la provincia e al regione hanno paura del referendum sulla base dela maddalena ?



dal  il nord sardegna del 29\10\2005

La Maddalena. In caso di chiusura pronto un progetto
La promessa di Soru: la Regione salverà i lavoratori della base Il presidente lo ha garantito al coordinatore
locale di Progetto Sardegna Pio Palazzolo

Alessandra Deleuchi
ga llura @ iins.sm

«La Regione si farà carico
della ricollocazione ad usi civili
dei lavoratori della Base Usa».
Ad affermarlo è Francesco Pio
Palazzolo, coordinatore della
sezione maddalenina e membro
del coordinamento provinciale
di Progetto Sardegna. A
garantirlo è stato Renato Soru
in persona. È bastato una telefonata
per far intravedere la
luce a 300 maddalenini impiegati
a Santo Stefano, il cui
posto di lavoro sarebbe in bilico
se la base dovesse un giorno
smantellare. Ed in effetti,
quello dei dipendenti maddalenini
da sistemare, per molti,
era stato l'elemento frenante di
iniziative e prese di posizione
contro la presenza americana.
Quale sarebbe stato il loro destino?
Queste sono state per
anni le domande più frequenti.
Ora una promessa è stata fatta.
Sarà la Regione ad assumersi il
problema della riconversione
di quei 300 posti di lavoro
sparsi tra la base, gli uffici vari
a terra e le ditte che hanno in
appalto pulizia e trasporti. Sarà
la Regione a preoccuparsi di
quei dipendenti che, più volte
chiamati in causa durante la
campagna elettorale da tutte le
forze politiche, non avevano
avuto risposte certe sul loro
destino. «Non è vero che non ci
stavamo occupando dei lavoratori
maddalenini- dice Palazzolo-
le telefonate fatte alla
Presidenza della Regione mi
hanno rassicurato sul fatto che,
oltre ai vari progetti sulla Maddalena,
si sta pensando anche
al loro futuro, e tutto in funzione
di un aumento occupazionale
nell'isola». Parole, queste,
che arrivano dopo che,
qualche giorno fa, Marco Terrazzoni,
anche lui dipendente
presso una struttura americana
e rappresentante della Uil
Tucs, aveva protestato contro il
disinteresse dei politici e della
stessa amministrazione comunale.
«Lo stesso sindaco Comiti
- aveva detto Terrazzoni- non
hanno alternative da proporre.
E se prima, nel programma
elettorale, la questione americana
per il sindaco non sembrava
un problema urgente,
ora sembra esserlo diventato».
E poi, dopo che gli «Usa avranno
lasciato tutti i siti che occupano-
afferma Palazzolo- si
potrà attuare anche un piano
turistico - alberghiero».