La Camera dei Deputati sceglie all'unanimità la via d el "Processo di Oslo"









Comunicato 27 luglio 2007





La Camera  dei Deputati sceglie all’unanimità la via del “Processo di Oslo”





Roma, 27 luglio 2007. La Commissione Esteri della Camera dei Deputati ha
approvato, all’unanimità, una Risoluzione in cui si “considera il Processo
di Oslo il Foro multilaterale appropriato per il raggiungimento di uno
specifico trattato per la messa al bando delle munizioni a grappolo”.

Il “Processo di Oslo” avviatosi lo scorso febbraio su iniziativa del
Governo norvegese, vede coinvolti circa 70 paesi impegnati nella
conclusione di un trattato internazionale che metta al bando le cluster
bombs entro il 2008.

“La posizione assunta il 25 luglio u.s. dalla Commissione Esteri della
Camera è motivo di enorme soddisfazione”, sostiene Giuseppe Schiavello
della Campagna Italiana contro le Mine, “attraverso questa risoluzione il
Parlamento ha deciso di dare pieno appoggio al Processo di Oslo, il quale
grazie all’impegno di alcuni paesi, sta cercando di dare una risposta
concreta all’emergenza umanitaria causata dalle cluster bombs.”



Le informazioni provenienti da ONG impegnate sul campo ci parlano di  400
milioni di persone che vivono oggi in aree colpite da submunizioni cluster
inesplose e pertanto veri e propri campi minati. Sono stati confermati
13.306 incidenti dovuti a munizioni cluster.  In aree come l’Iraq ci sono
stati più di 1000 vittime durante i bombardamenti e più di 4000 in Laos
dopo i raid aerei della guerra di Indocina.

Le munizioni cluster colpiscono i civili nel momento di maggior
vulnerabilità, cioè al loro rientro dopo la fine del conflitto. La
popolazione è ignara e impreparata alle esplosioni. Specialmente i bambini
sono a rischio, soprattutto se  giocano o si avvicinano alle zone limitrofe
alle loro abitazioni.

In Kosovo il 53% degli incidenti dovuti a cluster bombs si sono verificati
nei due mesi successivi alla fine del conflitto, la maggior parte delle
vittime erano bambini tra i 5 e i 15 anni.



“La Commissione Esteri, votando questa risoluzione, ha dimostrato la sua
 determinazione a dare una risposta in tempi rapidi all’emergenza
umanitaria creata in questi ultimi anni dall’uso delle submunizioni a
grappolo. Al prossimo appuntamento internazionale, previsto a Vienna per
dicembre 2007, auspichiamo che nostre le delegazioni diplomatiche, facciano
richiamo alla volontà del nostro Parlamento di supportare, senza ambiguità,
 questo processo negoziale” conclude Schiavello.





in allegato: risoluzione 7-00219

resoconto seduta della Commissione Esteri





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