Re: R: [ecologia] una sconfitta epocale dei movimenti oppure no?



concordo con quanto dite: certamente i partiti dell'ammucchiata Monti non sono credibili, anzi sono i nostri avversari, ma l'alternativa è difficile. Io non mi fido per nulla nemmeno della sinistra detta radicale attualmente fuori dal parlamento ma che mi pare aver solo voglia di rientrarci.
Il problema è trasformare le opposizioni diffuse e numerosissime in movimento o soggetto politico che non sia la riedizione della politica attuale.
E' una cosa difficile e non è possibile mettere assieme aritmeticamente i movimenti come sembra suggerire Balza: se non è successo è perché ci sono delle obbiettive difficoltà, che comunque non so decifrare bene.
Personalmente per ora cerco di far rete, di collegarmi con altri e puntare a rete di reti, ma realizzarle è difficilissimo e trasformare queste in soggetto politico lo è anche di più; ma d'altronde non abbiamo alternative, dobbiamo provare; la democrazia e l'uguaglianza non sono tanto un mondo da venire, ma un processo in essere
A presto
TC

Il 30/01/2012 11:56, ferroferrarese at libero.it ha scritto:


Invito a riflettere sul rapporto "movimenti" /Partiti del CENTRODESTRASINISTRA , se non si taglia quel nodo si resta ...come d'autunno sugli alberi le foglie...vedere la fine del Dal Molin e di altri più importanti "movimenti"...

http://www.facebook.com/notes/fernando-rossi/non-ce-piu-tempo-da-perdere/314578508570779

Ciao a tutti . Nando

----Messaggio originale----
Da: medicinademocraticalinobalza at hotmail.com
Data: 30/01/2012 9.06
A: <ecologia at peacelink.it>
Ogg: [ecologia] una sconfitta epocale dei movimenti oppure no?

Riassumo i punti che ritengo più salienti del dibattito su liste hyperlink, no centrali, pace, medicina democratica, ecc.

Dopo Vincenzo Miliucci, l’avevo avviato io: <<L'operazione è il preludio di un'offensiva più massiccia contro il movimento popolare: sfondare in Val Susa sulla questione grandi opere vuol dire per lo stato mettere a segno un obbiettivo strategico ed un precedente che varrà per tutte le altre forme di opposizione sociale nelle lotte ecopacifiste. Ciò sta avvenendo nel vuoto politico senza incontrare resistenza, quella resistenza che i movimenti dis-organizzati non hanno saputo o voluto contrapporre -non convocando gli Stati Generali dei beni comuni come proposti, chiudendosi nel proprio particolare: esempio acqua-  buttando all'aria l'occasione storica conquistata con i referendum. Una sconfitta epocale>>.

D’accordo Marinella, Michelangiolo Bolognini, Tiziana Volta, Katia Lumachi, Mario, Mena Moretta, Cesare Manachino, Dante Bedini, Leo Bolliger ecc. Articolati gli interventi di Danilo D’Antonio, Isidoro Malandra, Luca Benedini, Antonio Molli, Antonio Caracciolo,  ecc.

Più esplicito di me, Marco Giustini: <<Non aver unificato il Movimento per l'acqua (non semplicemente con un atto di solidarietà esterna) con il Movimento NOTAV, nei tempi e con i modi proposti, ha generato l'isolamento politico del Movimento NOTAV e di quello per l'acqua. L'attacco a quello NOTAV avviene ora per via giudiziaria, mentre per quello per l'acqua è bastato semplicemente non applicare il risultato referendario. Così la vittoria clamorosa del referendum è stata semplicemente buttata nel cesso per l'incapacità di analisi strategica di alcuni>>.

 Sullo stesso tono, Isidoro Malandra: <<La settorializzazione degli interessi (acqua, nucleare, grandi opere, rifiuti ecc) doveva servire ad esercitare una critica forte nei confronti dei singoli modelli imperanti e contribuire allo studio e all'elaborazione di proposte che, messe insieme, avrebbero dovuto configurare un progetto di cambiamento in grado di parlare alla maggioranza della popolazione, al di là non dell'ideologia ma aldilà degli schieramenti dati. Invece essa ha favorito l'emersione di una elìte (io li definisco "professionisti del movimento", letali quanto i burocrati di partito), capace di indirizzare la massa consistente di nuovi soggetti disposti a mobilitarsi e per questo motivo autolegittimantesi>>.

E Lorenzo Dellacorte: <<(Concorre)  l'infiltrazione nei movimenti ai posti di dirigenza di soggetti che quanto meno contengono le lotte per mantenere le loro misere posizioni di leaderschip e di "vantaggio"che sarebbero messe in discussione nella convergenza verso movimenti più vasti>>.

Siamo ancora in tempo a convocare gli Stati generali del governo dei beni comuni? L’interrogativo divide fra ottimisti, dubbiosi  e pessimisti.

Ottimisti come Leo Bolliger: <<Chiamatelo come volete ma è assolutamente necessario un coordinamento nazionale, una rete che emerga e faccia emergere globalmente le nostre tesi, le nostre azioni, i nostri progetti, le nostre realizzazioni concrete di lotta ma anche e soprattutto costruttive nelle amministrazioni e nella società>>

O come Frankoze: <<Facciamo ancora in tempo, a formare un coordinamento nazionale che riunisca le tre A, Acqua, Aria, Ambiente, noi siamo cittadini di serie A è un dovere tentare insieme una resistenza, contro uno stato sordo alle richieste del popolo>>.

O come Ernesto Celestini: <<Esistono centinaia di associazioni che parlano a nome di mille /duemila persone che nemmeno si conoscono tra loro e non sanno nemmeno come la pensano gli altri iscritti .... in questo modo la gente sa di aver dato la propria partecipazione e si sente impegnata ma ...  è solo illusione.   In questo vuoto politico tanto sintomatico, in un paese che corre con il pilota automatico, se non si riesce a spiegare che l'unico modo per tornare alla democrazia è quello che propone, da tanto tempo, Lino Balza ... allora siamo complici anche noi>>.

Ci sono i dubbiosi, con tendenza all’ottimismo, come  Mauro Coltorti: <<E' chiaro che senza una svolta netta e decisa verso una lotta su tutti i fronti dei Beni Comuni siamo perdenti.  Non so neppure se siamo ancora in tempo a fare qualcosa. E' inutile lottare per il rimborso del 7 o del 15%. Il modo di recuperarli quei soldi li trovano comunque. E' un falso obiettivo, magari è d'effetto per i cittadini ma devia l'attenzione da tutto il resto… Gli inviti per fare l'Assemblea dei Beni Comuni dovrebbero partire da una delle associazioni che si occupano di Beni Comuni e dato che questo forum si occupa di acqua, il bene comune per eccellenza insieme all'aria, al mare ed alla terra, il mio invito, e mi sembra anche quello di altri partecipanti al forum, è che sia il Forum dell'Acqua ad attivarsi in tal senso. Innanzi tutto c'è bisogno che ad attivarsi sia un Forum forte ed autorevole. Il Forum è riuscito a coagulare le attività di centinaia di gruppi che lavorano su tutto il territorio nazionale. Inoltre il referendum ha dato forza ed autorevolezza al Forum. Chi altri ?

Ci sono infine i pessimisti che non sperano che di essere smentiti,  come Lino Balza che pensa che i buoi sono già scappati dalla stalla, o come Marco Giustini: << Il Movimento per l'acqua aveva tutte le carte in mano per attivare un processo di unificazione dei movimenti. Aveva l'indubbia autorevolezza datagli dalla vittoria referendaria ed in più anche i soldi, derivanti dai rimborsi referendari, per creare una organizzazione autonoma. Peccato aver perso questa occasione unica>>.

In disaccordo Lucio Beloni: << Io fino ad oggi, considero il percorso di tutto il Forum più vincente che perdente.  Ci sono partite tutte da giocare come quella dell'Obbedienza Civile>>.     

 

 Messaggio di pace e salute inviato a ______ destinatari da Lino Balza
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