lavoro fuorilegge un operaio su tre



dal corriere.it
venerdi 10 dicembre 2004

Il prefetto: investire su autocontrollo e informazione. Il Comune: appalti
truccati, escluse 92 aziende

Lavoro, fuorilegge un operaio su tre

Ispezioni nei cantieri di Milano: salari in nero. Blitz alla clinica Santa
Rita: scoperti dieci irregolari

MILANO - Un lavoratore su 3 nei cantieri milanesi è fuorilegge. Non in
regola anche un'alta percentuale di aziende: il 40 per cento, per motivi che
vanno dalla inadempienza amministrativa alla violazione penale, dal lavoro
nero alla scarsa sicurezza. È il risultato di un anno di ispezioni nei
cantieri da parte di Asl, Inps, Inail e Cassa edile. Sette sono gli operai
morti sul lavoro a Milano nel 2004. Ieri il Nucleo operativo del comando di
polizia locale zona Loreto ha fatto un'ispezione nel cantiere per l'
ampliamento della clinica Santa Rita, in Città Studi. Risultato: su 70
lavoratori, 10 sono stati accompagnati al comando per essere identificati.
Non avevano con sé documenti, né permessi di soggiorno, né certificati di
assunzione. In prefettura si è riunito intanto l'Osservatorio per la
sicurezza nei cantieri edili voluto da Bruno Ferrante: «È necessario - ha
spiegato il prefetto - investire di più nell'autocontrollo da parte delle
ditte e puntare su formazione e informazione». Aggiunge Maria Grazia
Fabrizio, leader cittadina della Cisl: «In molti cantieri non esiste ancora
il comitato per la sicurezza». Il Comune ha denunciato 92 imprese perché
avevano costituito cartelli per aggiudicarsi gli appalti pubblici.

«Mancano tutele, troppi cantieri a rischio»

Irregolarità nel 40 per cento delle aziende. Scoperti 10 clandestini al
lavoro per costruire un ospedale

Fuorilegge un lavoratore su 3. Irregolari 4 ditte su 10. Un anno di
ispezioni nei cantieri milanesi svela la parte oscura del nuovo boom
edilizio. Dall'inizio dell'anno a Milano sono morti 7 operai. L'ultimo:
Massimiliano Losa, 24 anni, precipitato da un'altezza di 40 metri insieme
alla gru che stava montando nel giardino di una scuola, il 2 dicembre
scorso. Ieri si è riunito in prefettura l'Osservatorio per la sicurezza nei
cantieri edili. Risultato: «Gli impegni non vengono rispettati, servono più
controlli».

LE ISPEZIONI - Il 18 settembre Fedir Gadhzalov, moldavo, venne schiacciato
da 40 sacchi di cemento caduti da una gru. Morì sul colpo. Si trovava nel
cantiere per l'ampliamento della clinica Santa Rita, in Città Studi. Ieri il
Nucleo operativo del comando di polizia locale zona Loreto è tornato nel
cantiere. Risultato: «Su 70 lavoratori - racconta un investigatore - 10 sono
stati accompagnati al comando per essere identificati». Non avevano con sé
documenti, né permessi di soggiorno, né certificati di assunzione. Fantasmi,
che però in quel momento costruivano muri e impastavano cemento.
Il servizio prevenzione e sicurezza dell'Asl ha riscontrato alcune
violazioni e avvierà un procedimento per chiedere ai responsabili del
cantiere di mettersi in regola. La replica della direzione della clinica:
«Il cantiere è sicuro e tutti gli operai controllati dai vigili hanno poi
dimostrato di essere in regola. Alcuni avevano semplicemente lasciato i
documenti a casa».

LE IRREGOLARITA' - A Milano esiste un servizio di vigilanza svolto da Asl,
Inps, Inail e Cassa edile. In un anno, il 2003, gli ispettori hanno
controllato 123 cantieri, in cui lavoravano 463 ditte. Tra queste, 167 erano
irregolari (per ragioni che vanno dall'inadempienza amministrativa alla
violazione penale) e 21 del tutto in nero. Risultato: il 40 per cento delle
ditte controllate era fuorilegge. «Nei cantieri - spiega Susanna Cantoni,
responsabile del servizio sicurezza sul lavoro dell'Asl - si concentrano
quasi tutte le infrazioni a norme di sicurezza e rapporti di lavoro. Non
bastano i controlli, servirebbe un maggiore impegno delle imprese».
Gli ispettori visitano circa il 10 per cento dei cantieri (nel 2001 e nel
2002 la percentuale era del 15 per cento, ma poi sono state tagliate delle
risorse). Nel 2003 le ispezioni hanno comunque coinvolto 1.275 lavoratori:
240 sono risultati irregolari, 143 in nero. Totale: 30 per cento fuorilegge.
I rapporti inviati alla magistratura nel corso dei 12 mesi sono stati 1.357;
431 le inchieste aperte per infortunio. Conclude Giorgio Roilo, segretario
della Camera del lavoro: «C'è bisogno di una svolta: attivare i comitati di
controllo all'interno dei cantieri e verificare che i lavoratori abbiano il
cartellino di riconoscimento».

L'OSSERVATORIO - Ieri si è riunito l'Osservatorio per la sicurezza nei
cantieri edili voluto dal prefetto Bruno Ferrante (partecipano sindacati,
istituzioni, imprese, Asl e Inail). «È necessario - ha spiegato Ferrante -
investire di più nell'autocontrollo da parte delle ditte e puntare su
formazione e informazione dei lavoratori e degli imprenditori».
All'assemblea hanno preso parte anche i rappresentanti delle imprese: «Col
sindacato - spiega Piero Torretta, presidente di Assimpredil - abbiamo
sottoscritto un accordo denominato "bollino blu" per definire procedure di
prevenzione. Un'esperienza già adottata da 30 imprese. Ci auguriamo che
possa crescere». L'impegno del Comune: «Segnaleremo all'authority dei lavori
pubblici i cantieri fuori norma dal punto di vista della sicurezza e del
lavoro nero».

Gianni Santucci

«Cartello» per pilotare gli appalti Palazzo Marino esclude 92 imprese

Si accordavano per pilotare gli appalti: 92 imprese sono state escluse dalle
gare pubbliche del Comune per fenomeni di cartello. Lo ha annunciato ieri il
vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Riccardo De Corato, nella
giornata mondiale della lotta alla corruzione nei cantieri. Le prime denunce
del Comune risalgono al 2002 e riguardano imprese tra le quali sono stati
scoperti collegamenti con il fine di aggiudicarsi in modo illecito gli
appalti per i lavori pubblici. L'attività di Palazzo Marino è iniziata con l
'adesione ai «patti di integrità» in accordo con l'organizzazione
«Transparency International».
Le esclusioni dai bandi di gara sono più delle denunce: 283. Gli uffici del
Comune passano al setaccio tutte le domande da parte delle imprese che
intendono partecipare alle gare (circa 6000 all'anno). «Il fenomeno dei
cartelli - ha spiegato il vicesindaco - ha dimensioni da non sottovalutare.
Per questo il Comune continuerà a perseguire la strada della trasparenza e
della legalità».
Oggi a Milano sono aperti 340 cantieri, controllati da 60 agenti di polizia
locale che, dopo un corso alla Asl, hanno il compito di identificare i
lavoratori e verificare la regolarità delle documentazioni.
«Nel cantiere della Scala - ha aggiunto De Corato - seicento persone, tutte
identificabili, di 7 nazionalità diverse, hanno lavorato 30 mesi e non sono
accaduti incidenti di rilievo. Quel cantiere può diventare un modello da
esportare».
Per scongiurare infortuni e irregolarità, l'Asl aveva però istituito un
servizio speciale dedicato alla Scala: durante i 30 mesi del restauro sono
stati impiegati 18 addetti che facevano visite settimanali e, negli ultimi
periodi, quindicinali. Un impegno straordinario, impensabile per qualsiasi
altro cantiere.

G. San.