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Adottare una stazione ferroviaria dismessa e riqualificarla
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Qualcuno ha mai pensato ad adottare una stazione ferroviaria dismessa? Oggi, grazie all’iniziativa promossa dal Gruppo Ferrovie dello Stato che ha avviato un piano di riqualificazione delle infrastrutture dismesse e/o impresenziate, è possibile. Il piano prevede la concessione in comodato d’uso delle strutture a coloro che si occuperanno della manutenzione o per attivare progetti sociali e culturali. Il piano si è reso necessario perchè la tecnologia, seppur positiva per il progresso e lo sviluppo delle attività – comprese quelle relative ai trasporti –  ha portato anche alla dismissione di numerose piccole stazioni che oggi ormai non hanno più bisogno della presenza fisica del personale ferroviario poiché sono gestite a distanza mediante dispositivi informatici. Col tempo si è incorsi in vere e proprie azioni vandaliche e in un abbandono indecoroso nei confronti di numerose delle circa 1.700 le stazioni impresenziate della Rete Ferroviaria Italiana.

Come funziona l’adozione di una stazione?

Tramite contratti di comodato d’uso gratuito ad associazioni e comuni si intraprendono progetti sociali che abbiano ricadute positive sul territorio e sulla qualità dei servizi offerti, avvalendosi proprio delle stazioni; ad oggi circa 480 stazioni già sono state assegnate. Per il riuso sociale e ambientale di questi immobili sono stati sottoscritti dei Protocolli d’Intesa con la Regione Toscana, Legambiente, AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), CSVnet (Centri di Servizi per il Volontariato) e Legacoop Sociali.

Ma non è tutto: poichè del patrimonio FS fanno parte anche 3.000 km di linee ferroviarie dismesse, di cui 325 km sono stati destinati a greenways per piste ciclabili e percorsi verdi accessibili a tutti (cosiddetta “mobilità dolce”), il Gruppo FS ha deciso di definire un Piano Nazionale di Greenways, seguendo l’esempio spagnolo, coinvolgendo le Istituzioni pubbliche e le principali associazioni ambientaliste. 

Quali sono i risvolti positivi di tutto ciò?

Sarà garantita a questi immobili e alle loro pertinenze la manutenzione base.  

  • Si rivaluterà il territorio concedendo ad enti locali, associazioni e imprenditori che intendano promuoverlo attraverso attività a carattere sociale, culturale o turistico, compreso il volontariato con l’operato di associazioni no profit.
  • Sarà favorito lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile dato che le strutture possono essere concesse anche per attività tradizionali di recupero dell’artigianato locale, oppure per l’apertura di bar, ristoranti, gelaterie e tabaccherie.

La lista completa di tutte le sedi di Direzione Territoriale Produzione della rete di ferrovie italiane può essere consultata sul sito Rfi.it


La cessione gratuita delle stazioni abbandonate

http://www.rfi.it/rfi/LINEE-STAZIONI-TERRITORIO/Le-stazioni/Piccole-stazioni-in-comodato/Piccole-stazioni-in-comodato

La rete ferroviaria italiana prevede che le stazioni abbandonate siano cedute a Enti Locali o associazioni no profit tramite contratti di comodato d’uso gratuito (dalla durata ordinaria da 5 a 9 anni). Tali strutture, ormai abbandonate e con possibilità di sviluppo commerciale nulle, potranno essere destinate ad attività sociali (riunioni di quartiere, ludoteche), culturali (mostre d’arte) e di assistenza ad anziani e disagiati.