"Se vogliamo sopravvivere dobbiamo liberarci di proiettili, pistole e carri armati. Dobbiamo liberarci della guerra", bambino afgano



"Se vogliamo sopravvivere dobbiamo liberarci di proiettili, pistole e carri armati. Dobbiamo liberarci della guerra", bambino afgano

Secondo l’Unicef nell’ultimo decennio 2 milioni di bambini sono morti a causa di conflitti armati e 20 milioni sono stati costretti ad abbandonare le loro case. 4-5 milioni sono rimasti invalidi, 10 milioni hanno subito gravi traumi psicologici. Le guerre hanno provocato un milione di orfani e si stima che in 64 paesi siano seppellite oltre 110 milioni di mine, una ogni venti bambini. E sono circa 300mila i bambini arruolati nel mondo da eserciti nazionali o gruppi armati. Il dramma di questi numeri diventa realtà in 75 fotografie dell’agenzia Ansa: dal massacro della scuola russa di Beslan, alle tragedie quotidiane di Iraq, Medio Oriente e Cecenia, ai conflitti dimenticati dell’Africa, dove i ragazzini diventano troppo presto soldati, costretti a gettare i giocattoli e imbracciare i fucili. “Con gli occhi dell’innocenza – le immagini dei piccoli nelle guerre dei grandi” è la mostra fotografica organizzata dal Consiglio regionale della Toscana e dall’agenzia Ansa per la Festa della Toscana 2004, dedicata ai bambini in situazioni di guerra e aspettative di pace. E’ in loro nome che si celebra quest’anno l’evento nato nel 2000, che ricorda l’abolizione della pena di morte in Toscana (1786): per difenderli, tutelare i loro diritti, impedire che siano usati come strumenti, uccisi per cause sempre e comunque indifendibili quando attentano al loro diritto di vivere in pace.

La mostra si apre con un messaggio di Pierluigi Magnaschi, direttore dell’Ansa e Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana, segue un planisfero capovolto con i dati sulle piccole vittime dei conflitti. Come i 300mila bambini arruolati nel mondo da eserciti nazionali o gruppi armati, i 4-5 milioni di invalidi, i 10 milioni che hanno subito gravi traumi psicologici. Il percorso fra le immagini si chiude con una speranza: la Convezione Unicef sui diritti dell’Infanzia. 54 articoli, mai rispettati se si guarda alle foto dell’Ansa, ma che comunque esistono e rappresentano principi ai quali i cosiddetti “grandi” devono attenersi.


“Tutti gli anni celebriamo la lotta senza incertezze e senza quartiere per difendere e tutelare i diritti umani e fra essi un diritto fondamentale e irrinunciabile, il diritto alla vita”, osserva Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana. “Quest’anno il nostro impegno è per l’essere più elementare, quello che nessuno può considerare un ‘nemico’, il bambino. Egli è lo stesso archetipo della responsabilità dell’uomo, il titolare dei massimi diritti. La via della pace passa attraverso la tutela, la protezione, l’amore per i bambini”.

“C’è chi dice che l’orrore deve essere nascosto. Questa mostra invece si propone di farlo vedere. Senza compiacimenti, intendiamoci bene, ma anche senza sconti”, afferma Pierluigi Magnaschi, direttore dell’Ansa. “Gli orrori qui fotografati non si propongono di stimolare il voyorismo ma di far crescere l’indignazione civile, trasformandola in una consapevolezza umana e in un conseguente impegno culturale e politico contro lo sfruttamento dei bambini. Non possiamo – conclude Magnaschi - ammettere che siano violentate le radici dell’umanità”.


La mostra e' stata organizzata dall'Ansa e dal Consiglio regionale della Toscana


All'interno della manifestazione "pARTIcolari"
dal 4 all'11 dicembre
Tempio Romanico di S. Francesco
Piazza S. Francesco
Capranica (VT)
ORARI: FERIALI-FESTIVI 10-13 15-19
http://www.ansa.it/main/html/mostrafirenze.html