Ragazzi colpiti dall'uranio impoverito





Vi invito a spedire questa mail all'indirizzo
notizie at governo.it



48 soldati italiani deceduti. 524 gravemente ammalati.
Quanti da uranio impoverito?
Vi preghiamo di inviare questo messaggio al Presidente del
Consiglio Romano Prodi, dobbiamo essere in tantissimi!
Diffondete, diffondete, diffondete!









 Signor Presidente Romano Prodi, le chiediamo di intervenire!



I nostri militari nei Balcani, in Iraq e in Afghanistan
hanno operato in zone contaminate da proiettili all’uranio
impoverito, là dove i militari Usa agivano protetti da
tute speciali i nostri operavano senza protezione. Ma le
autorità militari non riconoscono assistenza adeguata a
questi reduci.

 Questo ha portato a situazioni drammatiche anche dal
punto di vista economico, le famiglie sono costrette a
indebitarsi per far fronte alle spese mediche.

 Abbandonare soldati che hanno dato tutto per servire il
loro paese è indegno.

 L’uranio impoverito si crea ogni volta che si
arricchisce l’uranio per scopi militari e/o civili;
andrebbe stoccato con estrema cura a causa delle
pericolose caratteristiche chimiche e radiologiche. Ma
conservarlo in sicurezza ha costi enormi e si è deciso di
“smaltirlo” riciclandolo sempre per usi militari (corazze
e proiettili) e civili (anche come contrappesi negli
aerei, nella chiglia delle navi, nelle mazze da golf,
ecc.).

 Quando l’uranio impoverito si disperde nell’ambiente può
diffondere nanopolveri che inquinano aria, acqua e suolo
per miliardi di anni. Si ritiene che possano sorgere
svariati tipi di patologie provocando tumori, malattie
non tumorali e malformazioni fetali.

 La Commissione Uranio del Senato dovrebbe tentare di far
luce definitivamente su questi problemi, individuando le
aree inquinate, e addentrandosi tra le molte
implicazioni, tra cui l’impatto sui civili residenti e
sui volontari che hanno lavorato nelle zone a rischio.

 Questo è noto fin dalla prima guerra del Golfo, quando
decine di migliaia di soldati Usa tornarono in patria
contaminati e iniziarono a morire.

 Molti studi hanno documentato gli effetti spaventosi di
questi proiettili sulle popolazioni.

 Signor Presidente, le chiediamo di intervenire al più
presto, riconoscendo finalmente il diritto alla piena
assistenza ai nostri soldati ammalati e di adoperarsi
nelle sedi internazionali per la messa al bando dei
proiettili all’uranio impoverito, seguendo l’esempio del
Belgio.

 L’uranio impoverito è di per sé inerte ma causa
contaminazione se prende fuoco.

 Quintali di questa sostanza dispersi sul territorio
rappresentano un pericolo enorme e una ghiotta occasione
per i terroristi.

 Come testimonia un’inchiesta di Striscia la Notizia nei
nostri aereoporti i vigili del fuoco non sono neppure
attrezzati per l’evenienza di un incendio su un aereo che
trasporti questa sostanza.

 La preghiamo di intervenire anche su questa questione
vietando l’uso civile dell’uranio impoverito.

 Grazie.

 www.francarame.it