Rubòcrati di sinistra affermano: meglio salvare Bankitalia



BANKITALIA: PER I DS DIMISSIONI FAZIO 'OPPORTUNE' - ANSA, 1 agosto 2005
http://www.ansa.it/main/notizie/rubriche/approfondimenti/200508012014335704
87.html

ROMA - La polemica attorno ad Antonio Fazio non chiude per ferie, ma anzi 
vive un momento particolarmente delicato a causa delle polemiche sulle 
intercettazioni, per le quali si potrebbe arrivare allo scontro fra il 
Senato e la Procura della Repubblica di Milano, ed e' al centro di 
proteste bipartisan per la violazione del segreto sulle indagini. 

Marcello Pera questa sera ha rilanciato chiedendo al procuratore Capo di 
Milano e al presidente del tribunale di milano ''le informazioni in loro 
possesso'' affinche' ''gli organi competenti del Senato possano valutare 
se siano state rispettate le prerogative dell'assemblea di palazzo 
Madama''. Questo passo nonostante il capo dei pm milanesi Manlio Minale 
avesse liquidato poco prima, come ''illazioni prive di fondamento'' quelle 
secondo cui sarebbero stati intercettati dei parlamentari. 

Intanto Giovanni Crema, presidente della giunta per le immunita' del 
Senato, sottolinea che prima di poter prendere qualsiasi iniziativa, 
bisognera' aspettare di vedere gli atti giudiziari. Il confronto si 
concentra quindi attorno alla posizione del governatore della Banca 
d'Italia. Fazio mostra, infatti, di voler restare al proprio posto negando 
di aver fatto gravi errori, e il mondo politico cerca una soluzione per 
quello che resta un problema molto delicato, che induce alla prudenza. 

Mentre quindi Silvio Berlusconi approfitta delle contemporanee presenze in 
Sardegna per incontrarsi prima con Umberto Bossi e poi con Giulio 
Tremonti, in vista del Consiglio dei ministri di mercoledi' con l'attesa 
relazione del ministro Domenico Siniscalco, dai Ds arriva una presa di 
posizione che, per bocca di Vannino Chiti, evoca esplicitamente le 
dimissioni del governatore. Dimissioni, precisa Chiti, che non sono 
reclamate, ma che sarebbero ''opportune'' per evitare ripercussioni 
negative sulla banca centrale. Inoltre, per i Ds, le decisioni di Fazio 
non esauriscono il problema di riorganizzare il sistema dei controlli sul 
sistema bancario. Infatti, nota Chiti, i nodi da sciogliere riguardano le 
regole, e cioe' la necessita' di porre un termine al mandato del 
governatore, di assegnare all'antitrust poteri di controlli oggi della 
Banca d'Italia, e di rafforzare quelli della Consob. Considerazioni che 
Chiti accompagna ad una netta condanna della diffusione delle 
intercettazioni, per le quali il coordinatore della segreteria Ds auspica 
punizioni esemplari ai responsabili. 

Nel centrosinistra si va cosi' rafforzando una posizione, espressa ad 
esempio anche da Enrico Boselli, dello Sdi, di critica esplicita a Fazio, 
di rifiuto verso l'uso delle intercettazioni come arma di pressione, e di 
auspicio per un'intesa con la maggioranza per la ridefinizione delle 
regole del sistema. 

Queste posizioni hanno una certa compatibilita' con quelle espresse dal 
deputato di Forza Italia Giorgio Jannone, disponibile a ragionare 
sull'introduzione di un termine al mandato del governatore (come criterio 
generale e non, precisa Jannone, come misura ad personam contro Fazio) e 
convinto del fatto che debba essere il Parlamento, e non la magistratura 
ne' tanto meno una ''caccia alle streghe'' alimentata dalle 
intercettazioni, a decidere del futuro della Banca d'Italia. 

E' comunque presto per poter dire se questa potenziale convergenza di 
posizioni avra' una traduzione concreta, magari alla ripresa 
dell'attivita' parlamentare quando sara' discussa la legge sulla tutela 
del risparmio. I giochi nella maggioranza restano infatti aperti, mentre 
nell'opposizione non tutti sembrano interessati a condividere con la 
maggioranza la responsabilita' di gestire questa situazione. Arturo 
Parisi, capofila degli ulivisti della Margherita, mette apertamente in 
guardia dalla possibilita' che sulla Banca d'Italia si apra una trattativa 
politica fra maggioranza e opposizione paragonabile alle vicende della 
Rai, mentre per Paolo Cento, dei Verdi, le riforme necessarie, a 
cominciare dal mandato a termine per il governatore, dovranno aspettare la 
prossima legislatura, e l'attesa maggioranza di centro sinistra. In ogni 
caso, aggiunge Marco Rizzo, del Pdci, e' ora che la politica esca dalla 
posizione di ''ancella'' dell'economia e si assuma le sue responsabilita'.