R: Torino. Processo per vilipendio e proiezione de "Il leone del deserto"



c'è su you tube https://www.youtube.com/watch?v=2wxPbvtLFhQ

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liliana dott. boranga
giornalista
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-----Messaggio originale-----
Da: dirittiglobali-request at peacelink.it
[mailto:dirittiglobali-request at peacelink.it] Per conto di Davide Bertok
Inviato: giovedì 25 ottobre 2012 22:35
A: dirittiglobali at peacelink.it
Oggetto: Re: Torino. Processo per vilipendio e proiezione de "Il leone del
deserto"

Con un pò di pazienza e intuito te lo puoi scaricare da internet ;-) Davide

Il 25/10/2012 9.00, Giorgio Rossi ha scritto:
> Scusa dove si può acquistare il film il leone del deserto è introvabile.
> Giorgio Rossi
> ----- Original Message ----- From: "Federazione Anarchica Torinese"
> <fat at inrete.it>
> To: <dirittiglobali at peacelink.it>
> Sent: Thursday, October 25, 2012 1:42 AM
> Subject: Torino. Processo per vilipendio e proiezione de "Il leone del 
> deserto"
>
>
>> Torino. Processo per vilipendio e proiezione de "Il leone del deserto"
>>
>> Venerdì 26 ottobre
>> Ore 11 aula 52 del tribunale
>> processo per vilipendio alle forze armate e alla bandiera. Alla 
>> sbarra 11 antimilitaristi
>>
>> ore 20 aperi-benefit per gli antimilitaristi colpiti dalla repressione.
>> Segue proiezione del film "Il Leone del deserto" di Moustapha Akkad
>> (1981)
>> Questo film, censurato in Italia, perché lesivo dell'onore 
>> dell'esercito italiano" non è mai uscito nelle sale.
>> In corso Palermo 46 - nel cortile a destra
>>
>> Il mito degli italiani brava gente è un mito falso ma duro a morire. 
>> Oggi in Afganistan, come ieri in Libia, Eritrea, Etiopia, Somalia, 
>> Iraq l'esercito italiano ha compiuto orrori infiniti.
>> La repressione della guerriglia antitaliana in Libia fu ferocissima. 
>> Il generale Graziani usò armi chimiche letali, ordinò fucilazioni di 
>> massa, torture, la deportazione di decine di migliaia di persone in 
>> campi di concentramento nel deserto, dove i più morirono per fame e per
sete.
>>
>> La storia dell'avventura coloniale italiana in così come 
>> dell'occupazione di Grecia e Jugoslavia è stata raccontata da pochi 
>> storici, ma non è mai entrata nei libri di scuola. La maggior parte 
>> degli italiani crede ancora alla favola del soldato italiano buono.
>> Una falsità che nasconde una verità cruda.
>>
>> "Il leone del deserto" di Mustafa Akkad, uscito nel 1981, venne 
>> vietato in Italia, perché, secondo le parole dell'allora presidente 
>> del consiglio, Giulio Andreotti, venne ritenuta lesivo "dell'onore 
>> dell'esercito italiano". La colpa del film? Aver rappresentato la 
>> ferocia dell'occupazione italiana della Cirenaica, aver dato corpo ai 
>> centomila libici che morirono durante la campagna del generale 
>> Graziani. Chi osò proiettare il film venne processato per vilipendio 
>> alle forze armate.
>> Ancora oggi il film si può trovare solo in internet: solo da poco è 
>> disponibile una versione in italiano.
>>
>> Sebbene la pellicola sia intrisa di una retorica nazionalista che ci 
>> è completamente estranea, nonostante alcuni voluti errori storici ed 
>> un'eccesiva esaltazione della resistenza libica, ci offre tuttavia un 
>> affresco di una vicenda che l'Italia liberale, quella fascista, 
>> quella democratica hanno sempre tenuto nascoste.
>>
>> Il 26 ottobre entra nel vivo il processo ad 11 anarchici, accusati di 
>> vilipendio alle forze armate.
>> Uno, Emilio, è anche accusato di vilipendio alla bandiera. Per questo 
>> gesto meramente simbolico rischia sino a due anni.
>> Nel codice penale della Repubblica italiana sono annidate numerose 
>> norme che puniscono chi dice la propria su istituzioni e simboli 
>> investiti dall'aura della sacralità. Così chi irride l'esercito o 
>> brucia una bandiera finisce in tribunale Nulla di cui stupirsi. 
>> Ammazzare, torturare, violentare, occupare città e paesi sono 
>> attività che in genere non vengono apprezzate. Trasformare una 
>> ginnastica di morte in attività onorevole, ben pagata è un'operazione 
>> che richiede riti e sacerdoti. Giudici e tribunali per chi non ci sta.
>> Alla faccia degli altisonanti principi che sancirebbero la libertà di 
>> dire la propria.
>> Facciamo un passo indietro. Era il 4 novembre del 2009, il giorno che 
>> lo Stato italiano dedica alle forze armate, nell'anniversario di 
>> quell'immane carneficina che fu la prima guerra mondiale.
>> Un plotone di soldati caricati a molla, dopo aver attraversato via 
>> Po, esibendo immagini e fotografie delle guerre dello Stato italiano 
>> compare a sorpresa in piazza Castello, dove, blindatissima, si è 
>> appena conclusa la cerimonia dell'ammaina bandiera.
>> I soldati attraversano la piazza sino al monumento ai Cavalieri 
>> d'Italia dove viene esposto un tricolore. La bandiera italiana, 
>> simbolo di un paese in guerra, simbolo di quell'infamia che si chiama 
>> amor patrio, viene data alle fiamme tra gli applausi di una piccola 
>> folla accorsa intorno al monumento.
>> I soldati a molla vengono ricaricati e riprendono la loro marcia di 
>> automi.
>> Nonostante le centinaia di uomini schierati a difesa della cerimonia 
>> degli assassini in divisa, qualche anarchico, senzapatria e disertore 
>> di tutte le guerre, è riuscito a ricordare i massacri che ieri come 
>> oggi vengono fatti sventolando la bandiera bianca rossa e verde.
>> A tre anni di distanza lo Stato presenta il conto.
>>
>> L'udienza è fissata venerdì 26 ottobre alle 11 in aula 52 ingresso 20 
>> del tribunale di Torino.
>>
>> Per info e contatti:
>> Federazione Anarchica Torino
>> corso Palermo 46 - ogni giovedì dalle 21
>> 338 6594361 fai_to at inrete.it
>> http://anarresinfo.noblogs.org
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