adulto un lavoro dignitoso (se vogliamo schematizzare, stiamo parlando di FIOM, sindacati di base, Comitati per l’acqua pubblica…) può diventare facilmente parte decisiva nella lotta per cacciare Monti e il suo governo e costruire un governo di emergenza popolare. Il movimento NO TAV spinge alla costruzione e ha bisogno dell’instaurazione di un’autorità centrale, un governo che sia espressione di quanti mettono al centro l’interesse collettivo, la salute pubblica, i beni comuni anziché il profitto al di sopra di tutto e di tutti. 
E è per questo che, in un’ottica di sviluppo e di “sinergia”, la manifestazione del 25 febbraio deve essere legata, idealmente e praticamente, alle mobilitazioni delle settimane successive, in particolare lo sciopero del 9 marzo indetto dalla FIOM (che diventi uno sciopero generale e generalizzato! Ogni organizzazione operaia e popolare può e deve contribuire in questo senso!) e alla mobilitazione “Occupiamo Piazza affari” del 31 marzo.
 
25 febbraio da Bussoleno a Susa - Manifestazione contro TAV e repressione
Il nostro Partito sarà presente con uno spezzone che raccoglie e rilancia le parole d’ordine dell’appello che convoca il corteo. Un’unica lotta, un solo nemico! Cambiare questo paese e conquistare il futuro dipende da ognuno di noi!
La borghesia e il clero non hanno una soluzione alla crisi che non sia l’aumento dello sfruttamento e della miseria, la guerra fra poveri, la conquista di “spazi vitali” per i loro investimenti, la guerra fra stati.
Le masse popolari una soluzione positiva alla crisi ce l’hanno: possono riorganizzare le attività economiche e tutta la vita sociale facendo a meno di capitali e profitti, di prestiti e debiti, di banche e istituzioni finanziarie.
 
A proposito di solidarietà e lotta contro la repressione…
Oggi si tiene a Bologna un’udienza tecnica del processo “Caccia allo sbirro” per cui 4 compagni sono imputati di aver collaborato con l’omonimo sito creato dal (nuovo)PCI per rendere pubblici i nomi e i volti degli agenti protagonisti delle operazioni repressive contro il movimento popolare, siano essi infiltrati, picchiatori del reparto mobile, polizia politica e i loro mandanti. Gente che, protetta dall’anonimato, opera ANCHE contro le stesse leggi che pretende di difendere e che, anche nel caso in cui viene denunciata, gode dell’impunità (basta ricordare i tanti, troppi casi di omicidi dentro e fuori le caserme che si concludono con assoluzioni o condanne irrisorie).
Con il sito “Caccia allo sbirro” il (nuovo)PCI ha fornito uno strumento per sviluppare e praticare la vigilanza democratica, una pratica che quanto più si diffonde, tanto più incrina il muto di gomma che protegge i criminali di stato.
Firma e fai firmare l’appello in solidarietà con i compagni sotto processo perché la lotta per la vigilanza democratica riguarda tutto il movimento popolare di resistenza agli effetti della crisi, è un pilastro della mobilitazione per invertire la rotta e rimettere il nostro paese su una via di progresso. Vedi le adesioni [aggiornate al 10 febbraio].
Sostieni la resistenza dei compagni inviando un contributo economico al  “fondo per le spese legali” (ccp n. 60973856 intestato a Manuela Maj via Tanaro, 7 - 20128 Milano;  postepay n. 4023600470226814 intestata a Manuela Maj; bonifico sul conto BancoPosta n. 60973856 - Coordinate IBAN: IT 55 F 07601 01600 000060973856 Intestato a Manuela Malgosia Maj)   
Organizza e collabora e alla realizzazione di iniziative di solidarietà!
Manda e fai mandare messaggi di protesta a
-          PM Morena Plazzi presso la Procura della Repubblica di Bologna, Piazza Trento e Trieste, 3 - 40137, tel. 051.201111, fax 051.201948 o 051.201 883 – e-mail: procura.bologna at giustizia.it
-          Giudice Sandro Pecorella presso il Tribunale di Bologna, Via Farini, 1 - 40124, tel. 051.201230 (segreteria); fax: 051.332393 (segreteria)

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RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE

Cordiali saluti dalla redazione di:
RESISTENZA

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