"Thank you, Vicenza"



COMUNICATO STAMPA DA
U.S. Citizens for Peace & Justice
                 (Roma)
     info at peaceandjustice.it
     www.peaceandjustice.it


Segue  una lettera da un membro della nostra associazione
sulla Manifestazione a Vicenza, che vi preghiamo di diffondere come
testimonianza.

Grazie in anticipo.

Stephanie Westbrook
(cell. 333-1103.510)

Patrick Boylan
(tel. 06-491973)


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          TESTIMONIANZA – E RINGRAZIAMENTO – DI UNA
                           MANIFESTANTE A VICENZA

Io c’ero alla grande manifestazione a Vicenza il 17 febbraio 2007 e non ho
visto affatto i segni dell'anti-americanismo di cui tanto hanno parlato
certi politici ed i mass media.  Dovrei saperlo – sono americana.

Ammetto di aver avuto qualche timore al riguardo prima di arrivare a
Vicenza.  Il mio governo, ormai ripudiato per le sue iniziative bellicose
persino dalla maggioranza dei propri elettori, ha fatto tanto in questo
ultimo periodo per farsi odiare nel mondo.  Nonostante ciò, mi sono fatta
coraggio e sono partita da Roma con altri connazionali per il grande
evento. In fondo, avevamo avuto una bellissima accoglienza la volta
precedente (la manifestazione vicentina del 2.12.06) quando a partecipare
eravamo solo in due americani.  Tuttavia questa volta sapevo che ci
sarebbe stata ancora più gente, un gran numero proveniente da tutto lo
stivale; perciò, condizionata forse dalla martellante campagna per
inculcare paura e far desistere dal manifestare, non sapevo se quella
massa sarebbe stata così calorosa con noi.

Non avrei dovuto dubitare.  Mi emoziono ancora a ricordare i momenti
passato lì, su una strada sconosciuta davanti ad una abitazione
sconosciuta, oltre le mura di Vicenza vecchia, dove noi americani ci siamo
fermati un attimo ad aspettare altri connazionali in arrivo dalla
stazione. Quelle masse che mi avevano detto di temere, si sono  fatte
avanti per leggere il nostro striscione e i nostri cartelli: “Not in our
Name – Cittadini statunitensi contro la guerra”, “Meno soldati americani e
 più turisti americani a Vicenza”, “Italia: non sostenere le guerre di
Bush”.  E giù con gli applausi, con gli stretti di mano, con gli abbracci,
persino con i fiori!  Foto-giornalisti spuntavano dal nulla per chiederci
un'intervista dopo l’altra.   Eppure eravamo soltanto l'America reale,
quella stragrande maggioranza della popolazione che non vuole altre guerre
o altre basi e, anzi, secondo il sondaggio del Pew Research Center
(6-9-06), vuole “una presenza militare americana più ridotta nel mondo”*

Sì, tutta quella gente – famiglie con bambini, anziani, operai, impiegati,
studenti, precari, statali, liberi professionisti – tutta quella bella
gente, proveniente da tutta l'Italia, cercava in ogni modo a
ringraziarci!
 Da non credere.  Mentre eravamo noi – americani residenti in Italia – che
dovevamo ringraziare loro per averci dato la possibilità di protestare
visibilmente contro la politica di guerra permanente che il nostro governo
vuole portare avanti, nella fattispecie con il progetto Dal Molin. Ripeto,
contro il volere della stragrande maggioranza dei suoi elettori che
vorrebbe migliorare le proprie condizioni di vita invece di distruggere
quelle degli altri.

Thank you, Vicenza che protesta. Dire “No!” a Dal Molin non vuol dire
essere anti-americani – anzi, tutt'altro!

Michelle Grace Maiellaro
U.S. Citizens for Peace and Justice (Roma)