smog in veneto le procure indagano sugli enti locali



dal corriere.it
sabato 15 gennaio 2005

Veneto, i pm indagano sugli enti locali: «Non fate abbastanza»

Già aperti fascicoli a Venezia e a Treviso dopo gli esposti dei cittadini
Limiti più severi con le nuove norme Ue

TREVISO - Lo smog, nel Veneto, è finito sotto inchiesta. Prima a Venezia,
poi a Treviso, presto a Verona, dove un fascicolo sta per essere aperto in
questi giorni. Tutto è partito da alcuni esposti di cittadini. Nel mirino
delle procure sono finiti numerosi amministratori di Comuni, della Provincia
e della Regione: l'ipotesi, nella maggior parte dei casi, è che siano da
considerare colpevoli di omissione di atti d'ufficio. Insomma, di non aver
saputo fare abbastanza per salvaguardare i propri cittadini dall'
inquinamento dell'aria. L'accusa più pesante arriva proprio dalla procura
che per prima si è attivata in questo senso, quella di Venezia, dove già nel
settembre scorso il pm Giorgio Gava, in seguito alla segnalazione che in
alcune aree di Mestre i limiti stabiliti dalla legge per le polveri
inalabili Pm10 erano ampiamente stati superati per diversi giorni, aveva
chiamato gli amministratori a rapporto.
La situazione (per quattro giorni su quindici i valori delle Pm10 avevano
raggiunto i sessanta microgrammi per metro cubo d'aria contro i
cinquantacinque al massimo consentiti dalla normativa ancora in vigore nel
2004) è ampiamente documentata dai dati del monitoraggio dell'Arpav, che in
quell'area aveva portato a termine un campionamento richiesto proprio dal
Comune e che entro febbraio dovrà presentare al pubblico ministero l'esito
di un'ulteriore verifica per garantire la possibilità di un confronto.
Ma in realtà per l'intero 2004 i dati sono risultati allarmanti un po' in
ogni provincia, raggiungendo per un terzo dei giorni livelli complessivi di
Pm10 superiori alla soglia di attenzione. E la situazione non si presenta
ora migliore: per i primi 12 giorni dell'anno i limiti sono stati superati
sistematicamente in sei città del Veneto.
In ruolo di supplenza, si sono mosse le procure. Sia pur scegliendo strade
diverse. Se a Venezia l'inchiesta si preannuncia più lunga e complessa, a
Treviso il percorso potrebbe arrivare un po' prima alla meta perché per gli
eventuali responsabili è ipotizzato il reato previsto dall'articolo 674, che
contempla una contravvenzione per chi disperde nell'ambiente gas, fumo e
vapori dannosi per le persone. In entrambi i casi, ancora nessuno degli
amministratori coinvolti e che in questi giorni si stanno destreggiando tra
targhe alterne, ipotesi di limitazione totale del traffico e tavoli di
concertazione, è ancora iscritto nel registro degli indagati.
In provincia di Venezia però potrebbe formarsi presto un registro degli
indagati piuttosto lungo in quanto proprio in questi giorni, a seguito dell'
entrata in vigore della nuova normativa europea che restringe le soglie dei
superamenti per le polveri sottili, fissando il tetto massimo a cinquanta
microgrammi per metro cubo d'aria e all'approvazione del Piano Regionale in
materia di inquinamento atmosferico, l'inchiesta si è allargata ad altri
otto comuni. Tutti tenuti, d'ora in avanti, a presentare alla procura delle
relazioni periodiche sugli interventi in corso contro lo smog.

Consuelo Terrin