Re: [ecologia] comunicato stampa del "Comitato notriv" sul megaeolico.doc



finalmente il nostro paese comincia a rendersi conto del grande potenziale che ha. tutto il nostro paese. industria, agricoltura, turismo, natura, cultura, storia ed adesso ... energia. sogno un "sud" cuore pompante di energia per l'Italia e l'Europa. Motore di sviluppo economico, sociale, di rivalutazione culturale e storico. possiamo essere il Paese più bello e più socialmente sviluppato del mondo. possiamo farlo rigenerando i luoghi che hanno visto nascere e svilupparsi tutta la cultura occidentale degli ultimi 3000 anni.
speriamo.
purtroppo abbiamo anche, destra o sinistra, la peggiore classe politica dirigente d'Europa.
ciao Claudio Savelli
Il giorno 28/nov/06, alle ore 18:26, famigliafilippi ha scritto:

io credo che rispetto ad una centrale nucleare od anche solo a combustibili fossili, sia sicuramente da preferire una centrale eolica. A me piacciono veramente molto queste pale slanciate verso il cielo che girano e nello stesso tempo fanno energia. Credo anche che la Sicilia non debba bastare a se stessa ma contribuire alla produzione per tutta la nazione: ogni regione deve dare il buono che ha.
grazie marco filippi

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Date      : Mon, 13 Nov 2006 16:28:44 +0100
Subject : [ecologia] comunicato stampa del "Comitato notriv" sul megaeolico.doc







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TRENTA TORRI EOLICHE NELLA PIANA DI NOTO!!
IL "COMITATO PER LE ENERGIE RINNOVABILI E CONTRO LE TRIVELLAZIONI GAS
PETROLIFERE IN SICILIA"  SULLE INSTALLAZIONI PER L'ENERGIA EOLICA NEL
TERRITORIO DI NOTO

Come è noto, sta per essere completata la fase istruttoria per dare
l'assenso e le autorizzazioni alla Greenco srl di Milano per la
installazione di 30 gigantesche torri eoliche per la produzione di energia elettrica dal vento, tra Pachino e Noto, a ridosso dei Pantani di Vendicari. Le torri sono alte circa 80 metri a cui vanno aggiunti 40 metri di raggio delle pale (circa 120 metri totali, il "grattacielo" di Noto è alto sui 40 metri) con massimo diametro del palo di 4,5 metri e dovrebbero servire alla produzione di 60 Mw di energia elettrica, ovvero quanto basta per coprire il fabbisogno energetico per usi residenziali delle popolazioni dei comuni
di Noto, Avola, Pachino, Portopalo, Rosolini, Ispica e Pozzallo.
Diciamo subito che in realtà a tali Comuni non andrà un solo watt di tale energia, visto che la stessa dovrebbe essere consegnata in contrada Boneria e lì venduta al Gestore Servizi Elettrici (GSE, ex GRTN). Nè, pare, vi
andranno altri benefit se non una esigua somma, rispetto al valore
dell'energia totale prodotta, da riconoscere al Comune di Noto per 20 anni di circa 300.000 ¤/anno per i primi 12 e sui 120.000 ¤/anno per altri 8. Ovviamente semprechè il gestore della rete compri tutta questa energia. C'è
il rischio fondato che una volta costruito il parco eolico le pale
rimangano ferme perché il gestore della rete non considererà vantaggioso
comprare quella energia.
Si consideri altresì che il parco eolico progettato nella piana di Noto non è il solo; si affianca infatti ad altri 2 che dovrebbero sorgere nei comuni
di Pachino e Rosolini.
Tutti e tre andrebbero a far compagnia ad altri 2, già costruiti ma non operanti, in prossimità di Buccheri e di Ferla. A tutti questi si associa
quello mai costruito, ma che ha generato un contenzioso infinito, in
prossimità della città di Ragusa.
Deve essere per questo che non solo all'Amministrazione di Noto, ma anche alle Amministrazioni di Pachino e di Rosolini, sono sorti non pochi dubbi, sfociati già in una chiara opposizione, le cui ragioni, probabilmente sono
simili a quelle che di seguito esporremo.
Resta inteso che l'eolico è, per la nostra area, insieme al fotovoltaico e il solare termico, una fonte di energia rinnovabile e pulita; e quindi
non si può essere, in linea teorica, contrari.
Si può però essere contrari al megaeolico e alle sue improprie e
svantaggiose collocazioni.
Per essere chiari, i principali dubbi si possono riassumere nei seguenti punti:

1)       riteniamo che sia un'opera eccessiva per le dimensioni delle
strutture che altererebbero in modo definitivo il paesaggio del Val di Noto
come accaduto nelle zone di Carlentini, Buccheri, Vizzini, ecc. e
comprometterebbero irreversibilmente la politica di sviluppo turistico ed agricola avviata. Per spiegare con un esempio e' come se a fronte di un bisogno legittimo di latte di un neonato questo venisse somministrato con
un'esagerata autobotte anziche' con un adeguato biberon.
2) in Sicilia, come in altre parti d'Italia, e nelle nostre zone in particolare, si sta avendo una proliferazione inflattiva di tali parchi
eolici in assenza di una norma che ne regolamenti la diffusione come
affermato dall'Assessore al Territorio e Ambiente Regionale in data 14
ottobre 2006 .
3) queste opere non rientrano in un piano energetico regionale di cui si richiede da tempo la redazione per quantificare i fabbisogni energetici e le modalita' di produzione delle energie rinnovabili necessarie alle
attivita' umane della Sicilia
4) manca per di più una politica regionale e nazionale di valutazione dei sistemi energetici rinnovabili piu' consoni alle vocazioni territoriali.
5)      in tutto il mondo si vanno diffondendo piccoli sistemi di
produzione tra la popolazione (mini eolico, fotovoltaico, biocombustibili,
idroelettrico, ecc.)  che  in tal modo viene resa partecipe di un
processo-produttivo-condiviso di energia; si veda in proposito il
video-shock
<http://video.google.it/videoplay? docid=4779789464965319082&q=energie>http://video.google.it/ videoplay?docid=4779789464965319082&q=energie . L'impianto eolico previsto dalle ditte private promotrici a Noto invece e' un impianto espressione di un modo di concepire la produzione energetica in modo centralizzato ad opera di gruppi economici potenti ed avulsi dagli
interessi dei territori coinvolti.
6) in altre nazioni europee ( Germania, Danimarca, ecc.) ove vi era stato uno sviluppo dell'eolico e' in atto un ripensamento sullo sviluppo di tali sistemi di produzione e " l'industria del vento e' entrata in una
situazione di blocco. Si cercano pertanto nuovi mercati di sboccoŠ"(
dossier del giornale tedesco "Der spiegel" del 14 marzo 2003). Che siano i
nostri?
7)      In Sicilia si deve cominciare a  parlare di "decrescita" dei
consumi  e di riduzione degli sprechi energetici  e non solo  di
sostituzione di fonti energetiche.


Queste le nostre perplessità, sulle quali chiamiamo le  Associazioni
ambientaliste e culturali, le Forze politiche, l'Amministrazione Comunale, i Cittadini tutti a riflettere e ad aprire un ampio dibattito, fino ad arrivare a prendere posizioni quanto più possibile ponderate e condivise,
così come è stato sulle trivellazioni gas-petrolifere.

Date le premesse di cui sopra, in questo frangente, da parte nostra non possiamo, che invitare il Consiglio Comunale, chiamato ad esprimersi, a fare tutto il possibile per scongiurare il pericolo del Megaeolico a Noto e ad intervenire autorevolmente presso la regione per evitare quanto sopra
paventato.
Ci dichiariamo infine pronti e disponibili, con quanti vorranno farlo
insieme a noi, a una collaborazione per l'elaborazione di un Piano Locale Per Le Energie Rinnovabili che guardi a tutte le energie rinnovabili,
coinvolga tutte le forze economico-produttive locali  e che passi
preferibilmente per il mini eolico, o per altri sistemi  purchè
adeguatamente collocati e con vantaggi diretti e immediati per le città e i
cittadini....
Noto  Novembre 2006
Il Comitato per le Energie Rinnovabili e contro le trivellazioni
gs-petrolifere in Sicilia


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