Attenzione oggi 13 ale 13 Incontro Stampa con la campagna Sdebitarsi



Care amiche e cari amici,

vi invitiamo all'incontro con la stampa organizzato dalla campagna italiana
per la cancellazione del debito Sdebitarsi.


L'Italia rilanci una politica giusta di lotta alla povertà attuando appieno
la cancellazione del debito nel rispetto nel della legge 209. Al Governo
entrante chiediamo di aprire una stagione nuova di solidarietà e
cooperazione italiana con una coerente cancellazione del debito.



L'incontro che avrà luogo alle ore 13  il giorno 13 giugno presso la sala
stampa del Senato  della Repubblica - Corso Rinascimento, 2 - Roma.
Vi preghiamo di segnalarci il nome del/lla giornalista da voi indicato/a a
partecipare.
Entro domani vi invierò la versione abbreviata del Comunicato che abbiamo
già diffuso due settimane fa e che allego qui sotto.
In attesa di ricevere vostre notizie, vi saluto e vi auguro buon lavro.
Raffaella
Sdebitarsi
+393388558052
<mailto:r.chiodo at inwind.it>r.chiodo at inwind.it



Infosdebitarsi del 23 maggio 2006: Comunicato stampa di Sdebitarsi:
L'Italia rilanci una politica giusta di lotta alla povertà attuando appieno
la cancellazione del debito.

Care amiche e cari amici,
vi invio il comunicato della campagna per la cancellazione del debito
Sdebitarsi

buon lavoro e a presto
raffaella

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Comunicato di Sdebitarsi



L'Italia rilanci una politica giusta di lotta alla povertà attuando appieno
la cancellazione del debito nel rispetto nel della legge 209. Al Governo
entrante chiediamo di aprire una stagione nuova di solidarietà e
cooperazione italiana con una coerente cancellazione del debito.



La settimana scorsa il Governo uscente ha presentato in parlamento la
relazione sull'applicazione della legge 209 che disciplina la cancellazione
del debito da parte dell'Italia. La prima denuncia che doverosamente
avanziamo è per il ritardo vergognoso con cui la relazione è stata
presentata: la legge 209 prevedeva che ciò avvenisse entro il 30 settembre
del 2005!!

Purtroppo la relazione non dice nulla di nuovo e conferma la tendenza
sviluppata nel corso degli anni di governo Berlusconi in linea con il
progressivo azzeramento degli impegni nel campo della lotta alla povertà e
finanziamenti allo sviluppo, restringendo al minimo le cancellazioni
previste dalla legge 209. L'Italia così non ha rispettato l'invito della
Conferenza della Nazioni Unite di Monterrey di praticare politiche
"addizionali" di cancellazione del debito. Realizzando la cancellazione in
aggiunta e non in sostituzione alle risorse da destinare ai finanziamenti
per lo sviluppo. In fine ma non per ordine d'importanza non applicando
articoli decisivi della 209 per un ruolo efficace e attivo da parte del
nostro paese in questo campo.

Un esempio concreto è l'articolo 7, che prevedeva che l'Italia si attivasse
presso i partners internazionali per promuovere il coinvolgimento della
Corte Internazionale di Giustizia per la gestione della questione del
debito. Una politica simile avrebbe dato un respiro ben più incisivo per
dare alla cancellazione del debito una dimensione complementare e seria
delle politiche di sviluppo a livello internazionale e non solo bilaterale.
In sostanza questi anni applicazione parziale e non addizionale della legge
ha depotenziato gli straordinari effetti politici e concreti che questa
avrebbe potuto offrire.

Per questo vantare un presunto ruolo di avanguardia, come spesso affermato
da parte di rappresentanti del governo uscente, grazie alla parziale e
insufficiente cancellazione del debito effettuato grazie all'esistenza
della 209, è di per se velleitario e purtroppo smentito dai fatti. Infatti
la contestuale cancellazione della cooperazione, ha vanificato lo sforzo e
le speranze di chi ha lavorato con convinzione (la società civile
mobilitata dalla nostra campagna e i tanti altri soggetti a livello
nazionale ed internazionale ci hanno sostenuti) per arrivare alla
realizzazione di uno strumento importante come è, e soprattutto potrebbe
essere, legge 209.

Coerentemente con la poca trasparenza fin qui esercitata con le varie
edizioni della relazione sulla legge, alcuni punti della relazione non
chiariscono a sufficienza come e dove sono state effettuate le
cancellazioni previste. Come del resto, già dall'anno scorso, alcuni dati
relativi alle cancellazioni legate a crediti vantati dalla SACE restano
oscure e ci chiediamo se mai avremo una informazione trasparente e vera. In
particolare ci riferiamo ai casi di Iraq, Etiopia e Nigeria, ma la domanda
vale per molti altri aspetti della relazione. A tale proposito riteniamo
importante che si preveda di inserire nuove norme più severe sulla
trasparenza delle operazioni cui la relazione si riferisce.

Mentre si sta insediando e completando il nuovo governo auspichiamo che da
questa trasparenza si parta per fermare la deriva negativa sul piano degli
impegni sullo sviluppo da parte dell'Italia, venga prontamente invertita e
venga rilanciata una politica a tutto tondo che dia segno di svolta
riportando il nostro paese nel consesso internazionale come protagonista di
politiche di sviluppo composite, non retoriche e concrete, a cominciare dal
prossimo vertice del G8 di san Pietroburgo. Un primo impegno potrebbe
essere quello di riportare in agenda il tema dello sviluppo dei paesi più
poveri, attualemnte svanita tra le priorità del vertice.

Eppure l'anno scorso al g8 di Gleneagles, molti ricordano e molti governi
"dimenticano", fu annunciato uno storico accordo che avrebbe introdotto una
svolta "epocale" sulla cancellazione del debito. Le campagne impegnate per
una soluzione vera e giusta del debito estero dei paesi poveri,
commentarono subito valutando insufficiente l'iniziativa soprattutto perchè
riguardava solo il 10% del debito,un limitato numero di paesi escludendo
alcuni fra i più poveri e in fine il fatto che nella sostanza non prevedeva
di essere una cancellazione da effettuare in aggiunta ai finanziamenti per
lo sviluppo. Insomma nell'anno di verifica degli impegni sottoscritti con
la dichiarazione del Millennio con gli 8 Obiettivi di Sviluppo
quest'iniziativa consentiva di affermare di aver fatto qualcosa pure a quei
paesi che poco o niente avrebbero potuto ostentare al vertice dell'ONU.

Purtroppo anche quell'iniziativa per ora è rimasta prevalentemente sulla
carta. Non è dato sapere cosa effettivamente sia stato fatto salvo che
dall'agenda del prossimo vertice è sparito il tema. La Russia che ospiterá
il g8 non ha rispettato l'impegno di cancellazione degli 11 miliardi di
dollari previsti, facendo presente a tutti che vi sono paesi della regione
della ex URSS che si trovano in condizioni di povertà simile a quella di
molti paesi africani.

Nel corso della campagna elettorale abbiamo avuto l'occasione di avviare un
confronto con il Presidente del Consiglio Prodi sui temi dello sviluppo e
del debito, speriamo che presto sia possibile verificare la ripresa di
questo confronto in vista di molte importanti scadenze internazionali tra
cui, per noi della società civile, quello del Forum Sociale Mondiale che si
terrà il prossimo gennaio per la prima volta in Africa, a Nairobi.

Il nostro auspicio è che a quell'appuntamento l'Italia possa già vantare
una nuova linea di condotta che la collochi fra i paesi che più si
impegnano nella lotta per il superamento delle cause più profonde della
povertà grazie ad un rilancio della cancellazione del debito e di una
stagione di nuova cooperazione allo sviluppo.

Raffaella Chiodo
<mailto:r.chiodo at inwind.it>r.chiodo at inwind.it
+393388558052







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