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Care, cari,

giunge dal Perù un messaggio di Pace e di Amore scritto da  Hernàn Huarache Mamani, potete leggerlo su:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/11/13/%e2%80%9cdal-peru-un-progetto-per-realizzare-un-mondo-migliore-%e2%80%9d-di-hernan-huarache-mamani/

Mi scrive Caterina, rispondendo alla domanda sull'erba "spaccapietra": "L'erba spaccapietre (avrai già avuto 1000 risposte) è la parietaria che tu ben conosci (la dai anche alla maiala e alla gallina, in mancanza d'altro, no?) Dal sito "Euroricette": la pianta costituita soprattutto da ossalato di calcio è stata sperimentata dall'ateneo di Modena (!) . Secondo gli esperti tale erba agisce sui meccanismi di azione impegnati nella genesi del calcolo, determinando un maggior rilascio di elementi che agiscono come rivestimento proteico, e impedisce l'aggregazione dei cristalli e quindi la formazione del calcolo. Le piccole piante appena spuntate, le foglie tenere e la porzione aerea della pianta adulta, sono utilizzate bollite e per preparare insalate".
Che io sappia, poi, anche il tarassaco o "piscialetto" è una pianta ad attività diuretica e, come saprai, ottima per preparare l'acqua cotta, ma anche la cipolla (un' insalata di cipolla e tarassaco sarà utile allo scopo), ma comunque, per favorire la diuresi sarebbe sufficiente BERE un'acqua, possibilmente non ricca di troppi sali, così, per un semplice meccanismo osmotico (cioè per equilibrare la concentrazione salina), il sangue si diluisce e quando arriva al rene, per ristabilire l'equilibrio salino, l'acqua in più se ne va e fai più pipì"

Ancora sull'erba "spaccapietra" ecco la risposta di Rosa: "Per i problemi di eliminazione sono d'accordo con Paolo, l'acqua Fiuggi è quasi "miracolosa" soprattutto se bevuta alla sorgente Bonifacio di Fiuggi, e calda in caso di calcoli o renella. Qui di seguito qualche informazione interessante sull'erba spaccapietre reperita sul sito www.lentinionline.it/erbe/cedracca.htm."

Scrive Bruno sulle cure "spaccapietra": "Cara Antonella, prendendo per tre giorni una tazzina di decotto di vetiver ho espulso un calcolo da 6 mm. Senza provare dolore. E' avvenuto nell'estate del 2006 e da allora non ho avuto più il problema. Si prende un pugno di foglie ed un pugno di radici di vetiver e si mette a bollire in cinque tazze di acqua (mentre bolle il profumo di vetiver che emana mette il buon umore). Quando l'acqua si riduce ad una tazza circa il decotto è pronto. E' amaro il primo giorno, ma poi piano piano, piace. Comunque chi vuole può aggiungere zucchero o miele. La tisana si fa frantumando quantità uguali di foglie e di radici e poi si conserva in un barattolo per gli usi successivi. Anche questa è amara, ma profuma di vetiver e mette il buon umore. Ogni anno in Italia muoiono 4000 persone per isufficienza renale, ma i medici ai quali ho proposto il vetiver, per verificarne i principi attivi, mi hanno risposto che le piante non danno la certezza delle medicine chimiche in quanto potrebbero essere influenzate in modo diverso in base all'ambiente in cui sono cresciute. Così mi è rimasta la tintura di vetiver che poi preso da altre cose non ho fatto ancora analizzare. Ti posso fare avere quanto ti occorre, anzi potrebbe essere un'occasione per portare un po' di piante all'instancabile Paolo. Vi bacio tutti e due col cuore -benito.castorina at fastwebnet.it -"

Mi scrive Angelina: "...fatti aiutare da tuo nipote, come fece Eracle per uccidere Idra..... Solo con la spontaneità e l'innocenza, potrai aprire quella gabbia, far uscire la tigre, e renderti conto che non ti mangerà, non ti morderà, non ti catturerà..... E tu non avrai più bisogno di rifugi virtuali, immaginari o reali, e non avrai neanche più bisogno di distogliere lo sguardo, o di abbassarlo. Non so se sopravviverai al 2010; io sto finendo lentamente di morire, era questo che stavo aspettando. Poi, credo proprio che dovrai smetterla una volta per tutte di fare i capricci, saranno pronti i tempi anche per te. Ma non posso dirti altro, lo sai...
Ci lasci al nostro destino? Sappi che la cosa è reciproca. Comunque, ti sono grata anche perchè hai rispettato la mia richiesta... e io non ho intenzione di venir meno a quello che io stessa ti ho chiesto di fare..... anche perchè l'ultima volta abbiamo sfiorato "i nostri Marte in Leone" e non è questa la mia "intenzione".... Sai che voglio solo il Bene di tutti  ma non ho mai sopportato "l'impotenza".... Del resto sono "irruente", anche su questo non posso farci nulla........"

Mia rispostina: "Volersi bene è la cosa più saggia e giusta, la vera forma di amore. Volersi bene significa accettare l'altro per come è... allo stesso tempo cercando di aiutarlo -eventualmente- a superare i suoi ostacoli. Volersi bene è la risultanza di un'amicizia e rispetto conclamato. Non posso considerare migliore sentimento se non il sentire per l'altro solidarietà ed affetto. Poi... se una relazione si manifesta come fratellanza, compagnia, parentela o rapporto sessuale questo non cambia il "voler bene".
L'unica cosa che mi infastidisce è la ritrosia a mostrare quel che realmente siamo, la privatezza nell'esprimere qualcosa che indirizziamo ad un recipiente specifico (un amore direzionale lo definirei), questo atteggiamento fa sì che ci siano delle cose che possano esser dette a tizio ma non a caio, che possono essere trasmesse a te ma non agli altri. Questo proprio mi infastidisce. E non parlo  di comprensione o di profondità del discorso o di intelligenza limitata a certi argomenti... qualsiasi cosa anche la più profonda può essere capita -se detta nel modo giusto e consono-  da chiunque, perciò se qualcuno non "vuol capire" mi pare una mancanza di apertura e basta! Un restare arroccati sulle proprie posizioni egoiche."

Scrive ancora Caterina: "Ho letto il giornaletto, peccato che io sia lontana, sarei andata volentieri alla serata a Capranica in ricordo di Gabriella Ferri, quanti bei ricordi! Quando ero piccola mio padre aveva in macchina uno di quei lettori di quelle cassette grossissime e ne avevamo diverse delle sue canzoni, che ci accompagnavano sempre durante i lunghi (a quei tempi - anni '70) viaggi Roma - Treia e ritorno. A mia madre piaceva molto cantare e tutti insieme cantavamo a squarciagola "Le mantellate", "La società dei magnaccioni", "Tanto pe' cantà, "Chitarra romana", ecc. Quando ho saputo della sua morte ho provato un dolore profondo, per una donna che forse non aveva avuto dalla vita quello che  cercava e si meritava, quello che ci meritiamo tutti: un po' d'amore..... Poi, non so, perchè non conosco la sua storia, ma mi dava l'idea di una donna sola, triste....
P.S. Madonna, quella cosa di Angelina, sarà scritta per tutti, ma io la "sento" scritta per me! Per Angelina, mi sono venuti in mente due film: Amistad e All the invisible children, ma ce ne saranno 1000 o 10000. Salutamela"

Scrive Marco Tiberti di European Consumers: "Il Governo con l´articolo 15 del Decreto Legge del 9 settembre 2009 ha  modificato l´art. 23 bis della Legge 133/2008 avente per oggetto la gestione  dei Servizi Pubblici Locali di Rilevanza Economica. I ripetuti appelli di Confindustria perché si mettesse "a disposizione"  delle imprese private la gestione dei Servizi Pubblici (Acqua, Energia, Gas,  Rifiuti e Trasporto Urbano) sono stati subito raccolti dall´attuale governo. La spinta privatizzatrice  iniziata già con la suddetta Legge 133, voluta  fortemente dal "NO GLOBAL" Tremonti, continua e si accentua con le modifiche  apportate all´art. 23 bis. In sintesi, con tali modifiche, si annullano entro il 2011 tutte le attuali  gestioni dei Servizi Pubblici da parte delle Spa a totale capitale pubblico.  Le partecipazioni da parte degli Enti Locali in Spa quotate in Borsa devono  obbligatoriamente scendere al 30% entro il 2012 (Es: Comune di Roma e Acea  spa). Inoltre si inseriscono le Società Miste tra le gestioni ordinarie. 
Tradotto: consegnare tutti i servizi pubblici degli Enti Locali in mano a 
speculatori privati. Non sappiamo bene se in queste poche righe siamo riusciti a descrivere la  gravità di tale decisione, certo che è scandaloso  l´ASSORDANTE SILENZIO che  circonda questo provvedimento, soprattutto da parte di quei partiti politici  che dovrebbero avere la funzione di "opporsi" a simili decisioni"

Scrive Sheila Ferri: "Mi pregio di invitarvi, alla presentazione del nuovo, bellissimo libro del mio carissimo amico Luigi Ferrante: “I segni dal cielo Angeli”, domenica 22 novembre, h. 16:30, ex Aurum, sala Flaiano, Pescara. Info:<sheilaferri at libero.it>  333.4949144 -" 

COMUNICAZIONE DEL COMITATO PER LA RIAPERTURA DELLA FERROVIA ORTE - CAPRANICA - CIVITAVECCHIA: "La Regione Lazio sceglie di essere il referente unico nei confronti della Commissione Europea. L'Autorità portuale di Civitavecchia e l'Interporto di Orte si impegnano a cofinanziare il progetto, non solo forniranno le documentazioni necessarie e assicureranno supporto alle attività di ripristino. Questi fatti importanti riempiono finalmente di ottimismo le riunioni direttive del nostro comitato"

Sul sito del Circolo Vegetariano ho inserito il resoconto di un recente incontro che si è svolto a Calcata sul tema della neuropsicofisiologia:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/11/13/sinossi-neuropsicofisiologica-di-marina-salvadore-%e2%80%9ca-conclusione-di-un-ciclo-della-vita-con-morte-e-rinascita-sorge-la-comprensione-che-la-coscienza-della-vita-rende-tutti-immortali/

Nel Blog "Altra Calcata... altro mondo" ho inserito un articolo Giorgio Nebbia sui modi speculativi di utilizzare l'ecologia per far soldi:
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2009/11/la-favoletta-dellasino-e-di-come.html

Cordialmente vi saluto, vostro Saul/Paolo

............

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

E' dolce, mentre nel mare i venti sconvolgono le acque guardare dalla terra la grande fatica di un altro;
non perchè il tormento di qualcuno sia un giocondo piacere,
ma perchè è dolce vedere da quali mali tu stesso sia immune.
Dolce è anche contemplare grandi contese di guerra
apprestate nei campi senza che tu partecipi al pericolo.
Ma nulla è più piacevole che star saldo nelle serene regioni
elevate, ben fortificate dalla dottrina dei sapienti,
donde tu possa volgere lo sguardo laggiù, verso gli altri,
e vederli errare qua e là e cercare, andando alla ventura,
la via della vita,gareggiare d'ingegno, rivaleggiare di nobiltà,
adroparsi notte e giorno con soverchiante fatica
per assurgere a somma ricchezza e impradonirsi del potere.
O misere menti degli uomini, o petti ciechi! 
In che tenebre di vita e tra quanto grandi pericoli
si consuma questa esistenza, quale che sia! E come non vedere 
che niente altro la natura latrando reclama, se non che il dolore
sia rimosso e sia assente dal corpo, e nella mente essa goda
di un senso giocondo, libera da affanno e timore?                      

Tito Lucrezio (Libro II)