Per il razionamento dei carburanti ad uso stradale privato



"Il boomerang del biodiesel" di George Monbiot
"Nel promuovere il biodiesel si immagina di poter creare un mercato per i
combustibili biologici. In realtà, si sta creando un mercato per la coltura
più distruttiva del mondo ..."



Alla cortesissima attenzione
dei Presenti, con preghiera di considerazione:


Centinaia di milioni di persone si sono già rassegnate a vivere in città inquinate al punto da esser sempre immersi nella nebbia sporca; solo per dirna una: a Tirana le persone respirano ciascuna ogni anno 40 kg (quaranta chilogrammi!) di inquinanti; sulle Alpi ed ai poli, e quindi anche a casa nostra, arriva già l'inquinamento di Calcutta e di Pechino; l'oscuramento globale è già divenuto percepibile dall'occhio umano; non esiste più un solo posto al mondo dove perfino i bill gates possano andare a rifugiarsi: come possiamo non chiedere allora quanto segue? che progressisti, che ecologisti, ma soprattutto che esseri umani saremmo se non ci pronunciassimo:


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Per il razionamento dei carburanti ad uso stradale privato
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Le condizioni in cui questo nostro mondo ormai si trova sono tali da non poter derogare oltre decisioni forse difficili da prendere, per la complessa realtà del nostro sistema, che però una volta avviate potrebbero innescare un altrettanto complesso, ma a quel punto spontaneo e più agevole, perfino gradevole, processo di trasformazione generale della società, riparatore della gran parte dei nostri presenti problemi. Una su tutte di tali decisioni riguarda l'affrancarsi dell'economia dall'attuale dipendenza dai consumi. La priorità in quest'ambito è data da una consistente riduzione del traffico stradale privato.

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Il Laboratorio Eudemonia esprime il proprio intendimento, e chiede ad ognuno che agogni un futuro non foss'altro per sè ed i propri cari, di adoperarsi affinchè venga adottato d'urgenza il provvedimento noto come circolazione a targhe alterne sull'intero territorio nazionale, tanto per ragioni già ben manifeste localmente(almeno 12.000 sono le morti che ogni anno avvengono solo in Italia per motivi legati allo smog), quanto per mitigare, per quanto è attualmente in nostro potere, i tristi effetti dell'inquinamento globale, ormai rilevabile, e subìto, perfino negli angoli più sperduti del pianeta, e fornire così anche un chiaro segnale d'inversione di tendenza agli altri Paesi, innanzitutto Europei.

Allo stesso tempo, essendo tale norma di ostacolo per il normale svolgimento della vita sociale e lavorativa, ed essendo essa anche non propriamente equa, in quanto colpirebbe maggiormente le fascie più povere della popolazione rispetto a quelle dotate di due o più auto, invochiamo un più razionale, giusto e stabile provvedimento che introduca il definitivo razionamento dei carburanti ad uso stradale. Tale razionamento, non limitando la circolazione nel tempo, bensì conducendo ognuno ad amministrare saggiamente la sua parte di carburante, non sarebbe di ostacolo alle reali necessità della popolazione ma andrebbe semplicemente verso un, non solo auspicabile ma ormai inderogabile, ridimensionamento dei consumi.

Avendo tali provvedimenti sicuri effetti riduttivi sull'economia e l'occupazione, il Laboratorio Eudemonia chiede venga avviato contemporaneamente, con altrettanta urgenza, un processo di generale trasformazione del nostro vivere, a partire dalla nostra politica economica estera. Da una economia di competizione, un vero e proprio combattimento all'arma economica, tuttora inevitabile per l'assenza di patti internazionali di autocontenimento alla crescita economica ed anche, necessariamente, perchè strettamente interrelate e corresponsabili di ogni guerra, demografica e tecnologica, si passi ad una economia di pace, cooperativa, che soddisfi tutte le reali necessità degli individui e delle comunità ma eviti le esasperazioni cui ora ci costringe una frenetica attività diretta essenzialmente a non essere prima o poi invasi, sopraffatti e sterminati, potendo realizzare tutto ciò proprio con la stipula di tali patti.

Nell'ambito della politica economica interna, si attui invece una redistribuzione equa del lavoro tra la popolazione avente semplice desiderio o propriamente necessità di lavorare per sostentarsi, per prima cosa garantendo ad ognuno non un semplice reddito minimo, una meschina elemosina, bensì un minimo di dignitosa attività retribuita, tale che nessuna necessità fondamentale dell'individuo, tanto fisica che psichica che civica, possa rimanerne insoddisfatta, avviando tale trasformazione giusto con l'abolizione del pubblico impiego a vita e la redistribuzione a rotazione dei suoi ruoli.

Abbozzata la più ampia visione d'insieme (da sviluppare coi riferimenti webliografici) in cui inserire la specifica azione, torniamo a perorare l'immediato blocco parziale del traffico, da effettuarsi sull'intero territorio nazionale col sistema delle targhe alterne, e così pure lo studio e la messa in opera delle disposizioni che permettano a brevissima scadenza il definitivo razionamento dei carburanti ad uso stradale.

Invitiamo infine coloro che confidano nella tecnologia come risolutrice di ogni problema, e la vedono onnipotente come una deità, come una novella magia in grado di far sì che l'attuale sistema economico continui all'infinito, a riflettere per scoprire quanto la tesi di un contraccolpo nullo, tanto ambientale quanto d'altro tipo, pur essendo un ambizioso sogno da perseguire come qualsiasi altro ideale di perfezione, sia però cosa del tutto infondata nella realtà dei fatti, irrealizzabile quando per rimanere fedeli alla vecchia logica del mercato il fine ultimo è sempre quello di estendere ad ognuno sul pianeta l'uso massiccio ed indiscriminato di un prodotto.

In realtà, pur quando e qualora un adeguato salto di livello tecnologico dovesse avvenire, vi sarà sempre un qualche pesante effetto deleterio da evitare tramite un uso razionale e razionato del mezzo privato, in quantoche è cosa praticamente impossibile da realizzare che una massa come quella costituita da sette miliardi di individui a bordo di un mezzo personale contemporaneamente in movimento su un piccolo mondo come il nostro non abbia una più che gravosa contropartita, un oltremodo congruo prezzo da pagare.

Ed infine: non si tema l'imposizione di regime, poichè tale provvedimento sarebbe da considerare assimilabile alle legittime restrizioni che vi sono in ogni società relativamente agli ammazzamenti di persone. Poichè è evidente che l'estremo abuso che si fa dell'auto provoca numerose morti nella popolazione, è anche evidente che occorre una norma per evitare che questi omicidi colposi continuino.



Danilo D'Antonio

Laboratorio Eudemonia
Via Fonte Regina, 23
64100 Teramo - Italy

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Per il razionamento dei carburanti ad uso stradale privato
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Per patti di autocontenimento:
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Equo Impiego Pubblico a Rotazione:
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PRCUS V1.2 - 07/01/36