R: [ecologia] Ilva può ottenere AIA solo se cammello entra nella cruna di un ago



Caro Marescotti,
intanto vorrei ringraziarti per quello che stai facendo per tutti noi in 
questo Paese dove i cinque sensi sembrano bloccati.

Vorrei semplicemente sollevare un dubbio e dare un suggerimento al movimento 
che difende la salute e il diritto a Taranto.

"...misure più rigorose di quelle ottenibili con le migliori tecniche 
disponibili, al fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di 
qualità
ambientale", così l'art. 8 del dlgs 59/2005.
Le migliori tecniche possibili, secondo chi? E qui credo che stia il trucco 
giuridico e il falso imbarazzo del referente della Commissione AIA che non ti 
risponde.
Su questa parte dell'articolo in molti hanno dissertato e credo che esista una 
chiara zona d'ombra che potrebbe permettere all'Ilva di fare il suo gioco con 
il beneplacito della P.A.
Cosa fare allora?
Giocare d'anticipo, raccogliere le esperienze tecniche e tecnologiche 
esistenti, farne un piccolo "ricorda", presentarlo pubblicamente, diffonderlo 
nella rete e sparecchiarglielo ai "timidi" referenti Commissione AIA.

Credo che sia indispensabile prima che esca fuori un aborto amministrativo che 
ci impegnerebbe in una lunga guerra di posizione fra Tar, cortei, proteste, 
ecc.

Grazie per l'attenzione.
Giuseppe Messina - da Caserta - membro del Consiglio Nazionale di 
Legambiente  

www.messinagiuseppe.it 

>----Messaggio originale----
>Da: a.marescotti at peacelink.it
>Data: 27/08/2012 17.52
>A: <ecologia at peacelink.it>
>Cc: <news at peacelink.it>
>Ogg: [ecologia]  Ilva può ottenere AIA solo se cammello entra nella cruna di 
un ago
>
>COMUNICATO
>
>È più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago,
>piuttosto che l'Ilva di Taranto possa ottenere l'autorizzazione AIA.
>
>L'incipit della famosa frase del Vangelo di San Matteo ben si adatta alla
>fabbrica più inquinante d'Italia. Se si adotta nella procedura di
>autorizzazione AIA l'articolo 8 del decreto legislativo 59 del 2005 (è la
>normativa di riferimento dell'AIA) il cammello Ilva non entra nella cruna
>della procedura AIA.
>
>Tale articolo fissa infatti i limiti emissivi più restrittivi possibili
>prendendo in considerazione le migliori tecnologie.
>
>Oggi ho potuto esporre questi concetti a tutti i membri della Commissione
>AIA all'apertura dei lavori in Prefettura, assieme a Daniela Spera di
>Legamjonici.
>
>Quando ho chiesto pubblicamente al referente del gruppo istruttore della
>Commissione AIA, Antonio Fardelli, se la Commissione intende o no adottare
>i limiti emissivi più stringenti indicati all'art. 8 del dlgs 59/2005
>(quelli per cui sono in vigore le ordinanze della Procura di Taranto) la
>risposta è stata evasiva e imbarazzata. La domanda è stata da me posta più
>volte con grande nettezza. Ho chiesto più volte che il referente della
>Commissione AIA rispondesse con un sì o un no. Ma una risposta chiara non
>c'è stata. E non a caso.
>
>Questo è un campanello d'allarme.
>
>Se infatti si applicasse nell'area di Taranto l'art. 8 del decreto
>legislativo 58 del 2005, sarebbero garantite (lo dice la norma) "misure
>più rigorose di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al
>fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di qualità
>ambientale".
>
>Ciò in concreto significherebbe che, per le sole polveri, la fase di
>cokefazione dovrebbe avere valori emissivi 70 volte inferiori (da 70 g/t a
>1 g/t), il camino E312 per la sinterizzazione dovrebbe attenersi a
>emissioni 25 volte inferiori (da 85,5 kg/h a 3,4), l'altoforno in fase di
>caricamento dovrebbe inquinare 14 volte di meno (da 29,8 g/t a 2,1), il
>colaggio ghisa e loppa dovrebbe impattare 95 volte di meno sull'ambiente
>(da 40,1 g/t a 0,4) e l'acciaieria sarebbe obbligata a ridurre le
>emissioni di 15 volte (da 218 g/t a 14).
>
>Il rafffonto è fra le emissioni degli impianti e i rendimento delle
>migliori tecnologie.
>
>Gli impianti Ilva posti sotto sequestro non a caso non hanno i requisiti
>per ottenere l'AIA se si prendono in considerazione i valori emissivi più
>restrittivi sopra citati, elencati nelle Bref (BAT Reference), ossia
>nell'elenco delle migliori tecnologie (1).
>
>Concedere l'AIA all'Ilva, applicando i valori emissivi più restrittivi
>previsti dalle Bref (e dall'ordinanza del GIP Todisco), sarebbe come
>concedere ad una vecchia Fiat 124 il bollino Euro 5. Sarebbe un'assurdità
>tecnica. I limiti tecnici non consentirebbero un'autorizzazione del genere
>anche nel caso la vecchia Fiat 124 venisse portata dal miglior meccanico
>del mondo. Fuor di metafora, lo stabilimento Ilva di Taranto, per l'area a
>caldo, ha dei limiti impiantistici strutturali che non consentono di
>allinerasi con i valori emissivi più rigorosi che la Procura richiede (e
>che richiederebbe anche una applicazione rigorosa dell'AIA).
>
>Ho specificato ai membri della Commissione AIA che, se adottano i criteri
>più restrittivi previsti dall'art. 8 del dlgs 59/2005, sarebbe impossibile
>per loro giustificare tecnicamente il rilascio di una nuova AIA.
>Questo principio è talmente chiaro che per tale motivo oggi chi guidava la
>Commissione AIA non si sbilanciava e non voleva dire né sì né no circa
>l'applicazione di questa norma restrittiva. Che per noi è la norma
>fondamentale da applicare.
>
>Con fermezza e chiarezza è stato dato lanciato un chiaro messaggio alla
>Commissione AIA.
>Se non verrà applicato l'articolo 8 della normativa AIA, saremo costretti
>a fare un esposto alla Procura della Repubblica.
>In ogni caso l'AIA va discussa a produzione ferma, così come richiede la
>Procura.
>Nel frattempo invieremo al Ministero dell'Ambiente la richiesta,
>nell'ambito dei prossimi passaggi della procedura AIA, di incontrare il
>Ministro Clini per esporre questi stessi concetti.
>Nel frattempo noi vigileremo perché nessun cammello entri dalla cruna
>dell'ago.
>
>Alessandro Marescotti
>Presidente di PeaceLink
>cell. 3290980335
>
>(1) Leggete questi numeri e vi sarà chiaro perché
>http://lists.peacelink.it/news/2012/08/msg00030.html
>
>
>-- 
>
>
>Sostieni PeaceLink, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad
>Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto (TA)
>
>--
>Mailing list Ecologia dell'associazione PeaceLink.
>Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
>Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/ecologia
>Area tematica collegata: http://www.peacelink.it/ecologia
>Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
>http://web.peacelink.it/policy.html
>
>