ricorso enel e terreni a rischio



Il ricorso dell'Enel:
un'iniziativa infondata e strumentale
Il ricorso dell'Enel contro il provvedimento con il quale il Sindaco aveva
vietato la coltivazione lungo le aree limitrofe al nastro trasportatore e
alla centrale Enel Brindisi Sud si appalesa privo di qualsiasi fondamento
ed è rivolto a scaricare sul Comune di Brindisi responsabilità che stanno
certamente altrove. Rileviamo innanzitutto che l'Enel individua nel ricorso
il proprio «interesse ad agire» nel rischio «di venire chiamato in causa -
così si legge nel ricorso - dagli agricoltori che lamentano pregiudizi
causalmente ricollegabili non già alla ricorrente bensì all'illegittimo
intervento extraordinem del Sindaco del Comune di Brindisi». Il ricorso è
pertanto inammissibile proprio per difetto di interesse ad agire dal
momento che la giurisprudenza ha anonimamente affermato che a norma
dell'art. 100 del Codice di Procedura Civile, applicabile anche al processo
amministrativo tale interesse deve essere personale, attuale e concreto,
precisando che l'attributo della personalità sta a significare che il
risultato di vantaggio conseguente all'accoglimento del ricorso, deve
riguardare specificatamente e direttamente il ricorrente. Nell'iniziativa
giudiziaria dell'Enel non vi è un interesse attuale perché l'ente prospetta
solo un'eventualità di danno e non è personale perché la ordinanza non
arreca alcun danno diretto all'ente elettrico.
Quanto al merito, l'ordinanza del Sindaco di Brindisi contiene una
dettagliata e convincente esposizione dei pericoli per la salute pubblica
che giustificano il provvedimento. Sorprende allora che a fronte di un
ordinanza «contingibile ed urgente» rivolta a tutelare il bene primario
della salute dei cittadini l'Enel, che non perde occasione per presentarsi
come il nume tutelare della legalità nonché della tutela dell'ambiente e
della salute, non trovi di meglio che prodursi in un iniziativa giudiziaria
non solo inconsistente ma anche chiaramente strumentale. Secondo la
motivata ordinanza sindacale la coltivazione di quei terreni costituisce un
grave pericolo per i cittadini ma l'Enel a questo non da alcun rilievo e si
preoccupa solo di mettersi al riparo da eventuali azioni risarcitorie da
parte degli agricoltori che si trovano oggi privati della loro unica fonte
di reddito per responsabilità che vanno seriamente accertate in tutte le
sedi competenti. Quindi, il ricorso dell'Enel tradisce, oltrechè la volontà
di non risarcire gli agricoltori - peraltro già da anni penalizzati nei
prezzi spuntati nel mercato per i propri prodotti -, la grande paura che
l'Autorizzazione Integrata Ambientale a cura del Ministero dell'Ambiente
possa essere messa in forse dal disastro ambientale riscontrato o quanto
meno essere subordinata a queste condizioni, così come ha deciso il
ministero accogliendo il metodo proposto dall'Amministrazione Provinciale.
Ma c'è di più e cioè che l'Enel insorge contro un provvedimento che in
nessuna della sue parti contiene espressioni rivolte ad attribuire una
qualsiasi responsabilità a tale ente: una sorta di "excusatio non petita"
sulla quale è doveroso riflettere a tutti i livelli. Non si comprende
quindi il motivo che ha spinto l'azienda elettrica a tale azione legale, a
meno che non si voglia pensare che miri a "disinnescare" la giusta e decisa
protesta degli agricoltori. Si tratta comunque di una scelta che viene
percepita come una palese intromissione nella vita amministrativa della
città con l'intento di condizionarne le scelte come per altro esperienze
passate insegnano.
Per parte nostra, chiediamo che gli organi preposti si attivino in tempi
brevissimi per fare chiarezza su questa grave vicenda e che i cittadini
vengano informati sullo stato di quei terreni e sulle responsabilità dei
riscontrati inquinamenti.
Brindisi, 1 novembre 2007

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Confederazione
Italiana Agricoltori, Unione Provinciale Agricoltori, Fondazione "Dott.
Antonio Di Giulio", Fondazione "Prof. Franco Rubino", A.I.C.S., ARCI, Forum
ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela
dell'Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino "Mo'
Basta!", Comitato Brindisi Porta d'Oriente.