Muos, rischio interferenze per traffico aereo Eventi e manifestazioni in attesa della gru



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e-manifestazioni-in-attesa-della-gru/

Uno dei rischi più sottovalutati derivanti dalle antenne militari americane in 
costruzione a Niscemi è rappresentato dalle interferenze sulle apparecchiature 
di volo degli aerei. Eppure nel raggio di 70 chilometri dall’impianto si 
trovano tre aeroporti. Da un anno due docenti del Politecnico di Torino 
denunciano i pericoli, ma gli enti preposti non rispondono. Mentre i comitati 
annunciano nuove mobilitazioni per i prossimi giorni
C’è massima attenzione per i falsi allarmi al presidio No Muos che dal 22 
novembre staziona davanti alla base militare americana di Niscemi. Nei giorni 
scorsi si è diffusa più di una volta la voce di un possibile avvistamento della 
speciale gru che dovrebbe sollevare le tre grandi parabole. Ma le notizie non 
erano vere. È bastato un passa parola su Facebook per far accorrere centinaia 
di persone nel cuore della notte. «Senza che noi facessimo scattare il piano di 
emergenza che abbiamo preparato», sottolinea Fabio D’Alessandro, uno dei 
ragazzi più attivi del comitato di Niscemi.

La rete di contatti creata dai No Muos locali è vastissima e raccoglie persone 
da ogni parte della Sicilia. «La attiveremo solo quando saremo sicuri che il 
trasporto speciale si è messo in movimento», precisa D’Alessandro. Nel 
frattempo, tra turni e appostamenti, va avanti la vita quotidiana del presidio 
giunto all’ottavo giorno. Il Comune, dopo le insistenti richieste del comitato, 
ha messo a disposizione due gazebo, che aiutano a resistere al freddo. Mentre 
il presidio si è spostato qualche centinaio di metri più su rispetto ai primi 
giorni, grazie alla disponibilità di un privato proprietario di un terreno 
affidato ai militanti in comodato d’uso. «Stiamo pensando anche di comprarlo 
facendo una colletta, dobbiamo raccogliere cinquemila euro», annunciano i 
ragazzi.

Ieri il professore Massimo Zucchetti, docente di Impianti Nucleari e 
Protezione dalle radiazioni del Politecnico di Torino, già consulente del 
Comune di Niscemi e coautore nel novembre del 2011 di una relazione sui rischi 
derivanti dal Muos, è tornato a parlare sulle pagine del Manifesto delle 
possibili interferenze delle antenne militari sul traffico aereo. Argomento che 
spesso passa in secondo piano rispetto ai pericoli che corre la popolazione di 
Niscemi e dei Comuni vicini. Eppure nel raggio di 70 chilometri dalla base 
militare americana si trovano tre aeroporti. Il più vicino è quello di Comiso, 
che dista appena 19 chilometri e che sembra avviarsi verso una prossima 
apertura. Lo scalo di Fontanarossa è a 67 chilometri di distanza. Tra i due si 
trova l’aeroporto militare di Sigonella, a 52 chilometri, in un primo momento 
scelto dalla US-Navy proprio come sede del Muos; decisione modificata nel 2006 
a favore di Niscemi proprio per il pericolo eccessivo di interferenze 
elettromagnetica sui velivoli.

Esiste il rischio che le onde emesse dal Muos ostacolino il traffico aereo? 
Per Zucchetti e Massimo Coraddu, anche lui docente del Politecnico di Torino e 
consulente del comune di Niscemi, assolutamente sì. Nella relazione di un anno 
fa scrivono: «La densità di potenza è senz’altro in grado di provocare gravi 
interferenze nella strumentazione di bordo di un aeromobile che dovesse essere 
investito accidentalmente dal fascio, con conseguenti malfunzionamenti e rischi 
di incidente. Rischi ancora più grandi – continuano i due docenti – sono legati 
all’irraggiamento accidentale a distanza ravvicinata di un aereo militare, nel 
quale le interferenze possono innescare gli ordigni trasportati». E le 
possibilità che un tale scenario si verifichi realmente, secondo i due tecnici, 
non sono così remote. «Dalla documentazione prodotta dalla US-Navy – scrive 
Zucchetti – risulta come le parabole del Muos siano destinate ad emettere con 
un angolo di inclinazione molto basso sull’orizzonte (il suo valore minimo è di 
appena 17 gradi), questo significa che due intensi fasci di microonde, del 
diametro di circa venti metri, attraverseranno l’atmosfera alle tipiche quote 
utilizzate dal traffico aereo civile e militare».

Le onde cioè si troveranno alla quota di circa cinquemila metri alla distanza 
di 15 chilometri dal Muos, a circa seimila metri a 20 chilometri dal Muos, a 
circa diecimila metri a 30 chilometri dal Muos. Sprigionando un’intensità di 40 
volt/metro, mentre, ricorda ancora Zucchetti, «il limite di sicurezza previsto 
perché le strumentazioni di bordo degli aeromobili non subiscano gravi disturbi 
è di appena un volt/metro». Numeri di fronte ai quali gli enti preposti non 
hanno saputo dare risposte convincenti. Nella relazione che l’Arpa Sicilia ha 
redatto nel maggio del 2012, si evita l’argomento. «Tali aspetti – si legge – 
non sono stati valutati da Arpa Sicilia in quanto attengono alle competenze dei 
soggetti deputati all’assistenza ed al controllo del traffico aereo: Enav, 
Enac, Aeronautica Militare».

Questi ultimi si sono incontrati a Palermo il 6 febbraio del 2012, all’
assessorato regionale ai Trasporti, per parlare dei servizi legati all’apertura 
dell’aeroporto di Comiso. Dell’incontro ha riferito direttamente il ministro 
della Difesa, Giampaolo di Paola, rispondendo a un’interrogazione parlamentare 
sul Muos presentata dal senatore Idv Fabio Giambrone il 28 marzo. A Palermo si 
è parlato delle possibili interferenze del Muos sullo scalo ragusano, ma, 
secondo quanto riferisce il ministro, «al rappresentante dell’Aeronautica è 
stata rivolta una richiesta di chiarimento. Egli ha segnalato che non era a 
conoscenza del sistema Muos, perché tematica di non sua competenza e non 
afferente allo specifico tema dell’incontro, ma che ogni attività di volo 
civile su Comiso si sarebbe svolta in conformità con i parametri di sicurezza 
stabiliti dalla normativa vigente».

Nel frattempo, in attesa della gru, ieri sera i comitati No Muos presenti al 
presidio di Niscemi hanno indetto nuove manifestazioni ed eventi per i prossimi 
giorni. Si comincia domani, venerdì 30 novembre, con una fiaccolata alle 20, 
organizzata dai ragazzi di una parrocchia di Niscemi, lungo il percorso che 
dalla strada provinciale per Caltagirone porta all’ingresso della base. Quindi 
domenica 2 dicembre si terrà una passeggiata alle 10.30 dal presidio alla base, 
seguita da pranzo comune e assemblea. Infine sabato 8 è indetta una 
manifestazione regionale con eventi in città durante il giorno e concerto 
serale al presidio.