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 Vinta la scommessa del blocco di ghiaccio   Sotto gli occhi increduli di
qualche centinaio di spettatori è emerso dopo la “caduta del muro” il 5
giugno in Piazza Matteotti a Città di Castello – per precisare la caduta
del muro frontale della casetta cha ha ospitato il blocco di ghiaccio -
l’immenso blocco quasi intatto. Il 16 aprile due tonnellate di ghiaccio
erano stati abbassati da una gru in questo involucro costruito secondo i
criteri delle case a basso consumo energetico nella città capoluogo
dell’Alta Valle del Tevere. Nella primavera più calda dell’Italia Centrale
da duecento anni, con temperature di 2,3 gradi sopra la media secondo il
CNR di Bologna, il ghiaccio è stato esposto per 51 giorni a temperature
esterne spesso oltre 30 gradi. “E’ venuta qualche preoccupazione anche a
noi”, commenta Maria Guerrieri dell’Alleanza per il Clima Italia
sull’azione promossa dal coordinamento di questa rete europea, “se alla
fine non sarebbero stati i molti scettici ad avere ragione”. “La scommessa
del blocco di ghiaccio è stata vinta”, commenta il sindaco di Città di
Castello, Fernanda Cecchini, fin dall’inizio sostenitore convinta
dell’azione, “e non solo perché il sistema di coibentazione ha dato dei
risultati convincenti, preservando il 70% del materiale introdotto; ma
soprattutto perché è riuscita a sensibilizzare l’opinione pubblica alle
tematiche del risparmio energetico, spesso confinate tra gli addetti ai
lavori.”

La casetta è stata resa possibile da un grande gruppo di partners, primi
fra tutti la Comunità Montana e il Comune di Città di Castello, dalla
Regione Umbria e la Provincia di Perugia, entrambi membri dell’Alleanza per
il Clima, dalla Camera di Commercio, un grande fornitore edilizio,
un’impresa edile, un gruppo di imprenditori attivi nel campo degli impianti
e della produzione di energia da fonti rinnovabili e altri. Lo studio che
ha diretto i lavori ha insistito di costruire una vera e propria casa con
materiali convenzionali, mattoni, materiali isolanti, forati, intonacato
all’interno e esterno – insomma come si potrebbe e dal 2010 in poi come si
dovrebbe costruire secondo la legge. I commenti ironici su possibili usi
successivi di questa istallazione nella piazza centrale del centro storico
erano inevitabili. Infatti c’è voluta una ampia mezz’ora per abbattere il
muro frontale. Secondo il risultato ufficiale è rimasto il 74,5% del blocco
di ghiaccio e fra i 270 partecipanti che hanno presentato la loro scommessa
in forma scritta, la giuria ha premiato i felici 25 vincitori con il primo
che riceverà un frigorifero di classe A+ e l’ultimo una visita in una nota
gelateria del centro.

L’Alleanza per il Clima Italia ha accompagnato l’istallazione durante le
cinque settimane con una serie di iniziative, che hanno trovato la loro
conclusione nella conferenza “Costruire una casa comune dell’Energia
Sostenibile nell’Altotevere” il 5 giugno, giornata mondiale dell’ambiente.
L’assemblea annuale dell’Alleanza per il Clima Sudtirolo è stata
l’occasione per la partenza a Bolzano della seconda scommessa del blocco di
ghiaccio in Italia. Sono stati infatti istallati due blocchi, di ognuno un
metro cubo, in Piazza Walter, uno senza protezione e l’altro in un
involucro corrispondente allo standard della “CasaClima Oro”. La scommessa
si svolge sotto il patrocinio del comune di Bolzano e viene organizzata
dall’Agenzia CasaClima in collaborazione con il Dipartimento per l’ambiente
della Provincia Autonoma di Bolzano. La CasaCllima Oro sarà aperta a
distanza di quattro settimane, il 5 luglio, e possiamo essere ottimisti che
eguaglierà i risultati di Città di Castello.

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