Sindrome di Quirra



Comitato sardo Gettiamo le Basi
27 maggio 2006.

SINDROME DI QUIRRA: altri due militari malati dopo aver prestato servizio di leva nel poligono della morte e alla Maddalena

Da fonte autorevole abbiamo conferma di due nuovi casi, segnalati da tempo a Gettiamo le Basi, di militari di leva arruolati in Marina colpiti da leucemia dopo aver prestato servizio nel Poligono Interforze Salto di Quirra e alla Maddalena. I due ragazzi, E. P. e S. L., sono in cura e sono sardi. Nel rispetto della loro scelta del silenzio e dell’anonimato, si evita di fornire dati che possano identificarli. Inquieta constatare che nel luglio 2003 la stessa patologia ha ucciso M. M., anche lui sardo, anche lui arruolato in Marina, in servizio nel poligono della morte nello stesso arco di tempo: maggio/novembre 1999. Strane "coincidenze" che richiamano quelle analoghe verificatesi nel poligono di Capo Frasca: Maurizio Serra e Gianni Faedda colpiti entrambi da tumore cerebrale dopo aver prestato servizio di leva quasi nello stesso periodo. I dati raccolti da Gettiamo le Basi, approssimativi per forte difetto, sui militari in servizio nel poligono Salto di Quirra colpiti da tumori emolinfatici salgono a quota 15. Quindici militari, in prevalenza ragazzi in servizio di leva, colpiti dalle stesse patologie correlate alle radiazioni ionizzanti ed eletromagnetiche che falcidiano i militari inviati nei teatri di guerra e le popolazioni aggredite. Le stesse patologie che stanno sterminando gli abitanti della piccola frazione di Quirra: 150 abitanti, 20 persone colpite da tumori al sistema emolinfatico. I dati della strage in corso sono noti dal 2001. La risposta finora è stata un susseguirsi di “indagini” compiacenti da due soldi finalizzate a NON TROVARE e acquietare l’opinione pubblica, “indagini” che hanno individuato fantasiosi agenti patogeni e indicato cervellotiche piste di ulteriori ricerche infinite per sviare i sospetti/certezze dalla struttura militare, l’unica fonte di radiazioni ionizzanti ed elettromagnetiche presente nel territorio.


Si ribadisce l’esigenza indilazionabile di una immediata sospensione di tutte le attività dei poligoni, almeno fino quando non siano stati individuati ed eliminati gli agenti killer. Lo impone il buon senso e lo impone la normativa internazionale che obbliga gli Stati all'osservanza del principio di precauzione (Protocollo di Rio). E' improcrastinabile un'indagine seria e accurata, un'indagine controllata dal basso, un'attenta verifica del disastro sanitario e ambientale come preliminare ad un'azione di radicale bonifica. Conosciamo bene la portata della richiesta. Fonti autorevoli e non sospette forniscono cifre precise e stime complessive: il costo di un'indagine adeguata, limitata alla sola zona a terra del poligono Quirra-Perdasdefogu, è paragonabile a quello di due manovre finanziarie. Per i costi successivi della bonifica si hanno le valutazioni del CNR riferite alla zona a mare prossima alla costa del poligono di Capo Teulada: "costi astronomici".

Il governo italiano può reperire i fondi necessari abbandonando le costose e immorali "missioni" di guerre coloniali in corso, può e deve investire subito le risorse adeguate per porre fine allo scempio della nostra terra e delle nostre vite.


Comitato sardo Gettiamo le Basi
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